Thesis etd-04092015-120403 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
BALESTRI, ALESSIO
URN
etd-04092015-120403
Thesis title
Una scelta sostenibile: progettazione dell'Autodromo G.A. Agnelli di Pontedera
Department
INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
Course of study
INGEGNERIA EDILE E DELLE COSTRUZIONI CIVILI
Supervisors
relatore Ing. Cinotti, Marco
relatore Ing. Magnani, Giovanni
relatore Prof. Fantozzi, Fabio
relatore Prof. Sassu, Mauro
relatore Ing. Magnani, Giovanni
relatore Prof. Fantozzi, Fabio
relatore Prof. Sassu, Mauro
Keywords
- autodromo
- Pontedera
- progettazione architettonica
- progettazione impiantistica
- progettazione strutturale
- trigenerazione
Graduation session start date
04/05/2015
Availability
Full
Summary
La seguente Tesi di Laurea ha per oggetto la progettazione di un autodromo: un impianto sportivo per competizioni motoristiche che propone percorsi di diversa difficoltà per mettere alla prova le capacità di guida dei piloti e le caratteristiche costruttive dei veicoli che vi correranno in futuro. La scelta del tema sviluppato è scaturita dalla passione che ho verso il mondo delle due ruote. Tutti noi appassionati degli sport motoristici, quando seguiamo delle competizioni accendiamo la tv, guardiamo lo spettacolo della MotoGP, della Superbike, della Formula 1, ci emozioniamo e difficilmente ci poniamo domande sui danni che lo show sportivo possa arrecare all’ambiente. Purtroppo i motori a combustione interna producono molti inquinanti, ma non sono gli unici responsabili di un futuro irrespirabile.
Il tema dell'inquinamento è oggi di grande attualità: da una parte Sindaci che fanno a gara nell'indire giornate senza veicoli nelle principali città italiane, dall'altra, studi scientifici testimoniano come l'inquinamento prodotto dalle automobili sia solo una piccola parte di quello che opprime le aree urbane e che in gran parte proviene, durante la stagione invernale, dagli impianti di riscaldamento.
Alcuni dati mostrano quanto il settore dell’edilizia sia impattante per l’ambiente: esso infatti incide per il 40% sui consumi di energia, per il 30% sull’uso di risorse naturali e sulla produzione di rifiuti, per il 20% sul consumo d’acqua ed è causa del 40% delle emissioni di anidride carbonica.
Dati che fanno capire quanto sia urgente e sempre meno procrastinabile la diffusione su larga scala dei principi dell’architettura naturale nella costruzione di nuovi edifici e nelle ristrutturazioni del patrimonio edilizio esistente. Dovremmo allora iniziare a pensare, progettare, costruire, usare e dismettere opere architettoniche in armonia con i sistemi naturali interessati. L’intervento sostenibile deve quindi essere pensato in maniera da risultare il più possibile compatibile con il sistema in cui si inserisce, secondo un concetto di “economia” non identificabile esclusivamente con il minor costo a breve termine.
L'architettura sostenibile piuttosto che un ambito disciplinare, è un approccio culturale al progetto.
Il principio generale per una progettazione sostenibile è quello di sfruttare le risorse naturali, senza tuttavia abusarne, ed evitare quanto più possibile il ricorso a fonti energetiche non rinnovabili. L’attenzione alla sostenibilità, deve andare oltre la semplice fase di utilizzo del fabbricato. Un’attenta progettazione sostenibile è quella che valuta in termini di sostenibilità, tutte le fasi di vita del fabbricato:
• produzione - costruzione
• uso
• manutenzione
• demolizione.
Ridurre inquinamento, sprechi e uso di risorse non rinnovabili in una sola di queste fasi, senza curarsi della sostenibilità delle altre, pur essendo comunque un buon inizio, non è sufficiente.
Il 4 aprile 2011 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea il Regolamento 305/2011 (CPR – Construction Products Regulation) del Parlamento Europeo e del Consiglio, che fissa le nuove condizioni per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che, a 22 anni dalla sua emanazione, abroga la Direttiva 89/106/CEE. Fra le novità introdotte dal nuovo Regolamento 305/2011, c’è la tutela del patrimonio ambientale.
“Le opere di costruzione devono essere concepite, realizzate e demolite in modo che l’uso delle risorse naturali sia sostenibile e garantisca in particolare quanto segue:
• il riutilizzo o la riciclabilità delle opere di costruzione, dei loro materiali e delle loro parti dopo la demolizione;
• la durabilità delle opere di costruzione;
• l’uso, nelle opere di costruzione, di materie prime e secondarie ecologicamente compatibili.”
Con questi termini il nuovo Regolamento 305/11/CE introduce, nell’allegato I, il settimo requisito di base delle opere di costruzione: uso sostenibile delle risorse naturali. Ciò significa che le opere dovranno essere progettate, costruite e demolite nel rispetto dei principi di durabilità, sostenibilità e riciclabilità. La sostenibilità diventa, pertanto, una “prestazione” da attribuire a ciascun prodotto da costruzione certificata dal fabbricante. La sostenibilità dovrà quindi entrare, al pari degli altri sei requisiti già contemplati dalla direttiva 89/106/CEE (resistenza meccanica; sicurezza in caso d’incendio; igiene, salute e ambiente; sicurezza e accessibilità all’uso; protezione contro il rumore e risparmio energetico) all’interno della Dichiarazione di Prestazione DoP, una sorta di carta d’identità del prodotto contenente tutte le caratteristiche essenziali relative alle prestazioni raggiunte.
È mio obbiettivo primario progettare un autodromo che si identifichi nel significato più concreto del termine sostenibilità. La progettazione integrata è il prerequisito indispensabile per garantire la sostenibilità sotto ogni punto di vista, integrando alla progettazione architettonica e strutturale quella impiantistica energetica. Nella seguente tesi oltre alla progettazione architettonica e strutturale dell’edificio box-pit building a servizio della pista motoristica seguirà la progettazione di un impianto di produzione di energia che renda energeticamente indipendente tutto il complesso dell’autodromo da fonti non rinnovabili.
Il tema dell'inquinamento è oggi di grande attualità: da una parte Sindaci che fanno a gara nell'indire giornate senza veicoli nelle principali città italiane, dall'altra, studi scientifici testimoniano come l'inquinamento prodotto dalle automobili sia solo una piccola parte di quello che opprime le aree urbane e che in gran parte proviene, durante la stagione invernale, dagli impianti di riscaldamento.
Alcuni dati mostrano quanto il settore dell’edilizia sia impattante per l’ambiente: esso infatti incide per il 40% sui consumi di energia, per il 30% sull’uso di risorse naturali e sulla produzione di rifiuti, per il 20% sul consumo d’acqua ed è causa del 40% delle emissioni di anidride carbonica.
Dati che fanno capire quanto sia urgente e sempre meno procrastinabile la diffusione su larga scala dei principi dell’architettura naturale nella costruzione di nuovi edifici e nelle ristrutturazioni del patrimonio edilizio esistente. Dovremmo allora iniziare a pensare, progettare, costruire, usare e dismettere opere architettoniche in armonia con i sistemi naturali interessati. L’intervento sostenibile deve quindi essere pensato in maniera da risultare il più possibile compatibile con il sistema in cui si inserisce, secondo un concetto di “economia” non identificabile esclusivamente con il minor costo a breve termine.
L'architettura sostenibile piuttosto che un ambito disciplinare, è un approccio culturale al progetto.
Il principio generale per una progettazione sostenibile è quello di sfruttare le risorse naturali, senza tuttavia abusarne, ed evitare quanto più possibile il ricorso a fonti energetiche non rinnovabili. L’attenzione alla sostenibilità, deve andare oltre la semplice fase di utilizzo del fabbricato. Un’attenta progettazione sostenibile è quella che valuta in termini di sostenibilità, tutte le fasi di vita del fabbricato:
• produzione - costruzione
• uso
• manutenzione
• demolizione.
Ridurre inquinamento, sprechi e uso di risorse non rinnovabili in una sola di queste fasi, senza curarsi della sostenibilità delle altre, pur essendo comunque un buon inizio, non è sufficiente.
Il 4 aprile 2011 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea il Regolamento 305/2011 (CPR – Construction Products Regulation) del Parlamento Europeo e del Consiglio, che fissa le nuove condizioni per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che, a 22 anni dalla sua emanazione, abroga la Direttiva 89/106/CEE. Fra le novità introdotte dal nuovo Regolamento 305/2011, c’è la tutela del patrimonio ambientale.
“Le opere di costruzione devono essere concepite, realizzate e demolite in modo che l’uso delle risorse naturali sia sostenibile e garantisca in particolare quanto segue:
• il riutilizzo o la riciclabilità delle opere di costruzione, dei loro materiali e delle loro parti dopo la demolizione;
• la durabilità delle opere di costruzione;
• l’uso, nelle opere di costruzione, di materie prime e secondarie ecologicamente compatibili.”
Con questi termini il nuovo Regolamento 305/11/CE introduce, nell’allegato I, il settimo requisito di base delle opere di costruzione: uso sostenibile delle risorse naturali. Ciò significa che le opere dovranno essere progettate, costruite e demolite nel rispetto dei principi di durabilità, sostenibilità e riciclabilità. La sostenibilità diventa, pertanto, una “prestazione” da attribuire a ciascun prodotto da costruzione certificata dal fabbricante. La sostenibilità dovrà quindi entrare, al pari degli altri sei requisiti già contemplati dalla direttiva 89/106/CEE (resistenza meccanica; sicurezza in caso d’incendio; igiene, salute e ambiente; sicurezza e accessibilità all’uso; protezione contro il rumore e risparmio energetico) all’interno della Dichiarazione di Prestazione DoP, una sorta di carta d’identità del prodotto contenente tutte le caratteristiche essenziali relative alle prestazioni raggiunte.
È mio obbiettivo primario progettare un autodromo che si identifichi nel significato più concreto del termine sostenibilità. La progettazione integrata è il prerequisito indispensabile per garantire la sostenibilità sotto ogni punto di vista, integrando alla progettazione architettonica e strutturale quella impiantistica energetica. Nella seguente tesi oltre alla progettazione architettonica e strutturale dell’edificio box-pit building a servizio della pista motoristica seguirà la progettazione di un impianto di produzione di energia che renda energeticamente indipendente tutto il complesso dell’autodromo da fonti non rinnovabili.