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Partendo dalla figura di Quevedo e dal contesto storico-sociale del periodo Barroco si analizza il ritratto grottesco nelle opere satirico-morali dell'autore, quali El Buscón, el Sueño del Juicio final e La Hora de todos y la Fortuna con seso, per poi passare con un balzo di oltre tre secoli a esaminare la figura di Valle-Inclán e la sua estetica esperpentica. Spiegando cosa significa esperpento si analizzano i tratti grotteschi e macabri tipici delle sue opere teatrali: dal manifesto dell'esperpento Luces de Bohemia del 1903 alla trilogia di Martes de carnaval di fine anni '20. La parte finale prevede il confronto dei due autori centrando l'analisi sulle tecniche descrittive che riguardano le figure stereotipate, il vestuario e il comportamento dei personaggi all'interno delle opere citate. Evidenziando anche le differenze, si mettono in luce gli aspetti in comune per approfondire la conoscenza dei due diversi autori. L'influenza di Quevedo su Valle-Inclán è argomento di discussione da parte di vari critici e questa tesi si inserisce in questo ambito cercando di dimostrare l'effettivo peso che l'autore del Siglo de Oro esercita sull'autore del XIX secolo.