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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04142021-155327


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIANNELLINI, FRANCESCA
URN
etd-04142021-155327
Titolo
IL DIRITTO ALLA SALUTE AL TEMPO DELLA PANDEMIA: DAL DIRITTO INDIVIDUALE ALL'INTERESSE COLLETTIVO
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Relatori
relatore Prof.ssa Stradella, Elettra
Parole chiave
  • vaccinazioni obbligatorie
  • solidarietà
  • Covid-19
  • diritto alla salute
  • pazienti non Covid-19
Data inizio appello
10/05/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’obiettivo che il presente lavoro si pone consiste nel verificare l’entità dell’impatto della crisi provocata dalla pandemia da Covid-19, adottando una prospettiva cosiddetta “solidaristica”,
nell’accezione fornitaci dalla Costituzione. L’intento è quello di indagare sulle molteplici
sfaccettature e sulle diverse articolazioni dell’art.32 della Carta fondamentale, ossia del diritto alla tutela della salute, il quale si pone come fine quello di garantire sia la libertà di scelta del singolo, in un’ottica prettamente individualistica, sia l’aspetto solidaristico, con lo sguardo rivolto alla collettività. La solidarietà è strettamente correlata al tema della doverosità e, dal combinato disposto dei summenzionati elementi, è possibile estrapolare i doveri di solidarietà che, in quanto tali, rientrano in una categoria ben più esigente rispetto all’individualismo liberale, tanto che entrare nel merito del significato di dovere di solidarietà significa considerare quella inscindibile relazione che lega gli esseri umani tra loro e che costituisce il fondamento della società. A questo proposito, è discussa la particolare “valorizzazione” che il Covid-19 ha imposto all’art.32 Cost., in funzione di una necessaria prevalenza del diritto alla tutela della salute rispetto agli altri diritti costituzionalmente garantiti, sulla base della risultanza di un bilanciamento tra molteplici diritti. In seguito, è effettuata una riflessione sull’evoluzione normativa e giurisprudenziale dei trattamenti sanitari obbligatori, con particolare riferimento al tema, di stretta attualità, delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate e le conseguenti problematiche – in chiave solidaristica – rinvenibili nel pensiero diffuso nella società. Più precisamente, cercheremo di rispondere agli interrogativi che la più attenta dottrina in materia si pone: se il vaccino anti-Covid-19 possa essere imposto dalla legge, potendo in tal modo rientrare all’interno della schiera dei trattamenti sanitari obbligatori, i cosiddetti TSO; ed in secondo luogo, quali siano eventualmente le basi costituzionali che possano giustificare tale diversa qualificazione. Infine, lo sguardo verterà su connotazioni specifiche caratterizzanti l’accesso alle cure al tempo del Covid-19, partendo da una riflessione concernente i livelli essenziali di assistenza che caratterizzano e rappresentano parte fondamentale del nostro Sistema sanitario nazionale. Difatti, a tal proposito, i cosiddetti LEA consentono allo Stato di garantire pari esigibilità di tutte le prestazioni minime, considerate il nucleo duro ed irriducibile del diritto alla salute, su tutto il territorio nazionale. Sono quindi i principi di universalità, equità e solidarietà che guidano il nostro Sistema sanitario nazionale e ne rappresentano le finalità. Nel corso dell’analisi, intendiamo offrire un’ipotesi ricostruttiva che consenta di valutare se, alla luce delle cure offerte in tempo di pandemia, il principio universalistico possa essere stato leso e se tale principio sia in grado di coesistere con la scelta sostenuta dal legislatore emergenziale in termini di selezione circa la fruizione delle cure, in particolare di quelle intensive.
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