Tesi etd-04142015-122817 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
DELL'OMO, DARIO
URN
etd-04142015-122817
Titolo
Cotile a doppia mobilità: nostra esperienza. Revisione clinica e bibliografica.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
Relatori
correlatore Prof. Scaglione, Michelangelo
relatore Prof. Guido, Giulio
relatore Prof. Guido, Giulio
Parole chiave
- doppia mobilità
- protesica anca
Data inizio appello
19/05/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’intervento di artroprotesi dell’anca ha subito un forte incremento negli ultimi decenni a causa dell’invecchiamento della popolazione generale. L’incremento della sostituzione protesica è causa naturalmente di un aumento delle complicanze ad essa legate in particolare della lussazione protesica.
Diversi fattori possono influenzare la stabilità articolare quali fattori di rischio del paziente, fattori di rischio legati all’intervento ed al tipo di impianto utilizzato.Per oltre un decennio molti studi hanno concluso che l’incidenza di lussazione protesica è diminuita con l’utilizzo di impianto a doppia mobilità introdotto per la prima volta in Francia da Bousquet a metà degli anni settanta.
La principale critica rivolta a quest’impianto riguarda la maggior usura cui sarebbe sottoposto, nel lungo periodo, l’inserto in polietilene rispetto agli altri modelli di protesi. Infatti il rischio teorico di maggior usura del polietilene sarebbe legato al fatto che entrambe le superfici concava e convessa dell’inserto si articolano con componenti metalliche (duplice articolarità).
Negli ultimi anni alcuni autori hanno pubblicato dei lavori sui risultati a lungo termine degli impianti a doppia mobilità che concludono come l’usura del polietilene sia comparabile a quella degli altri modelli di protesi d’anca.
In questa tesi presentiamo i nostri risultati clinici e radiografici nell’utilizzo di impianti protesici d’anca a doppia mobilità.
Diversi fattori possono influenzare la stabilità articolare quali fattori di rischio del paziente, fattori di rischio legati all’intervento ed al tipo di impianto utilizzato.Per oltre un decennio molti studi hanno concluso che l’incidenza di lussazione protesica è diminuita con l’utilizzo di impianto a doppia mobilità introdotto per la prima volta in Francia da Bousquet a metà degli anni settanta.
La principale critica rivolta a quest’impianto riguarda la maggior usura cui sarebbe sottoposto, nel lungo periodo, l’inserto in polietilene rispetto agli altri modelli di protesi. Infatti il rischio teorico di maggior usura del polietilene sarebbe legato al fatto che entrambe le superfici concava e convessa dell’inserto si articolano con componenti metalliche (duplice articolarità).
Negli ultimi anni alcuni autori hanno pubblicato dei lavori sui risultati a lungo termine degli impianti a doppia mobilità che concludono come l’usura del polietilene sia comparabile a quella degli altri modelli di protesi d’anca.
In questa tesi presentiamo i nostri risultati clinici e radiografici nell’utilizzo di impianti protesici d’anca a doppia mobilità.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
DellOmo_...itiva.pdf | 1.49 Mb |
Contatta l’autore |