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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04122018-132935


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PAGLIARA, MARIA MICHELA
URN
etd-04122018-132935
Titolo
Il movimento 5 stelle: Analisi e populismo in Italia. Nascita e trasformazioni del Movimento 5 Stelle.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Viviani, Lorenzo
Parole chiave
  • Movimento 5 stelle
  • Beppe Grillo
  • populismo
Data inizio appello
14/05/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Sul Movimento 5 Stelle e il fenomeno del populismo in Italia (e ovunque si osservi tale fenomeno), oggi si dibatte con teorie e riflessioni, che ancora mancano di un pensiero o di una teoria condivisi dagli studiosi, che pure, con rigore scientifico hanno prodotto un lungo elenco di lavori.
Il presente studio parte con l’analizzare tali lavori e le varie linee di sviluppo e di interpretazione del populismo e del Movimento 5 Stelle in particolare, sia sul piano sociale che politico, in Italia come nel resto dell’Europa e in relazione con altri movimenti populisti.
Tanto, al fine di rispondere alle finalità della tesi: Il Movimento 5 Stelle e la prospettiva in Europa e in Italia. Un partito populista?
Vale a dire, il M5S è un movimento, un partito o un partito movimento populista?
Per rispondere alla domanda delle ricerca, il problema è stato specificamente sviluppato attraverso la lettura critica dei più noti teorici del populismo (Taguieff in testa) e con l’elaborazione di un profilo storico del populismo in Europa e in Italia dal dopoguerra ad oggi, tenendo conto della percezione sociale degli altri partiti populisti dalla fine del ‘900 italiano ad oggi (Forza Italia e Lega Nord).
Il nucleo centrale della tesi svolge invece la ricerca sul Movimento 5 Stelle come ultimo modello composito di movimento populista e la sua trasformazione in un movimento politico, praticamente si può dire in un partito, pur avendo rigettato simile termine, sia B. Grillo che i suoi seguaci.
Del Movimento, in particolare sono stati trattati i suoi tre punti specifici:
a) la nascita e i teorici del Movimento pentastellato;
b) il suo Programma socio-politico e l’imprevedibile sua diffusione attraverso mass-media e social-network;
c) le proposte e i provvedimenti normativi presentati dai parlamentari del Movimento all’interno degli ultimi Governi, da cui si evince una fertile attività politica e, a volte, una condivisione di intenti.
A dare supporto alla ricerca, sono stati non solo lo studio dei testi pubblicati su tale argomento, ma anche il materiale sul web, considerati l’evoluzione e i mutamenti continui all’interno del movimento populista pentastellato.
Un giusto spazio è stato dato anche all’analisi del Movimento 5 Stelle e le sue relazioni con la politica dell’Europa Unita.
Infine, sono stati studiati gli eventi elettorali del Movimento e il perché della fortuna elettorale di tale movimento-partito, pur con le sue tante contraddizioni, sia interne che nei confronti dei partiti tradizionali e si è visto che tanto è dovuto anche al fatto che agli elettori piace l’idea di una democrazia diretta possibile, che poi ha favorito il successo elettorale del suo partito-movimento
I risultati raggiunti da questo lavoro costituiscono lo sforzo di tenere sempre alta l’attenzione ai mutamenti e agli eventi continui, che in questo ultimo decennio hanno caratterizzato il crescere del successo socio-politico del Movimento 5 Stelle.
Successo dovuto soprattutto alla lunga ed estenuante crisi, nazionale e globale, al malcontento per l’operato dei governi tradizionali degli ultimi vent’anni, alla disoccupazione giovanile, alla corruzione dilagante nei luoghi del potere e della Pubblica Amministrazione e altro.
In pratica, il processo da movimento populista a movimento-partito populista lo si deve al fatto che il M5S si è presentato al popolo degli elettori come una specie di partito antisistema, schierato né a destra né a sinistra, ma esclusivamente dalla parte del popolo.
Questo lo si è visto nella frattura apertasi nell’ultimo decennio tra il popolo e le diverse élite del potere e, quindi, nella percezione sociale della distanza tra il popolo e il sistema politico che lo governa. Infatti, la prima caratteristica della fortuna del M5S è data dalla crisi della fiducia dei cittadini nei confronti della democrazia rappresentativa, da cui è nata quella specie di movimento di diserzione civica, cioè l’astensionismo elettorale e la ribellione nei confronti dei politici in carica, ritenuti incapaci di portare a soluzione i problemi del Paese. Oggi, rimane il fatto che il M5S ha saputo sfruttare i problemi e le inquietudini scaturiti dalla crisi global e nazionale sul piano socio-economico-finanziario.
Si è verificato anche come a sostenere tutto l’impianto pentastellato, vi siano i tanti volti dei social network e dei mass media, i quali hanno comunque fatto passare universalmente il concetto di populismo come frattura fra il popolo e le élite del potere, dando spazio a una crescente distanza di pensiero fra sistema politico imperante e popolo. E ancora più precisamente, come dice Taguieff, in tutte le retoriche populiste di oggi, il popolo viene trasfigurato, assegnandogli il ruolo privilegiato della vittima.
L’ultima riflessione di questa tesi è legata a una duplice questione: il populismo (e quindi anche il M5S) sarà generatore di crisi delle democrazie costituite o esso ha un destino strettamente legato a quello dei regimi democratici?
Questo lavoro non piò certo dare una risposta esaustiva a un interrogativo così grande; tuttavia, nel suo processo di evoluzione potrebbe anche essere che il fenomeno dei populismi possa dare una svolta positiva ai regimi democratici dell’oggi, per non far morire il grande progetto di un’Europa Unita, che pure deve garantire il benessere e le tante diversità nazionali, purchè tali diversità non diventino pericolosi nazionalismi.
Il populismo oggettivamente rimane, comunque, l’identificatore di una tendenza della realtà socio-politica di questo momento della storia europea oltre che italiana.
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