logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04092013-194223


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
PICCHIOTTI, RICCARDO
URN
etd-04092013-194223
Titolo
"Composizione della dieta, modello energetico e aspetti ecologici della distribuzione (insulare, continentale e peninsulare) nel biacco maggiore, Hierophis viridiflavus".
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
SCIENZE BIOLOGICHE
Relatori
relatore Dott. Luschi, Paolo
correlatore Dott. Zuffi, Marco Alberto Luca
Parole chiave
  • alimentazione serpenti
Data inizio appello
29/04/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il biacco maggiore ha uno spettro trofico molto ampio e mostra delle variazioni ontogenetiche nella composizione della dieta, come avviene in gran parte dei serpenti. Ciò nonostante, gran parte dei lavori che riguardano la dieta del biacco è focalizzata ad alcuni aspetti del comportamento e limitata ad aree ristrette dell’areale (es.: Lazio). Questo pone dei limiti nella conoscenza della effettiva variabilità delle preferenze alimentari della specie. Non sono peraltro note, per le specie europee di serpenti, i valori energetici (lipidi, proteine, kcal) delle loro prede. Si potrebbe infatti trovare che la selezione delle prede, la composizione qualitativa delle stesse, la frequenza di predazione e l’eventuale competizione per il cibo (es.: differenze intersessuali) possono differire lungo un cline geografico e/o climatico o per interazione tra questi due aspetti.
Ho condotto le analisi su 42 maschi e 20 femmine di Hierophis viridiflavus provenienti da catture in campagna e da esame di materiale conservato in collezioni scientifiche pubbliche e private, per ottenere un campione maggiore e comparato i dati originali con dati da letteratura. Ho potuto ottenere dati originali aggiuntivi di campo dalla Francia centro occidentale (cortesia di X. Bonnet, CNRS, Chizé), per integrare l’aspetto comparativo della mia ricerca.
Gli esemplari sono stati fatti rigurgitare direttamente in campagna o in laboratorio subito dopo la cattura; le feci sono state raccolte in laboratorio in genere entro un paio di giorni dalla cattura. Tutto il materiale è stato passato in alcool al 75%. Il materiale stomacale è stato determinato al livello tassonomico più basso (genere o specie); il materiale fecale è stato prima smistato, estraendo tutti i corpi figurati che compongono la massa fecale e suddivisi in categorie omogenee (es.: peli, unghie, ecc.). Le parti figurate fecali (es.: peli) sono state determinate con analisi a binoculare e poi a microscopio, con l’ausilio di una collezione di confronto e un manuale specifico per i peli di mammiferi. Gli Insetti e altri Artropodi sono stati considerati solo se presenti nello stomaco. Il test del 2 è stato applicato separatamente a livello di Famiglia e di Classe delle prede. Le analisi energetiche sono state svolte presso il Dip. di Agronomia e Gestione dell’Agroecosistema (lab. di Zootecnia) dell’Univ. di Pisa, su una serie di campioni di tipologie principali di prede (insetti, lucertole, topi).
La dieta del biacco non varia sostanzialmente da quanto noto in letteratura per la tipologia delle prede, ma ho trovato che variano molto i rapporti relativi tra le classi di prede (es.: rettili vs mammiferi) a seconda delle aree considerate (es.: Francia vs Italia centrale vs piccole isole). Inoltre, i dati sulla qualità delle prede (insetti: 417 ± 47,83; lucertole: 390,97 ± 48,91; topi: 425,62 ± 25,92 kcal), se rapportati alle percentuali di prede nella dieta si correlano bene con un possibile modello ecologico e geografico. Gli esemplari di Francia, per esempio, hanno una dieta quasi esclusivamente a Mammiferi, nonostante la disponibilità di Rettili e Insetti e un periodo di attività trofica di circa 8-9 mesi l’anno; gli esemplari insulari di Montecristo, per esempio, hanno una alta percentuale di Insetti e Sauri nella dieta, ma un periodo di attività trofica di circa 11 mesi l’anno. Il budget energetico calcolato è in linea con un modello teorico a maggior carico calorico nelle zone continentali e a un minor fabbisogno energetico nelle zone mediterranee.