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Tra gli anni Venti e gli anni Trenta, Günther Anders (Stern) sviluppa un'originale antropologia filosofica, un'antropologia negativa della libertà, rimasta però incompiuta. Successivamente, a causa dell'ingerenza delle forze storiche e soprattutto, a seguito dello sgancio delle bombe atomiche nel 1945, il filosofo si impegnerà completamente nell'elaborazione di una filosofia della tecnica e nella formulazione di una prassi per il "tempo della fine". La tesi intende sondare la reale estensione della sua critica alla società industriale e del suo contributo etico, al di là di una lettura riduttiva che vede in Anders solamente il "filosofo della bomba"; evidenziando, tra le altre cose, l'influenza della sua iniziale prospettiva antropologica sulla sua opera successiva.