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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04102021-161040


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LUCCHESI, MATTEO
URN
etd-04102021-161040
Titolo
La dignità dell'uomo: tema centrale nel dibattito bioetico Riflessioni su aborto e fine vita
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Giunta, Francesco
correlatore Prof. Fabris, Adriano
Parole chiave
  • dignità umana
  • bioetica
  • aborto
  • fine vita human dignity
  • bioethics
  • abortion
  • end of life
Data inizio appello
26/04/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il contenuto dell’elaborato propone un’analisi sulla dignità umana nel dibattito bioetico ed è strutturato nella seguente maniera. Nel corso del primo capitolo ho ricostruito la storia della bioetica, iniziando dall’evento per il quale si sente la necessità di far nascere questa forma di etica applicata, rappresentato dal mutamento dei concetti di scienza e tecnica che si verifica nel corso del XIX secolo e che rivela la necessità, al fine di evitare disastri immani, di un controllo etico, in questo caso bioetico, dal momento che, essendo queste due discipline legate da un rapporto di dipendenza, la mancata regolamentazione potrebbe comportare esiti dannosi e nocivi per l’uomo. L’ambito in cui gli effetti disastrosi della dipendenza tra tecnica e scienza si possono registrare è, senza dubbio, la medicina, pertanto l’attenzione della bioetica si rivolgerà principalmente a regolare disciplina. Nel corso del capitolo, inoltre, metto in evidenza le definizioni di bioetica proposte dai vari cultori della materia tra cui Potter, Hellegers, Reich, Sgreccia e Callahan e, nell’ultima parte, ricostruisco gli eventi salienti che caratterizzano la nascita di questa etica applicata rappresentati dalla lotta contro ogni forma di paternalismo e dai movimenti emancipatori (p.e. il femminismo e la lotta contro ogni forma di razzismo) che caratterizzano gli anni Sessanta del 1900. Nel corso del secondo capitolo analizzo una prima articolazione di questa forma di etica applicata rappresentata dalla bioetica cattolica, mettendo in evidenza la sua difesa della sacralità della vita, che mostra l’indisponibilità della vita dell’uomo e il suo tratto peculiare rappresentato dal personalismo ontologicamente fondato, secondo cui l’uomo è frutto della Provvidenza divina, trae la sua origine nella dimensione metafisico-trascendente e deve uniformarsi alla legge morale naturale iscritta da Dio nel mondo in cui egli si trova a vivere. Nel terzo capitolo analizzo la seconda articolazione della bioetica rappresentata dalla bioetica laica, mostrando la polifonia semantica legata alla nozione di laicismo che qualifica due diverse nozioni debole e forte, proprio quest’ultimo è quello su cui incentra le proprie riflessioni tale forma di bioetica. La bioetica laica si presenta come etica della qualità della vita, infatti il suo obiettivo è quello di definire l’esistenza dell’uomo nei suoi aspetti qualitativi, che dipendono prettamente dai criterio soggettivi che ogni essere vivente attribuisce alla propria esistenza; inoltre questa forma di bioetica da grande spazio all’autonomia di cui è rivestita la persona, che può scegliere, sulla base di criteri eminentemente soggettivi, ciò che ritiene più opportuno fare nella propria vita. Nella parte finale del capitolo analizzo anche il concetto di persona proposto dalla bioetica laica, che propone una scissione tra la persona e l’essere umano, infatti solo gli esseri umani che posseggono determinate qualità/caratteristiche socialmente istituite possono essere reputate persone e godere della tutela morale, mentre coloro che non le posseggono non sono reputate persone e quindi sono escluse dalla moralità. Nell’ultimo capitolo del mio elaborato analizzo la dignità umana ricostruendone, in primo luogo, la storia e, in secondo luogo, mostrandone i suoi fondamenti teologici, filosofici e bioetici. Il fondamento teologico è rappresentato dall’esempio di Gesù Cristo, che propone un modello di dignità basato sul riscatto di coloro che vengono reputati, agli occhi della collettività, indegni. Il fondamento filosofico della dignità umana è radicato nella convinzione che la dignità umana rappresenti una categoria universale propria di ogni uomo, che deve essere rispettata sempre e che fa sì che l’umanità debba essere trattata come un fine in sé e mai come un mezzo. Il fondamento bioetico è fondato sul dualismo tra due forme di dignità: valoriale e intrinseca. La dignità valoriale dipende da caratteristiche/capacità socialmente istituite; mentre la dignità intrinseca è un possesso specifico dell’essenza umana che lo qualifica in ogni fase della sua vita. Nel corso di quest’ultimo capitolo inoltre mostro l’incidenza che la dignità umana assume in una prima area tematica molto importante per la bioetica rappresentata dall’aborto e, infine, nel corso dell’ultimo paragrafo analizzo l’incidenza che la dignità umana assume nei casi di fine vita.


The content of the paper proposes an analysis of human dignity in the bioethical debate and is structured in the following way. During the first chapter I reconstructed the history of bioethics, starting with the event for which we feel the need to give birth to this form of applied ethics, represented by the change in the concepts of science and technology that occurred during the nineteenth century and which reveals the need, in order to avoid huge disasters, of an ethical control, in this case bioethical, since, since these two disciplines are linked by a relationship of dependence, the lack of regulation could lead to harmful and harmful outcomes for humans . The area in which the disastrous effects of the dependence between technology and science can be recorded is, without a doubt, medicine, therefore the attention of bioethics will mainly focus on regular discipline. In the course of the chapter, I also highlight the definitions of bioethics proposed by various experts on the subject including Potter, Hellegers, Reich, Sgreccia and Callahan and, in the last part, I reconstruct the salient events that characterize the birth of this applied ethics represented by the fight against all forms of paternalism and emancipatory movements (eg feminism and the fight against all forms of racism) that characterize the 1960s. In the course of the second chapter I analyze a first articulation of this form of applied ethics represented by Catholic bioethics, highlighting its defense of the sacredness of life, which shows the unavailability of human life and its peculiar trait represented by ontologically founded personalism, according to which man is the fruit of divine Providence, draws its origin in the metaphysical-transcendent dimension and must conform to the natural moral law inscribed by God in the world or where he lives. In the third chapter I analyze the second articulation of bioethics represented by secular bioethics, showing the semantic polyphony linked to the notion of secularism that qualifies two different notions, weak and strong, the latter being the one on which this form of bioethics focuses its reflections. Secular bioethics is presented as an ethics of the quality of life, in fact its goal is to define the existence of man in its qualitative aspects, which strictly depend on the subjective criteria that every living being attributes to its existence; Furthermore, this form of bioethics gives great space to the autonomy of which the person is invested, who can choose, on the basis of eminently subjective criteria, what he deems most appropriate to do in his own life. In the final part of the chapter I also analyze the concept of person proposed by secular bioethics, which proposes a split between the person and the human being, in fact only human beings who possess certain socially established qualities / characteristics can be considered persons and enjoy protection. moral, while those who do not possess them are not considered persons and therefore are excluded from morality. In the last chapter of my paper, I analyze human dignity by reconstructing, firstly, its history and, secondly, by showing its theological, philosophical and bioethical foundations. The theological foundation is represented by the example of Jesus Christ, who proposes a model of dignity based on the redemption of those who are deemed, in the eyes of the community, unworthy. The philosophical foundation of human dignity is rooted in the belief that human dignity represents a universal category proper to every man, which must always be respected and which means that humanity must be treated as an end in itself and never as a means. The bioethical foundation is based on the dualism between two forms of dignity: value and intrinsic. The dignity of values ​​depends on socially established characteristics / capacities; while intrinsic dignity is a specific possession of the human essence that qualifies him at every stage of his life. In the course of this last chapter, I also show the impact that human dignity assumes in a first very important thematic area for bioethics represented by abortion and, finally, in the course of the last paragraph I analyze the impact that human dignity assumes. in cases of end of life.
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