Tesi etd-04102015-181653 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LAZZARINI, EMANUEL
URN
etd-04102015-181653
Titolo
Principi contabili dell'OIC: le novita di rilievo
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Martini, Paolo
Parole chiave
- novità principi contabili nazionali oic pmi
Data inizio appello
30/04/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il documento si propone di evidenziare quali sono state le novità introdotte dalla riforma contabile avviata nel 2010 attraverso l'emanazione delle bozze per la consultazione, da parte dell'organismo italiano di contabilità, e terminata, almeno nella prima trance, nel gennaio 2015 con l’emanazione del principio contabile OIC 24.
La parte iniziale di questo lavoro se prefigge di esplicitare e analizzare quali sono state le novità di maggior spessore che l’OIC ha introdotto nei 20 principi contabili appena emanati, cercando di analizzare unicamente i cambiamenti posti in essere dal legislatore, rispetto alle disposizioni sancite nei vecchi principi contabili, e limitando il più possibile la trattazione delle tematiche rimaste immutate.
I capitoli che vanno dall’uno al dodici trattano analiticamente le innovazioni e gli aggiornamenti approvati dall’OIC e servono come parte “introduttiva” e propedeutica per la dimostrazione della tesi che viene asserita nell’ultimo capitolo.
Il tredicesimo capitolo propone invece una domanda, ossia: Quali sono i principi ispiratori che hanno spinto il legislatore a porre in essere una riforma dei principi contabili nazionali?
Il documento evidenza come la risposta maggiormente intuitiva, ossia l’aggiornamento dei principi OIC ai principi contabili internazionali IAS/IFRS, sia una delle componente fondamentali nel processo di revisione dei principi ma, non certamente, l’unica - e forse neppure la più significativa - motivazione.
La risposta avanzata dal documento individua quindi 3 distinte motivazioni:
Necessità di consentire una contabilizzazione delle perdite derivanti dalle crisi economico-finanziarie degli anni passati;
Necessità di semplificare talune disposizioni e di ridurre i costi di redazione di bilancio dei soggetti che formano la percentuale maggiore della realtà economica italiana, ossia le Pmi;
Facoltativa discrezionalità di adottare metodologie redazionali in linea con le disposizioni sancite dagli standard setter internazionali per le realtà aziendali in grado, nonostante le piccole o piccolissime dimensioni, di sostenere tali costi grazie alle capacità finanziarie e manageriali superiori alla media del settore.
In definitiva l’ultimo capitolo dimostra quali sono le fattispecie oggettive che legittimano ad asserire che l’OIC abbia redatto una disciplina contabile, interpretativa e integrativa delle disposizioni sancite dal codice civile, strutturata e adeguata su misura per le Pmi Italiane.
La parte iniziale di questo lavoro se prefigge di esplicitare e analizzare quali sono state le novità di maggior spessore che l’OIC ha introdotto nei 20 principi contabili appena emanati, cercando di analizzare unicamente i cambiamenti posti in essere dal legislatore, rispetto alle disposizioni sancite nei vecchi principi contabili, e limitando il più possibile la trattazione delle tematiche rimaste immutate.
I capitoli che vanno dall’uno al dodici trattano analiticamente le innovazioni e gli aggiornamenti approvati dall’OIC e servono come parte “introduttiva” e propedeutica per la dimostrazione della tesi che viene asserita nell’ultimo capitolo.
Il tredicesimo capitolo propone invece una domanda, ossia: Quali sono i principi ispiratori che hanno spinto il legislatore a porre in essere una riforma dei principi contabili nazionali?
Il documento evidenza come la risposta maggiormente intuitiva, ossia l’aggiornamento dei principi OIC ai principi contabili internazionali IAS/IFRS, sia una delle componente fondamentali nel processo di revisione dei principi ma, non certamente, l’unica - e forse neppure la più significativa - motivazione.
La risposta avanzata dal documento individua quindi 3 distinte motivazioni:
Necessità di consentire una contabilizzazione delle perdite derivanti dalle crisi economico-finanziarie degli anni passati;
Necessità di semplificare talune disposizioni e di ridurre i costi di redazione di bilancio dei soggetti che formano la percentuale maggiore della realtà economica italiana, ossia le Pmi;
Facoltativa discrezionalità di adottare metodologie redazionali in linea con le disposizioni sancite dagli standard setter internazionali per le realtà aziendali in grado, nonostante le piccole o piccolissime dimensioni, di sostenere tali costi grazie alle capacità finanziarie e manageriali superiori alla media del settore.
In definitiva l’ultimo capitolo dimostra quali sono le fattispecie oggettive che legittimano ad asserire che l’OIC abbia redatto una disciplina contabile, interpretativa e integrativa delle disposizioni sancite dal codice civile, strutturata e adeguata su misura per le Pmi Italiane.
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