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La modernizzazione dello spazio urbano e la realizzazione di un sistema di spazi pubblici funzionali allo svolgimento di manifestazioni non soltanto sportive, rappresenta oggi uno strumento di riqualificazione urbana da attuare mediante la realizzazione di piattaforme e spazi multifunzionali che siano in grado di valorizzare le peculiarità del contesto specifico, senza subire necessariamente un modello codificato.
All'interno di queste nuove strategie di sviluppo delle infrastrutture culturali, il sistema calcio evidenzia un ritardo strutturale tale da caratterizzare i luoghi deputati come elementi privi di funzioni e che, in molti casi, rappresentano vere e proprie cesure del tessuto insediativo, ponendosi come elementi dequalificanti del tutto, o in parte, estranei al contesto urbano.
I nuovi stadi dovranno perciò rappresentare una nuova risposta, moderna e flessibile, capace di coniugare esigenze funzionali, politiche, sociali, morfologiche ed economico-finanziarie.
Un approccio progettuale che dialoghi con questa pluralità di nuove istanze che impongono un ripensamento degli spazi collettivi, delle modalità di aggregazione e delle loro forme. Elementi e istanze che diventano l'elemento fondante del presente lavoro di tesi, in cui lo stadio diventa elemento caratterizzante il contesto insediativo, una nuova centralità urbana e la chiave per riqualificare un intero quartiere.

Il tema della tesi è strettamente collegato agli aspetti già esposti, ponendosi come obiettivo quello della riqualificazione urbana del Quartiere Sant’Elia di Cagliari, dando attuazione alle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti, dopo una attenta valutazione critica del loro contenuto.
L’area in questione ha una importanza strategica, non solo per la presenza del nuovo stadio che sorgerà nelle ceneri dell’attuale Stadio S.Elia, ma anche perché rappresenta l’occasione di risolvere problemi legati alla mobilità, alle carenze funzionali, all’assenza di una immagine urbana.
La tesi parte quindi dalla ricostruzione della genesi insediativa del quartiere e dopo una valutazione delle previsioni urbanistiche vigenti e l’analisi dello stato di fatto, elabora un progetto urbanistico che si pone come fine quello di risolvere le criticità riscontrate e di dare attuazione, con attitudine critica, alle previsioni vigenti. Tale progetto include la progettazione strutturale e architettonica di un ponte ciclopedonale nel canale di S. Bartolomeo, che avrà la funzione di ricucitura del quartiere con il resto della città.