Tesi etd-04102020-124853 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FRINO, SILVIA
URN
etd-04102020-124853
Titolo
Per una storia della psichiatria radicale
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Dei, Fabio
correlatore Dott. Quarta, Luigigiovanni
correlatore Dott. Quarta, Luigigiovanni
Parole chiave
- antipsichiatria
- Basaglia
- De Martino
- follia
- psichiatria fenomenologico-esistenziale
- psichiatria radicale
Data inizio appello
27/04/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/04/2090
Riassunto
Nel presente lavoro si è cercato di illustrare alcune delle modalità in cui le concezioni e gli studi relativi allo statuto della follia e della malattia mentale si sono plasmati e intrecciati tra loro. Al centro della nostra attenzione è soprattutto quel lasso temporale che, più o meno a partire dalla seconda guerra mondiale e per tutti gli anni '60 e '70, è stato scenario di molteplici riflessioni sulla disciplina psichiatrica. In Italia in particolare l'attività di Franco Basaglia e della "psichiatria radicale" ha contribuito in maniera determinante affinché potesse realizzarsi un profondo cambiamento negli approcci e nelle terapie della psichiatria istituzionale. Basaglia, nella sua pratica e nella sua teoria, sembra raccogliere gli stimoli e i frutti che gli derivano da diversi ambiti: la psichiatria di stampo fenomenologico-esistenziale, il pensiero di "antipsichiatri" degli anni '60, come Laing e Cooper, la "Storia della follia" di Michel Foucault, la filosofia esistenzialista di Sartre, le indagini sociologiche di Goffman.
Nell'ultima parte del lavoro ci è sembrato interessante arrischiarci in un accostamento tra i temi di Basaglia e il pensiero dell'antropologo, Ernesto De Martino, che nelle sue opere intraprende spesso un confronto con l'alter della follia quale risultante di una "crisi della presenza" che non riesce a trascendersi in valori culturali.
Nell'ultima parte del lavoro ci è sembrato interessante arrischiarci in un accostamento tra i temi di Basaglia e il pensiero dell'antropologo, Ernesto De Martino, che nelle sue opere intraprende spesso un confronto con l'alter della follia quale risultante di una "crisi della presenza" che non riesce a trascendersi in valori culturali.
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