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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04112020-105855


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BONI, DEBORA
URN
etd-04112020-105855
Titolo
Bambini in guerra: la scrittura come forma di riscatto e di ricordo del conflitto civile spagnolo
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LETTERATURE E FILOLOGIE EURO - AMERICANE
Relatori
relatore Prof.ssa Cappelli, Federica
controrelatore Prof.ssa García Jiménez, Rosa María
Parole chiave
  • riscatto
  • ricordo
  • infanzia
  • dittatura
  • scuola
  • inottrinamento
  • letteratura
  • scrittura
  • guerra civile spagnola
  • bambini
Data inizio appello
27/04/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/04/2060
Riassunto
La presente ricerca ha come obiettivo quello di indagare l’impatto che la Guerra Civile spagnola ha avuto sui bambini, sia a livello fisico che psicologico e di come questo sia stato reso nella letteratura, sia in quella prodotta da quei bambini una volta cresciuti, sia in quella destinata all’infanzia. Dopo un’introduzione di carattere storico in cui prendiamo in analisi, tra le altre cose, i metodi di indottrinamento usati dal regime franchista, passiamo a studiare come la visione dell’infanzia sia cambiata nei secoli e come la diversa concezione che ogni epoca aveva del bambino si sia riflessa nelle opere letterarie prodotte e nell’impostazione scolastica attuata, evidenziando in modo particolare la concezione proposta dai repubblicani.
Infine, prendiamo in esame alcune opere pensate per avvicinare i più piccoli a questo avvenimento così importante per la Spagna lasciando al bambino il compito di interpretarlo e di trarne una lezione. Si intende mostrare così il grande potere della letteratura per dare spunti di riflessione e incoraggiare l’apertura mentale anche dei bambini.
Di seguito si analizzano le opere di autori che hanno vissuto in prima persona la guerra quando erano molto piccoli e la dittatura durante l’adolescenza; tra questi ricordiamo Ana María Matute, Carmen Martín Gaite e Juan Garcia Hortelano, i quali rivendicheranno la forza della propria fantasia e della propria autonomia di pensiero. Dalle loro opere emerge un messaggio positivo: la scrittura un potere salvifico e terapeutico che consente di affrontare a testa alta la vita anche in situazioni ostili.
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