Tesi etd-04092019-162144 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PICCIONI, LETIZIA
URN
etd-04092019-162144
Titolo
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Farinella, Vincenzo
Parole chiave
- Francesco
- Granacci.
Data inizio appello
29/04/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/04/2089
Riassunto
La tesi qui presentata persegue lo scopo di riscoprire e rivalutare l’arte del pittore fiorentino Francesco Granacci, attivo nella Firenze medicea nel periodo a cavallo tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento. Il periodo in questione coincide con il passaggio da un’arte prettamente Rinascimentale, dunque un’arte legata a determinati valori formali, quali il rigore prospettico, la simmetria – spesso elementi che convogliano in sé valori etici e religiosi –, all’arte cosiddetta “Manieristica”, dove è l’eccentrico o la forma più libera ad essere posta al centro della scena.
Le opere di questo artista, spesso considerato solo l’amico “mediocre” del più grande Michelangelo o al massimo un suo seguace ed imitatore, sono state riesaminate con una consapevolezza diversa, dettata principalmente dalla storicizzazione dei tempi passati e da una rivalutazione a tutto tondo del periodo, che ha preso le mosse l’unica monografia dedicata all’artista, redatta da Christian Von Holst nel 1974.
Si tratta di un poderoso e meritevole lavoro che, ormai abbastanza datato, ha richiesto numerosi interventi di integrazione con studi più recenti, che hanno talvolta imposto delle correzioni alle proposte dello studioso tedesco. Ampio spazio è stato dedicato all’approfondimento di alcune opere, ritenute caposaldi dell’arte granaccesca [...].
Le opere di questo artista, spesso considerato solo l’amico “mediocre” del più grande Michelangelo o al massimo un suo seguace ed imitatore, sono state riesaminate con una consapevolezza diversa, dettata principalmente dalla storicizzazione dei tempi passati e da una rivalutazione a tutto tondo del periodo, che ha preso le mosse l’unica monografia dedicata all’artista, redatta da Christian Von Holst nel 1974.
Si tratta di un poderoso e meritevole lavoro che, ormai abbastanza datato, ha richiesto numerosi interventi di integrazione con studi più recenti, che hanno talvolta imposto delle correzioni alle proposte dello studioso tedesco. Ampio spazio è stato dedicato all’approfondimento di alcune opere, ritenute caposaldi dell’arte granaccesca [...].
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