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La prima parte della tesi è dedicata alla genealogia e al funzionamento del metodo attraverso cui Burroughs progetta i suoi viaggi interspaziali: il cut-up. Tra allucinazioni infernali, immagini ripugnanti, materia organica e inorganica che entra ed esce dai corpi che, a loro volta, perdono ogni ambizione umana. Parallelamente, spazio e tempo sono annullati dalla tensione pronunciata dalla parola che, come sostiene Burroughs, è il virus. Negli ultimi due capitoli, s’indagano le diverse modalità di rappresentazione delle strategie di controllo, la cui conseguenza diretta è la dipendenza. Il soggetto, matura la sua dipendenza, dipendendo dal potere non solo perché possa comprendere e partecipare al gioco sociale, ma anche per creare un senso di sé. Burroughs, nella sua tetralogia, rende manifesti i meccanismi del potere che assoggetta l’essere umano attraverso i nuovi media, il linguaggio e le novità tecnologiche. La soluzione proposta dal genio di Burroughs per sfuggire e trovare la libertà è silenzio e apomorfina.