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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04132023-113555


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIORGIO, FRANCESCO
URN
etd-04132023-113555
Titolo
LA GUERRA DELLE FALKLAND DAL PUNTO DI VISTA TATTICO STRATEGICO
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Castiglia, Leonardo
Parole chiave
  • GUERRA FALKLAND STRATEGICO
Data inizio appello
19/04/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/04/2093
Riassunto
Lo scopo di questo elaborato è quello di evidenziare l’importanza che l’arcipelago delle Falkland ha rivestito nelle politiche estere delle varie potenze colonizzatrici e in ultimo di Gran Bretagna e Argentina, illustrando anche il conflitto delle Falkland del 1982 da un punto di vista tattico e strategico.
È doveroso, prima dell’analisi storica e della trattazione delle strategie militari, capire dove geograficamente si collocano le isole Falkland per meglio capire le difficoltà che argentini e inglesi hanno dovuto affrontare durante il conflitto.
Fin dal XVI secolo, numerose furono le spedizioni e le conseguenti occupazioni da parte di Stati come Spagna, Gran Bretagna e anche Francia. La storia delle Falkland si caratterizza per gli scontri tra le potenze colonizzatrici europee e per gli sforzi diplomatici a cui susseguirono accordi bilaterali come quello del 1771 tra Spagna e Gran Bretagna o quello del 1825 tra Argentina e Gran Bretagna. I negoziati e gli accordi bilaterali dovuti talvolta anche a eventi che hanno innalzato la tensione, non hanno evitato il conflitto anglo-argentino il cui casus belli non nasce da interessi divergenti di politica estera di due Stati distinti, ma da un imprenditore di nome Constatino Davidoff che a seguito di un contratto privato stipulato con un’impresa scozzese aveva acquistato dei rottami metallici presenti nell’isola della Georgia del Sud.
Nel secondo capitolo, continuando la trattazione delle fasi che portarono al conflitto armato, si tratterà della crisi avvenuta tra marzo e aprile 1982 ovvero quando la Gran Bretagna aveva intenzione di rimuovere anche con la forza gli operai argentini presenti nella Georgia del Sud. Il successo dell’Argentina passava dal successo in mare e nella diplomazia. Dopo l’occupazione tra il 1° e 2 aprile 1982 delle isole Falkland da parte di reparti di esercito e marina argentina, scopo della Giunta diventò quello di suggellare questo successo militare con il sostegno diplomatico di Stati Uniti e Unione Sovietiva, ma la posizione neutrale delle due superpotenze ha contribuito all’avanzare dell’escalation che porterà al compimento delle operazioni militari tra il 2 aprile e il 14 giugno 1982. Il culmine di questi secoli di tensione per il possesso delle isole si concreta proprio con l’operazione Rosario, cioè con l’occupazione argentina delle isole, e con l’operazione Corporate degli inglesi. In seguito si tratterà dell’affondamento del Belgrano a opera del sommergibile inglese Conqueror e dell’attacco da parte argentina allo Sheffield.
Nel terzo capitolo si analizza il conflitto secondo quattro fondamentali componenti: strategia, operazioni, tattica e logistica. Per quanto riguarda la prima componente si sottolinea il vantaggio strategico degli Stati del Terzo Mondo nel condurre una politica estera aggressiva rispetto agli Stati del Primo Mondo. Nella seconda e terza componente (operazioni e tattica) si analizza il come i militari combattono, e da uno studio di Cohen è emerso che nei conflitti del Terzo Mondo viene preferita la guerra terrestre rispetto alla guerra navale e aerea, in prima ragione perché di solito queste guerre hanno obiettivi circoscritti e l’uso della forza aeronavale è più idonea per obiettivi di larga portata e in più vi è il timore da parte degli alti comandi di questi Stati di perdere in combattimento unità navali o aeree difficilmente sostituibili. Sempre nell’ambito delle “operazioni e tattica” emerge che l’elemento comune alle flotte di entrambe le parti era l’attenzione alla minaccia subacquea, il potere deterrente dei sommergibili inglesi fu tale da tenere la flotta argentina vicina alle sue basi; per quanto riguarda gli argentini come si evincerà anche nei capitoli successivi che la componente aerea è quella che ha tenuto testa agli inglesi, infine una breve trattazione riguardante l’uso di uomini e mezzi all’interno di tattiche ben studiate. La quarta componente (logistica) è molto critica per i paesi del Terzo Mondo, dal momento in cui si necessitano pezzi di rispetto ed efficienti catene di rifornimento per le truppe a terra.
Nel quarto capitolo e quinto capitolo si tratterà rispettivamente la cornice politico economica in cui versano Argentina e Gran Bretagna negli anni immediatamente precedenti, la politica estera e la decisione di intraprendere la guerra delle Falkland.
Nel sesto capitolo si tratterà dell’impiego dei sommergibili, con una breve descrizione tecnica, si evidenzierà per gli inglesi l’importanza dei sommergibili inglesi nella strategia navale, nonché l’evoluzione delle regole d’ingaggio per entrambe le parti. A conclusione di questo capitolo l’applicazione dei principi della guerra ai sommergibili.
Proseguendo nel settimo capitolo, si parlerà del conflitto delle Falkland in ambito aereo. In particolare verrà posto l’accento sull’influenza della geografia sulla lotta aerea come ad esempio la disposizione lineare delle basi aeree argentine che forniva agli argentini più linee di volo convergenti sulle Falkland oppure la lontananza dalla terraferma e quindi la problematica del rifornimento dei velivoli; in seguito si parlerà del compito della componente aerea britannica, essenziale per garantire lo sbarco anfibio e riconquistare le isole, con una interpretazione di ciò che l’ammiraglio Woodward ritenesse per “sufficiente” copertura aerea; nel paragrafo successivo si afferma come entrambe le parti abbiano condotto azioni difensive e offensive a seconda del contesto operativo; a conclusione del capitolo vi è una breve descrizione della guerra aerea di attrito.
Nell’ottavo capitolo si fornisce una breve descrizione sui mezzi aerei di entrambe le parti, con un approfondimento sul bombardiere Vulcan utilizzato dagli inglesi e con una descrizione del formidabile missile anti nave Exocet.
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