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Nella sua prima parte la tesi si propone di analizzare l'emergenza, lo sviluppo e l'uso che Nietzsche fa dell'immagine del gioco. Una prima analisi è dedicata alla metafora-concetto operativo del gioco nella fase giovanile della metafisica d'artista, in particolare mettendo in risalto il rapporto con la visione tragica del mondo e le considerazioni sui presocratici Eraclito e Anassagora. In seguito il focus si sposta nella cosidetta fase positivista e sull'influenza esercitata da Voltaire, Montaigne e i libertini francesi conosciuti per il tramite di Paul Rée. La terza sezione sarà invece dedicata alla riflessione gnoseologica e ontologica del Così parlò Zarathustra e del periodo maturo e il conseguente uso dell'immagine del gioco. La seconda parte della tesi riguarda invece le considerazioni antropologiche di Huizinga alla luce delle quali viene tentato un paragone tra la sua prospettiva ludica sulla cultura e quella nietzscheana ontologica-morale sul mondo attraverso alcune riflessioni sugli aspetti nichilistici di Umberto Eco.

In its first part, the thesis aims to analyse Nietzsche's emergence, development and use of the image of play. A first analysis is devoted to the metaphor-operating concept of play in the early phase of the artist's metaphysics, in particular highlighting the relationship to the tragic worldview and the considerations on the pre-Socratic Heraclitus and Anaxagoras. The focus then shifts to the so-called positivist phase and the influence exerted by Voltaire, Montaigne and the French libertines known through Paul Rée. The third section will be devoted to the gnoseological and ontological reflection of Così parlò Zarathustra and the mature period and the consequent use of the image of play. The second part of the thesis deals with Huizinga's anthropological considerations in the light of which a comparison is attempted between his playful perspective on culture and Nietzsche's ontological-moral perspective on the world through some reflections on the nihilistic aspects of Umberto Eco.