Tesi etd-04182011-151002 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
VAGALI, ANGELO
URN
etd-04182011-151002
Titolo
CHEMIOEMBOLIZZAZIONE INTRA-ARTERIOSA IN PAZIENTI CON CARCINOMA EPATOCELLULARE IN STADIO PRECOCE ESCLUSI DAL TRAPIANTO DI FEGATO
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bartolozzi, Carlo
Parole chiave
- carcinoma epatocellulare
- chemioembolizzazione
- sopravvivenza
- trapianto di fegato; Radiologia Interventistica
Data inizio appello
17/05/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/05/2051
Riassunto
RIASSUNTO
Scopo:
Valutare i risultati clinici della chemioembolizzazione (TACE) in una serie di pazienti affetti da carcinoma epatocellulare (HCC) allo stadio precoce, all'interno dei criteri di Milano, ma clinicamente non idonei al trapianto di fegato (TOF).
Materiali e Metodi:
Dal gennaio 2006 al maggio 2009, 67 pazienti (43 maschi, età media 70 ± 7,6 anni) con HCC allo stadio precoce non resecabile, entro i criteri di selezione di Milano, ma clinicamente non idonei al trapianto di fegato, sono stati sottoposti a TACE. L'obiettivo primario dello studio è stato la sopravvivenza. Gli obiettivi secondari sono stati: sicurezza della procedura, tossicità epatica, risposta tumorale ad 1 mese valutata secondo i criteri RECIST modificati, tempo di recidiva tumorale sia locale che a distanza e tempo di progressione radiologica.
Risultati:
Si sono verificate due complicanze maggiori (3%), rappresentate da insufficienza epatica. Il tasso di mortalità periprocedurale è stato del 1,5% (1 paziente). Circa 24 ore dopo il trattamento è stato riportato un aumento significativo dei livelli di ALT e bilirubina, con progressiva diminuzione al momento della dimissione. A un mese di follow-up, le percentuali di risposta tumorale completa e parziale sono state del 67,2% e 29,8%, rispettivamente, con due casi di progressione di malattia. Il Follow-up medio è stato di 37,3 ± 15 mesi. La sopravvivenza ad 1, 2 e 3 anni è stata del 90,9%, 86,1% e 80,5%, rispettivamente. La mediana di recidiva tumorale locale e intraepatica è stata, rispettivamente, di 7,9 e 13,8 mesi. La progressione radiologica di malattia è stata osservata in 12 pazienti (17,9%) con un tempo medio previsto di 26,5 mesi.
Conclusioni:
Nei pazienti con HCC allo stadio precoce, clinicamente esclusi dai trattamenti curativi (TOF, resezione e ablazione percutanea), la TACE rappresenta un’opzione sicura ed efficace, con una sopravvivenza a lungo termine favorevole.
Scopo:
Valutare i risultati clinici della chemioembolizzazione (TACE) in una serie di pazienti affetti da carcinoma epatocellulare (HCC) allo stadio precoce, all'interno dei criteri di Milano, ma clinicamente non idonei al trapianto di fegato (TOF).
Materiali e Metodi:
Dal gennaio 2006 al maggio 2009, 67 pazienti (43 maschi, età media 70 ± 7,6 anni) con HCC allo stadio precoce non resecabile, entro i criteri di selezione di Milano, ma clinicamente non idonei al trapianto di fegato, sono stati sottoposti a TACE. L'obiettivo primario dello studio è stato la sopravvivenza. Gli obiettivi secondari sono stati: sicurezza della procedura, tossicità epatica, risposta tumorale ad 1 mese valutata secondo i criteri RECIST modificati, tempo di recidiva tumorale sia locale che a distanza e tempo di progressione radiologica.
Risultati:
Si sono verificate due complicanze maggiori (3%), rappresentate da insufficienza epatica. Il tasso di mortalità periprocedurale è stato del 1,5% (1 paziente). Circa 24 ore dopo il trattamento è stato riportato un aumento significativo dei livelli di ALT e bilirubina, con progressiva diminuzione al momento della dimissione. A un mese di follow-up, le percentuali di risposta tumorale completa e parziale sono state del 67,2% e 29,8%, rispettivamente, con due casi di progressione di malattia. Il Follow-up medio è stato di 37,3 ± 15 mesi. La sopravvivenza ad 1, 2 e 3 anni è stata del 90,9%, 86,1% e 80,5%, rispettivamente. La mediana di recidiva tumorale locale e intraepatica è stata, rispettivamente, di 7,9 e 13,8 mesi. La progressione radiologica di malattia è stata osservata in 12 pazienti (17,9%) con un tempo medio previsto di 26,5 mesi.
Conclusioni:
Nei pazienti con HCC allo stadio precoce, clinicamente esclusi dai trattamenti curativi (TOF, resezione e ablazione percutanea), la TACE rappresenta un’opzione sicura ed efficace, con una sopravvivenza a lungo termine favorevole.
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