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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04112020-233249


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BEI, MARCO
URN
etd-04112020-233249
Titolo
L'ornamento necessario Appunti sulla cornice da quadro. Fonti e realizzazioni tra Cinque e Settecento e il caso della quadreria Martelli
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Sicca, Cinzia Maria
Parole chiave
  • ornament
  • decorazione
  • aesthethics
  • estetica
  • storiografia dell'arte
  • display
  • frame
  • cornice
Data inizio appello
27/04/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/04/2090
Riassunto
Scopo della mia tesi «L’ornamento necessario – Appunti sulla cornice da quadro. Fonti e realizzazioni tra Cinque e Settecento e il caso della quadreria Martelli» è tentare una lettura unitaria degli sviluppi nella produzione e soprattutto nella ricezione di questa tipologia di oggetti. La ricerca è svolta principalmente su testi letterari e dibattiti teorici, ma viene calibrata su esempi conservati di pratica del display. L’analisi delle fonti storiche e trattatistiche vuole delineare una serie di passaggi mediati tra loro. Una prima fase cinquecentesca vede l’invenzione della cornice, prima assente come oggetto a sé stante nella tradizione europea: espungo infatti dalla categoria tipologica le macchine architettoniche e le carpenterie d’altare, che rispondono a finalità più complesse. Si passa poi a un momento di grande sperimentalismo decorativo, esploso nella seconda metà del Seicento, ma già avversato da un fiorente dibattito sulla convenienza di un ornamento posato, che faciliti l’attività del riguardante. Nel corso del XVIII secolo si giunge infine per gradi a un rigetto totale dell’ornamento intorno alla pittura con l’accademismo e la nascita della connoisseurship. Si intrecciano in questo complesso nodo critico motivi di psicologia della percezione, teorie architettoniche puriste e funzionaliste, interpretazioni moralistiche della pratica artistica barocca come degenerata in quanto non mirata all’utile, ma alla sensualità fine a sé stessa.
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