Tesi etd-04122023-172317 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ZARO, VALENTINA
URN
etd-04122023-172317
Titolo
L'impatto del rumore antropico sui cetacei: aspetti scientifici e normativi
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Trossarelli, Giorgio
Parole chiave
- cetacei
- sonar
- spiaggiamenti
Data inizio appello
20/04/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Per anni gli spiaggiamenti di massa di mammiferi marini hanno rappresentato un mistero per i ricercatori. A fronte dei numerosi quesiti tuttora senza risposta, è ormai scientificamente provato che il mondo subacqueo, e i cetacei in particolare, risentono del rumore antropico.
La dissertazione esaminerà dapprima gli aspetti scientifici: i cetacei, le emissioni e la propagazione acustica in ambiente subacqueo e le correlazioni con il comportamento di tali mammiferi, presentando significativi case studies.
Successivamente ne tratteggerà gli aspetti normativi e legislativi, mirati alla mitigazione del problema in prospettiva futura di conservazione del dominio subacqueo, dimensione strategica dal punto di vista ambientale, socioeconomico, tecnologico e geostrategico.
I cetacei sono un ordine di mammiferi completamente adattatosi alla vita acquatica che, a differenza dell’uomo che ha come senso principale la vista, sfruttano l’elemento uditivo per lo svolgimento delle funzioni vitali, come navigazione, nutrizione e riproduzione. Se la presenza di cetacei nei nostri mari e oceani è un fatto attestato, la loro distribuzione è ancora oggetto di ricerca, grazie all’ausilio di sistemi rimorchiati e tag. Dal punto di vista ecologico, i mammiferi marini rappresentano un elemento vitale dell’ecosistema marino, in quanto ne garantiscono l’equilibrio.
Si analizzerà poi la propagazione del suono in acqua ed i fenomeni fisici che la caratterizzano. In particolare, si rimarca la distinzione tra segnale, ossia il suono utile, e rumore (o disturbo), che è quella porzione di suono indesiderata, prodotta da processi naturali o dagli esseri umani. Ed è proprio il rumore, in particolare quello prodotto dalle attività antropiche, come emissioni con sonar militari ad alta potenza, attività industriali, rilevamenti sismici, traffico navale ed utilizzo di esplosivi, a rappresentare un pericolo per i mammiferi marini.
Per eseguire il monitoraggio delle emissioni acustiche in acqua, è necessario utilizzare dei sistemi di registrazione acustica, ancora in fase di studio. La problematica principale riguarda l’individuazione dei parametri ed indici acustici più idonei e, soprattutto, una standardizzazione del metodo di misurazione. Quest’ultima è particolarmente importante perché permette di effettuare i confronti tra misurazioni diverse dal punto di vista temporale e spaziale. Si vedrà come, grazie alla loro flessibilità di impiego – che rappresenta il miglior compromesso tra il tempo di registrazione e la quantità di dati memorizzabili – i sistemi maggiormente utilizzati al momento sono i registratori acustici fissi ed autonomi per il monitoraggio acustico passivo (Autonomous Recorders – ARs), i quali forniscono una modalità economica per determinare la presenza, il numero relativo e la distribuzione spaziale e temporale dei cetacei vocalizzanti.
Tra la fine degli Anni Novanta ed i primi Anni Duemila, si sono verificati diversi spiaggiamenti di massa “atipici”, in diverse aree geografiche e con diversi numeri di esemplari spiaggiati, il cui fattore comune è rappresentato da esercitazioni navali che prevedevano l’utilizzo di sonar navali nei giorni antecedenti. In particolare, gli esemplari su cui è stato possibile effettuare le necropsie mostravano tutti i sintomi della malattia di decompressione, la stessa che colpisce i sommozzatori quando non rispettano le tempistiche di emersione. Si rimanda agli specifici case studies.
Dal 2004 non sono stati documentati altri eventi “atipici”. Tuttavia, probabilmente anche grazie all’impatto mediatico di questi eventi e al crescente interesse per questi fenomeni, la volontà di trovare un metodo di mitigazione dell’impatto del rumore antropico è stata sin da subito un elemento primario per le autorità militari, scientifiche e governative, che per questo motivo hanno attivato workshop, risoluzioni e studiato procedure da implementare per l’impiego di sonar. Sebbene non si siano più verificati spiaggiamenti, la ricerca non si è fermata: si stanno sviluppando nuovi sistemi di monitoraggio e nuove procedure per evitare che avvengano tragedie simili a quelle del passato.
Si rende quindi necessario che le misure di mitigazione da mettere in atto a tutela dei mammiferi marini assumano un ruolo di primissimo piano per la conservazione e la salvaguardia dell’ambiente subacqueo. Se la dimensione subacquea è luogo di scavi minerari, trasporto di energia e teatro di attività di Difesa e Sicurezza, essa è anche riserva alimentare e ambientale imprescindibile per la vita del nostro Pianeta.
La dissertazione esaminerà dapprima gli aspetti scientifici: i cetacei, le emissioni e la propagazione acustica in ambiente subacqueo e le correlazioni con il comportamento di tali mammiferi, presentando significativi case studies.
Successivamente ne tratteggerà gli aspetti normativi e legislativi, mirati alla mitigazione del problema in prospettiva futura di conservazione del dominio subacqueo, dimensione strategica dal punto di vista ambientale, socioeconomico, tecnologico e geostrategico.
I cetacei sono un ordine di mammiferi completamente adattatosi alla vita acquatica che, a differenza dell’uomo che ha come senso principale la vista, sfruttano l’elemento uditivo per lo svolgimento delle funzioni vitali, come navigazione, nutrizione e riproduzione. Se la presenza di cetacei nei nostri mari e oceani è un fatto attestato, la loro distribuzione è ancora oggetto di ricerca, grazie all’ausilio di sistemi rimorchiati e tag. Dal punto di vista ecologico, i mammiferi marini rappresentano un elemento vitale dell’ecosistema marino, in quanto ne garantiscono l’equilibrio.
Si analizzerà poi la propagazione del suono in acqua ed i fenomeni fisici che la caratterizzano. In particolare, si rimarca la distinzione tra segnale, ossia il suono utile, e rumore (o disturbo), che è quella porzione di suono indesiderata, prodotta da processi naturali o dagli esseri umani. Ed è proprio il rumore, in particolare quello prodotto dalle attività antropiche, come emissioni con sonar militari ad alta potenza, attività industriali, rilevamenti sismici, traffico navale ed utilizzo di esplosivi, a rappresentare un pericolo per i mammiferi marini.
Per eseguire il monitoraggio delle emissioni acustiche in acqua, è necessario utilizzare dei sistemi di registrazione acustica, ancora in fase di studio. La problematica principale riguarda l’individuazione dei parametri ed indici acustici più idonei e, soprattutto, una standardizzazione del metodo di misurazione. Quest’ultima è particolarmente importante perché permette di effettuare i confronti tra misurazioni diverse dal punto di vista temporale e spaziale. Si vedrà come, grazie alla loro flessibilità di impiego – che rappresenta il miglior compromesso tra il tempo di registrazione e la quantità di dati memorizzabili – i sistemi maggiormente utilizzati al momento sono i registratori acustici fissi ed autonomi per il monitoraggio acustico passivo (Autonomous Recorders – ARs), i quali forniscono una modalità economica per determinare la presenza, il numero relativo e la distribuzione spaziale e temporale dei cetacei vocalizzanti.
Tra la fine degli Anni Novanta ed i primi Anni Duemila, si sono verificati diversi spiaggiamenti di massa “atipici”, in diverse aree geografiche e con diversi numeri di esemplari spiaggiati, il cui fattore comune è rappresentato da esercitazioni navali che prevedevano l’utilizzo di sonar navali nei giorni antecedenti. In particolare, gli esemplari su cui è stato possibile effettuare le necropsie mostravano tutti i sintomi della malattia di decompressione, la stessa che colpisce i sommozzatori quando non rispettano le tempistiche di emersione. Si rimanda agli specifici case studies.
Dal 2004 non sono stati documentati altri eventi “atipici”. Tuttavia, probabilmente anche grazie all’impatto mediatico di questi eventi e al crescente interesse per questi fenomeni, la volontà di trovare un metodo di mitigazione dell’impatto del rumore antropico è stata sin da subito un elemento primario per le autorità militari, scientifiche e governative, che per questo motivo hanno attivato workshop, risoluzioni e studiato procedure da implementare per l’impiego di sonar. Sebbene non si siano più verificati spiaggiamenti, la ricerca non si è fermata: si stanno sviluppando nuovi sistemi di monitoraggio e nuove procedure per evitare che avvengano tragedie simili a quelle del passato.
Si rende quindi necessario che le misure di mitigazione da mettere in atto a tutela dei mammiferi marini assumano un ruolo di primissimo piano per la conservazione e la salvaguardia dell’ambiente subacqueo. Se la dimensione subacquea è luogo di scavi minerari, trasporto di energia e teatro di attività di Difesa e Sicurezza, essa è anche riserva alimentare e ambientale imprescindibile per la vita del nostro Pianeta.
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