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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04122018-214229


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
NELLI, ELENA
URN
etd-04122018-214229
Titolo
La ricognizione nel processo penale: profili di attendibilità tra disciplina legislativa e realtà giuridico-psicologica
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Bresciani, Luca
Parole chiave
  • mezzo di prova
  • artt. 213 ss. c.p.p..
  • riconoscimenti informali
  • Ricognzione
Data inizio appello
30/04/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’elaborato si pone l’obiettivo di analizzare i vari aspetti relativi al mezzo di prova della ricognizione. Dopo una prima analisi relativa all’evoluzione storico-normativa, si pone l’accento sull’emancipazione dell’atto ricognitivo dal mezzo della testimonianza e l’introduzione dello stesso nel genus dei mezzi di prova ad opera del codice di procedura penale del 1988.
Successivamente si analizza, la dettagliata disciplina ad oggi vigente con cui il legislatore cerca di raccogliere i vari richiami della scienza psicologica circa i rischi connessi all’acquisizione di una prova il cui elevato grado di capacità probatoria, si scontra una basso livello di attendibilità. La ricerca scientifica ha infatti, cercato di elaborare correttivi e criteri che possono essere usati dal giudice per sondare la veridicità della memoria dei soggetti coinvolti nell’atto e di conseguenza l’idoneità dei risultati del riconoscimento.
Infine si osserva come quelle previsioni del legislatore contenute negli artt. 213 ss c.p.p. siano nella realtà applicativa disattese, sia per le difficoltà connesse alla sede di acquisizione della prova, ma anche per il formarsi di una prassi giudiziaria che non tiene conto delle criticità connesse ad un ambito così delicato come quello della memoria.
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