Tesi etd-04152011-130345 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NENCINI, TOMMASO
URN
etd-04152011-130345
Titolo
Studio litostratigrafico e idrogeologico del settore occidentale della Pianura di Lucca
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Dott. Giannecchini, Roberto
controrelatore Prof. Puccinelli, Alberto
correlatore Dott. Mazzanti, Giorgio
controrelatore Prof. Puccinelli, Alberto
correlatore Dott. Mazzanti, Giorgio
Parole chiave
- idrogeologia
- pianura lucca
- sezioni litostratigrafiche
Data inizio appello
06/05/2011
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
06/05/2051
Riassunto
La Pianura di Lucca è sede di un importante acquifero che, in seguito all’espansione sia civile che industriale, è stato oggetto di un massiccio aumento dei prelievi in falda. Da tempo tale acquifero è sovrasfruttato, determinando un consistente abbassamento della superficie piezometrica e quindi il depauperamento della riserva idrica, con conseguenti fenomeni di subsidenza generalizzata e, localmente, di micro-sinkholes.
Il presente lavoro di tesi si inserisce nell’ambito di un progetto della Provincia di Lucca, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, riguardante lo sviluppo di un modello numerico dell’acquifero della piana, al fine di realizzare uno strumento operativo che consenta la pianificazione e la gestione equilibrata e sostenibile della risorsa idrica.
A tal fine sono stati raccolti, presso l’archivio dell’Ufficio Difesa del Suolo della Provincia di Lucca, dati litostratigrafici e idrogeologici dell’acquifero e del sottosuolo dell’area di studio, rappresentata dalla porzione centro-occidentale della piana; tali dati sono stati elaborati al fine di determinare i modelli geologico e idrogeologico concettuali dell’area in esame, da implementare nel modello numerico di tutta la Piana, sviluppato dalla Scuola Superiore Sant’Anna. Inoltre, sono stati acquisiti in sito i dati piezometrici mensili da gennaio 2010 a gennaio 2011, misurati in circa 43 pozzi/piezometri, utili per il monitoraggio della crisi idrica nella Piana di Lucca e base necessaria per la calibrazione del modello numerico.
Per la realizzazione dei modelli geologico e idrogeologico sono state prodotte 15 sezioni litostratigrafiche e altrettante sezioni idrostratigrafiche, che rappresentano un significativo contributo all’aggiornamento dei dati stratigrafici e idrogeologici esistenti. Il sottosuolo dell’area presenta 3 corpi litologici principali: un corpo superficiale costituito dai limi sabbiosi e sabbie limose (localmente noti come “Bellettone”), di alcuni metri di spessore; al di sotto sono presenti le ghiaie e ciottoli, con lenti argilloso-sabbiose soprattutto nel settore meridionale, che rappresenta l’orizzonte acquifero principale. Esso mostra eccellente continuità laterale in tutta l’area, con spessori compresi tra 8 e 35 metri; la base impermeabile dell’acquifero è costituita dalle argille e argille sabbiose pleistoceniche appartenenti al ciclo lacustre di Lucca-Montecarlo-Vinci.
I dati piezometrici raccolti, restituiti su apposite mappe, hanno permesso il monitoraggio della falda nell’anno solare 2010; l’analisi ha evidenziato come la superficie piezometrica abbia raggiunto livelli massimi di soggiacenza in novembre e minimi in luglio e agosto. Dall’osservazione delle carte piezometriche si nota inoltre un andamento delle isopieze regolare e ordinato nei settori posti a nord e a sud-est dell’area di studio, mentre si denota un andamento generalmente più irregolare, evidenziato anche dalla presenza di alcuni minimi e massimi, nel settore sud-ovest, verosimilmente riconducibile alla presenza di numerosi campi-pozzi presenti in quest’ultima zona.
Il presente lavoro di tesi si inserisce nell’ambito di un progetto della Provincia di Lucca, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, riguardante lo sviluppo di un modello numerico dell’acquifero della piana, al fine di realizzare uno strumento operativo che consenta la pianificazione e la gestione equilibrata e sostenibile della risorsa idrica.
A tal fine sono stati raccolti, presso l’archivio dell’Ufficio Difesa del Suolo della Provincia di Lucca, dati litostratigrafici e idrogeologici dell’acquifero e del sottosuolo dell’area di studio, rappresentata dalla porzione centro-occidentale della piana; tali dati sono stati elaborati al fine di determinare i modelli geologico e idrogeologico concettuali dell’area in esame, da implementare nel modello numerico di tutta la Piana, sviluppato dalla Scuola Superiore Sant’Anna. Inoltre, sono stati acquisiti in sito i dati piezometrici mensili da gennaio 2010 a gennaio 2011, misurati in circa 43 pozzi/piezometri, utili per il monitoraggio della crisi idrica nella Piana di Lucca e base necessaria per la calibrazione del modello numerico.
Per la realizzazione dei modelli geologico e idrogeologico sono state prodotte 15 sezioni litostratigrafiche e altrettante sezioni idrostratigrafiche, che rappresentano un significativo contributo all’aggiornamento dei dati stratigrafici e idrogeologici esistenti. Il sottosuolo dell’area presenta 3 corpi litologici principali: un corpo superficiale costituito dai limi sabbiosi e sabbie limose (localmente noti come “Bellettone”), di alcuni metri di spessore; al di sotto sono presenti le ghiaie e ciottoli, con lenti argilloso-sabbiose soprattutto nel settore meridionale, che rappresenta l’orizzonte acquifero principale. Esso mostra eccellente continuità laterale in tutta l’area, con spessori compresi tra 8 e 35 metri; la base impermeabile dell’acquifero è costituita dalle argille e argille sabbiose pleistoceniche appartenenti al ciclo lacustre di Lucca-Montecarlo-Vinci.
I dati piezometrici raccolti, restituiti su apposite mappe, hanno permesso il monitoraggio della falda nell’anno solare 2010; l’analisi ha evidenziato come la superficie piezometrica abbia raggiunto livelli massimi di soggiacenza in novembre e minimi in luglio e agosto. Dall’osservazione delle carte piezometriche si nota inoltre un andamento delle isopieze regolare e ordinato nei settori posti a nord e a sud-est dell’area di studio, mentre si denota un andamento generalmente più irregolare, evidenziato anche dalla presenza di alcuni minimi e massimi, nel settore sud-ovest, verosimilmente riconducibile alla presenza di numerosi campi-pozzi presenti in quest’ultima zona.
File
Nome file | Dimensione |
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Riassunt...ncini.pdf | 12.88 Kb |
17 file non consultabili su richiesta dell’autore. |