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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04132021-170032


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VOLIANI, JANIS
URN
etd-04132021-170032
Titolo
La legge n. 189/2004: il bene-animale e l'incoerenza politico-criminale dell'impianto normativo
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Martini, Adriano
Parole chiave
  • animali
  • maltrattamenti
  • crudeltà su animali
  • tutela penale animali
  • diritti animali
  • animalismo
Data inizio appello
03/05/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente ricerca è finalizzata a vagliare gli approdi raggiunti dalla c.d. “questione animale” e la corrispondente evoluzione della coscienza sociale relativa alla considerazione degli animali. Tali approdi sono il risultato di un importante sviluppo della ricerca scientifica, etica e filosofica e della diffusione nella mentalità sociale di acquisizioni oramai irrefutabili nel campo delle scienze biologiche, zoologiche, cognitive, che hanno reso improponibili le vecchie certezze sulla irriducibile, ontologica, separatezza dell’uomo rispetto agli animali. Da ciò, l’elaborato è volto a porre in rilievo il cammino che tanto l’ordinamento nazionale, quanto quelli comunitario ed internazionale, hanno intrapreso al fine di elaborare tutele concrete nei confronti degli animali, cercando progressivamente di mitigare e smussare quella visione strettamente antropocentrica ed autoreferenziale che è base e fondamento dei sistemi giuridici. Il rapporto che lega l’uomo agli animali ci ha portato a valorizzare gli stessi sotto diversi profili e a predisporre per essi una tutela policentrica. Gli animali integrano, nel nostro modo di concepire la realtà, valori plurimi e ad essi il legislatore ha riferito in tempi diversi le proprie direttive di tutela. Il naturale sviluppo della ricerca ci porta, in ambito penale, ad analizzare l’ultimo momento di svolta legislativa: con la legge n. 189/2004 il legislatore introduce nel codice penale nuovi reati, che tutelano gli animali in quanto tali, per il valore intrinseco di cui essi sono portatori. Argomento di particolare stimolo per il penalista, il presente studio si interroga su quale sia il bene giuridico protetto da tali fattispecie penali. Una volta ripercorse le tesi esistenti in materia, con un focus particolare su quelle tradizionali e maggioritarie orientate sul bene-sentimento, l’elaborato porta argomenti a confutazione di queste teorie e rileva in conclusione come il bene protetto sia semplicemente l’animale. Sollevando lo sguardo dal più ristretto recinto penalistico, la ricerca si propone, infine, di proiettare l’animale nell’intero ordinamento giuridico, evidenziando le caratteristiche di tendenziale soccombenza di questo bene rispetto a numerosi altri, peraltro discendente da precise scelte politico-criminali del legislatore, al fine di comprendere il quadro di liceità/illiceità che l’ordinamento nel suo complesso rende e formulare alcune proposte atte a migliorare de iure condendo un quadro normativo che, nonostante gli innegabili passi avanti fatti, si rivela ancora disorganico ed incoerente.

The law no. 189/2004: animal as a legal interest and the political-criminal inconsistency of the regulatory system

This research is aimed at evaluating the landings reached by the so-called “animal question” and the corresponding evolution of social conscience relative to the consideration of animals. These finding are the result of an important development of scientific, ethical and philosophical research and of the spread in the social mentality of now irrefutable acquisitions in the field of biological, zoological and cognitive sciences, which have made unthinkable the old certainties about the irreducible, ontological, separateness of man compared to animals. From this, the elaborate is aimed at highlighting the path that both national legal system, as well as the community and international ones, have undertaken in order to develop concrete protections towards animals, gradually trying to mitigate and smooth out that strictly anthropocentric and self-referential vision which is the basis and foundation of legal systems. The relationship that binds humans to animals has led us to value them under different profiles and to arrange for them a polycentric protection. Animals integrate multiple values into our way of conceiving reality and the lawgiver has referred to them at different times its own protection directives. The natural development of the research leads us, in the criminal field, to analyze the last legislative turning point: with Law no. 189/2004 the lawgiver introduces new crimes into the penal code, which protect animals as such, for the intrinsic value they carry. A particularly stimulating topic for the criminal lawyer, this study questions and tries to establish what is the legal interest protected by the criminal law provisions punishing animal cruelty. Once an overview of the existing theses on this subject is provided, which includes the traditional and majority-oriented ones focusing on the sympathetic feelings for animals, the research offers several rebuttals of these theories and concludes by pointing out that the applicable criminal provisions simply protect the animal itself. Lifting our gaze from the narrower criminal area, the research aims, finally, to project the animal into the entire legal system, highlighting the characteristics of tendency to succumb of the animals compared to other legal interest, moreover descending from precise political-criminal choices of the lawgiver, in order to understand the framework of lawfulness/unlawfulness that the legal system as a whole makes and to formulate some proposals aimed at improving de iure condendo a regulatory framework which, despite the undeniable progress made, is still disorganized and inconsistent.
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