Tesi etd-04102018-145339 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MENNA, COSTANZA
URN
etd-04102018-145339
Titolo
Sorveglianza e Diritti.
Libertà e sicurezza nell'epoca della sorveglianza digitale.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Belloni, Ilario
Parole chiave
- big data
- bilanciamento e ponderazione
- controllo digitale
- diritti fondamentali
- diritto e potere
- nsa
- panopticon
- potere disciplinare
- Snowden
- sorveglianza di massa
- synopticon
Data inizio appello
30/04/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
La suddetta tesi affronta il tema della sorveglianza moderna nei suoi rapporti con libertà e diritti fondamentali.
Il capitolo introduttivo verte sull’analisi storico-evolutiva del fenomeno, dalle origini sino alle forme complesse e al dinamismo dell’età contemporanea. Lo studio affronta gli aspetti giuridici della tematica, considerando le posizioni filosofiche sul tema (Bentham, Foucault) e il mutamento del concetto stesso di sorveglianza. Si volge attenzione alle dimensioni sociologiche del fenomeno nei diversi settori di manifestazione: burocratico, capitalistico e bellico. Il percorso è scandito dalle riflessioni di Lyon, che accompagnano fino alle recenti posizioni teoriche sul controllo nell’accezione moderna di dataveglianza (R.Clarke). Si evidenzia come la sorveglianza digitale odierna assuma connotati prima sconosciuti, produca effetti amplificati dal medium internet e inevitabili ripercussioni sulla sfera individuale della libertà e dei diritti. Si indagano le dimensioni e l’incidenza effettiva di simile vigilanza mediante le analisi di Innis, gli effetti stigmatizzanti nei confronti delle persone di interesse (Gary T.Marx), il fluido innestarsi del sistema di vigilanza nelle trame della società (Bauman).
Segue un’analisi approfondita del caso Snowden, individuato come spartiacque nella coscienza collettiva perché evento che disvela il reale atteggiarsi della sorveglianza digitale e i suoi abusi nei confronti della massa indistinta dei cittadini.
Messi in luce gli aspetti giuridici e sociali si passa allo studio dei diritti che entrano in gioco e spesso in conflitto. Le valutazioni sulla necessità di bilanciamento e ponderazione dei diritti fondamentali, beni e interessi giuridici, attraversano la posizione di Mauro Barberis con l’ausilio dell’impostazione dottrinale di Giorgio Pino.
Il capitolo introduttivo verte sull’analisi storico-evolutiva del fenomeno, dalle origini sino alle forme complesse e al dinamismo dell’età contemporanea. Lo studio affronta gli aspetti giuridici della tematica, considerando le posizioni filosofiche sul tema (Bentham, Foucault) e il mutamento del concetto stesso di sorveglianza. Si volge attenzione alle dimensioni sociologiche del fenomeno nei diversi settori di manifestazione: burocratico, capitalistico e bellico. Il percorso è scandito dalle riflessioni di Lyon, che accompagnano fino alle recenti posizioni teoriche sul controllo nell’accezione moderna di dataveglianza (R.Clarke). Si evidenzia come la sorveglianza digitale odierna assuma connotati prima sconosciuti, produca effetti amplificati dal medium internet e inevitabili ripercussioni sulla sfera individuale della libertà e dei diritti. Si indagano le dimensioni e l’incidenza effettiva di simile vigilanza mediante le analisi di Innis, gli effetti stigmatizzanti nei confronti delle persone di interesse (Gary T.Marx), il fluido innestarsi del sistema di vigilanza nelle trame della società (Bauman).
Segue un’analisi approfondita del caso Snowden, individuato come spartiacque nella coscienza collettiva perché evento che disvela il reale atteggiarsi della sorveglianza digitale e i suoi abusi nei confronti della massa indistinta dei cittadini.
Messi in luce gli aspetti giuridici e sociali si passa allo studio dei diritti che entrano in gioco e spesso in conflitto. Le valutazioni sulla necessità di bilanciamento e ponderazione dei diritti fondamentali, beni e interessi giuridici, attraversano la posizione di Mauro Barberis con l’ausilio dell’impostazione dottrinale di Giorgio Pino.
File
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