Tesi etd-04082024-221331 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CORTESI, STEFANO
URN
etd-04082024-221331
Titolo
Lavoro agile e diritti costituzionali.
Il caso del Comune di Prato
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Relatori
relatore Prof. Panizza, Saulle
Parole chiave
- Comune di Prato
- conciliazione
- costituzione
- diritti costituzionali
- gender gap
- lavoratori con disabilità
- lavoro
- lavoro a distanza
- lavoro agile
- pari opportunità
- smart working
- telelavoro
Data inizio appello
20/05/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/05/2027
Riassunto
Durante e dopo la crisi sanitaria che ha flagellato l’Italia si è assistito ad un uso sempre più massiccio del lavoro a distanza, portando, in questo modo, ad una riorganizzazione del modo di lavorare, anche all’interno delle pubbliche amministrazioni.
L’obiettivo del presente studio è individuare se il lavoro agile può rappresentare un valido strumento di tutela dei diritti costituzionalmente garantiti dei lavoratori come, ad esempio, il diritto all’uguaglianza di cui all’articolo 3 della Costituzione o il diritto al lavoro di cui all’articolo 4.
A tal fine si è concentrata l’attenzione sugli effetti positivi che lo smart working può esercitare sulla generalità dei lavoratori e, in modo particolare, sulle categorie dei dipendenti con disabilità e delle donne lavoratrici.
Tale analisi, suddivisa in tre sezioni, si è occupata preliminarmente di analizzare l’evoluzione normativa che ha regolato il lavoro a distanza, per poi concentrarsi sulle ripercussioni che tale forma di lavoro può esercitare sulle categorie di lavoratori individuate.
Nella sezione finale si è analizzato il caso del Comune di Prato, un’amministrazione comunale che, in seguito agli avvenimenti causati dalla pandemia del 2020, ha deciso di implementare il lavoro agile all’interno della propria organizzazione.
L’obiettivo del presente studio è individuare se il lavoro agile può rappresentare un valido strumento di tutela dei diritti costituzionalmente garantiti dei lavoratori come, ad esempio, il diritto all’uguaglianza di cui all’articolo 3 della Costituzione o il diritto al lavoro di cui all’articolo 4.
A tal fine si è concentrata l’attenzione sugli effetti positivi che lo smart working può esercitare sulla generalità dei lavoratori e, in modo particolare, sulle categorie dei dipendenti con disabilità e delle donne lavoratrici.
Tale analisi, suddivisa in tre sezioni, si è occupata preliminarmente di analizzare l’evoluzione normativa che ha regolato il lavoro a distanza, per poi concentrarsi sulle ripercussioni che tale forma di lavoro può esercitare sulle categorie di lavoratori individuate.
Nella sezione finale si è analizzato il caso del Comune di Prato, un’amministrazione comunale che, in seguito agli avvenimenti causati dalla pandemia del 2020, ha deciso di implementare il lavoro agile all’interno della propria organizzazione.
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