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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04122023-103646


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DADALT, GIORGIA
URN
etd-04122023-103646
Titolo
Come un'ideologia politica può influenzare la strategia navale di uno Stato: i casi Turchia e Cina
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Prof. Sberna, Salvatore
Parole chiave
  • grand strategy
  • Turchia
  • Cina
  • strategia navale
Data inizio appello
19/04/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/04/2063
Riassunto
Per comprendere la natura e le radici su cui si fondano le principali strategie navali odierne occorre necessariamente coinvolgere il più ampio ambito della strategia nazionale (in termini generali) e di come essa sia inevitabilmente collegata alla politica che il Governo di un Paese adotta e, talvolta, ad un preciso progetto, un’idea, che si consolida fra le pareti dei palazzi del potere.
La storia dell’essere umano è stata segnata da strategie più o meno articolate; la vera origine di questa parola va fatta risalire agli antichi greci, i quali iniziarono ad utilizzare il termine strātēgos, attribuendogli il significato di “generale”. Inizialmente questa parola assunse un’accezione più simile a ciò che noi oggi chiamiamo tattica; tuttavia, con il tempo e con il complicarsi dello scenario internazionale, tale significato assunse un’importanza sempre maggiore e furono molti gli studiosi che trattarono questa complicata materia fornendo un ampio ventaglio di punti di vista più o meno contrastanti. Dalla semplice tattica siamo giunti oggi a parlare di Grand Strategy, ovvero un’integrazione totale ed olistica delle risorse di un Paese, convogliate attraverso uno specifico criterio verso il raggiungimento di un obiettivo prefissato.
Gli obiettivi di un Governo si traducono in una strategia nazionale (che talvolta può assumere il rango di Grand Strategy) che determina poi delle ripercussioni più o meno impattanti sui vari ambiti. Anche il comparto della Difesa, ovviamente, viene interessato dal mutare delle volontà politiche, talvolta anche pesantemente. Tradurre la volontà politica in strategia e azioni militari non sempre è un’operazione facile e scontata, poiché richiede l’intersezione fra due mondi con organizzazione, necessità e scopi differenti fra loro. La complicata interazione fra le due parti richiede una comprensione dell’altra sfera, delle proprie limitazioni e necessità per poter creare una strategia vincente e solida. Tuttavia, se un Governo riesce ad avere la lungimiranza e la conoscenza tale da creare una strategia nazionale forte e stabile nel tempo, anche la conseguente strategia militare e, più nello specifico, marittima e navale lo sarà.
Due Stati che si presentano come ottimi esempi per l’analisi dell’interconnessione fra la volontà e l’ideologia politica del Governo e la strategia marittima e navale che da lì è scaturita sono Turchia e Cina. In entrambi i casi il Governo molto duraturo ha permesso l’irrobustirsi di due importanti ideologie: il Mavi Vatan (ovvero Patria Blu) in Turchia e il “sogno” di Xi Jinping in Cina. Assistiamo a due casi di importante risveglio d’interesse nei confronti del mare, due leader che hanno compreso la centralità del mare nel futuro della loro Nazione e da qui hanno incominciato a delineare gli obiettivi che miravano a raggiungere. Parliamo anche di due Stati che, fino a poco prima, riponevano nella terraferma il loro destino e la loro forza, perciò il cambio di rotta è stato netto e molto importante; lo stesso vale per le Marine da guerra dei due Paesi. Il nuovo interesse nei confronti del mare e la volontà di assumere un peso totalmente differente nelle dinamiche marittime regionali (e globali per la Cina) ha reso necessaria la riorganizzazione delle strategie marittime e navali dei due Paesi e, di conseguenza, delle loro Marine, le quali oggi hanno un peso nello scenario internazionale completamente differente rispetto a quello posseduto qualche decennio fa. Parliamo, infatti, di due flotte militari che attualmente sono una controparte temibile e di tutto rispetto e che portano avanti azioni, talvolta anche aggressive e inusuali, per affermare i propri diritti e rivendicare ciò che lo Stato ritiene gli spetti.

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