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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04172023-142545


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SCARPATO, FRANCESCO
URN
etd-04172023-142545
Titolo
PROPOSTE TECNICHE PER IL PROGETTO DEL COLLEGAMENTO FERROVIARIO TRA L’INTERPORTO A. VESPUCCI E LA LINEA PISA-VADA
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA DELLE INFRASTRUTTURE CIVILI E DELL'AMBIENTE
Relatori
relatore Prof. Losa, Massimo
correlatore Ing. Bargellini, Giovanni
correlatore Ing. Sacchi, Francesco
Parole chiave
  • geotecnica
  • progettazione ferroviaria
  • rete ten-t
  • rilevati
Data inizio appello
08/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/05/2093
Riassunto
L’oggetto della presente Tesi è l’analisi di una serie di proposte tecniche per la realizzazione del collegamento ferroviario tra l’Interporto “Amerigo Vespucci” di Guasticce (LI) e la linea Pisa-Vada (via Collesalvetti). L’intervento prende le mosse dal già eseguito recupero parziale della linea ferroviaria storica Livorno-Collesalvetti per il collegamento con l'Interporto Toscano, struttura di scambio per trasporti intermodali, che sorge nell'area di Guasticce a una distanza di quattro chilometri da Livorno e dal suo porto e nelle vicinanze del deposito di auto “Il Faldo”. Il progetto si inserisce nel più ampio contesto della realizzazione della cosiddetta “Piattaforma Europa”, che prevede un potenziamento del Porto di Livorno attraverso un suo ampliamento verso mare, che permetterà l’attracco di grandi navi e un incremento dell’area dell’hinterland, consentendo un rilancio del ruolo del porto labronico nella movimentazione di container e un miglioramento nei sistemi di collegamento dello scalo con la rete europea TEN-T (Trans European Network-Transport), in particolare nell'ambito del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo (SCAN-MED). Il collegamento riguarderà i seguenti segmenti: Container, RO-RO e Autovetture. La progettazione del tracciato, affrontata nella tesi seguendo la normativa di riferimento di settore, prevede una fase di inquadramento dell’area dal punto di vista geologico, geotecnico e idrogeologico, attraverso l’analisi degli strumenti di pianificazione territoriale, vincolistica e con l’ausilio di prove geotecniche ed indagini utili eseguite per la realizzazione sia del progetto in questione sia per altre opere che insistono sull’area, quali le valutazioni effettuate al momento della costruzione dell’Interporto. A tal fine sono stati analizzati i sondaggi a carotaggio continuo, le prove S-CPTU, le SPT, le prove di permeabilità Le Franc e le prove di laboratorio. Tutto ciò ha premesso di definire un modello geotecnico del sottosuolo tramite il quale vengono valutati i cedimenti dei rilevati, le problematiche presenti e le tecniche disponibili per poterle risolvere. Infatti, il sottosuolo risulta costituito da strati di terreno considerati “scadenti” in termini di caratteristiche geotecniche, che rendono pertanto difficoltosa la realizzazione di rilevati in terra. Il tracciato, infatti, si sviluppa nella porzione meridionale della Pianura alluvionale dell’Arno, ricoperta per la quasi totalità da sedimenti alluvionali, palustri o di colmata. L’area presenta inoltre problematiche dal punto di vista idraulico, essendo zone soggette ad esondazione. Mediante l’analisi delle carte dei battenti idraulici si è potuta definire la quota del piano del ferro e di conseguenza l’altezza dei rilevati necessaria per mantenere la sede viaria al di fuori di tale problematica.
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