Tesi etd-04082020-153319 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CASTELLANOTTI, CLAUDIA
URN
etd-04082020-153319
Titolo
L'anoressia tra memoirs e romanzi.
Fabiola de Clerq, Nadia Fusini, Stefania Sabbadini, Michela Marzano, Alessandra Arachi, Marco Mariolini, Paolo Giordano, Paolo Crepet.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof. Donnarumma, Raffaele
correlatore Prof.ssa Savettieri, Cristina
correlatore Prof.ssa Savettieri, Cristina
Parole chiave
- anoressia
- letteratura commerciale
- letteratura contemporanea
- memoirs
- romanzi
Data inizio appello
27/04/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/04/2060
Riassunto
Questa tesi si propone di indagare il modo in cui l’anoressia viene raccontata nel panorama letterario contemporaneo, ricostruendo quest’ultimo al fine di contestualizzare il tema. I testi scelti appartengono alla letteratura media, perché non esistono opere di alto livello che affrontino questo argomento: l'anoressia è un tema così sfruttato nella comunicazione mediatica attuale che diventa molto difficile parlarne in modo serio, senza il rischio di cadere negli stereotipi.
Nella prima parte della tesi, vengono analizzati quattro memoirs scritti da donne che hanno vissuto personalmente la malattia e che, dopo un percorso di elaborazione del trauma, si sono decise a raccontare la loro esperienza.
Il primo capitolo si concentra sulla posizione delle autrici di memoirs e sulla loro relazione con i lettori. Il primo paragrafo è interamente dedicato al ritorno dell'autore e della realtà, elementi essenziali e costitutivi di questi testi, oltre che centrali nella conquista dei lettori. Il secondo paragrafo mette il rilievo il rapporto tra la nuova forza delle autrici e la testimonianza di vittime di cui si fanno portavoce, e quello tra scrittura, terapia e ricerca dell’identità. Nel terzo paragrafo l’analisi si sofferma sullo stile adottato in questi libri, indagando il tentativo di conquista del lettore implicito mediante l’esibizione dell’incertezza e l'uso di uno stile enfatico che possa intensificare il racconto traumatico. Il tentativo è quello di mettere in luce l’insufficienza di queste opere nel raccontare un tema così importante, per quanto sia difficile attaccare le posizioni delle autrici, tutelate dal loro vissuto e dalla retorica vittimaria su cui fanno leva.
Il secondo capitolo è dedicato ai personaggi e alle storie che raccontano. Il primo paragrafo si apre con un necessario excursus sui significati dell'anoressia e sul rapporto con il corpo e con l'Altro invadente, che condiziona in modo determinante l'identità personale. Successivamente, il secondo paragrafo si concentra sul racconto della malattia da parte delle narratrici protagoniste e sull'approccio letterario nel trattamento della stessa, in particolare indagando le metafore e i miti narrativi ricorrenti. Nel terzo paragrafo, ad essere messo in luce è il rapporto che sussiste tra l'anoressia e le dinamiche opprimenti della società attuale. Per finire, il quarto paragrafo si concentra sull'opposizione nei confronti dei luoghi comuni e del sapere medico, osservando come le posizioni delle singole autrici siano ancora molto incerte, a metà tra il vittimismo e la ribellione.
La seconda parte abbandona il genere dei memoirs per affrontare quello dei romanzi, attraverso l'analisi di cinque testi, tre dei quali scritti da uomini.
Come nella prima parte, il terzo capitolo si concentra sulla posizione degli autori. In particolare, nel primo paragrafo viene analizzato il loro rapporto con il mercato e con la ricerca di successo e vendite; mentre nel secondo paragrafo viene approfondita la relazione che sussiste tra i romanzieri e i lettori impliciti, che non possono essere conquistati attraverso la testimonianza diretta, ma solo mediante l'appeal narrativo del tema scelto.
Il quarto capitolo è dedicato agli elementi strutturali e alle forme narrative di questi romanzi contemporanei, cui possono essere applicate le categorie valide universalmente per la produzione media - masscult o midcult - di questo periodo storico. Di conseguenza, l'analisi affronta nel primo paragrafo la struttura e la trama (intrecci piatti, mancanza di introspezione, legame con il mondo mediatico ed effetti di realtà); il narratore (il controllo sugli eventi e il possesso di un linguaggio standardizzato); i personaggi (l'assenza di conflitti interiori, l'adeguamento agli stereotipi, l'assenza di cambiamenti interiori e la dipendenza); il tema fondante dell'incompetenza dei medici già incontrato nei memoirs e, nel secondo paragrafo, le forme dei romanzi, con particolare attenzione a quelle espressive e argomentative. Anche in questo caso, esattamente come nel genere memoir, vengono messi in risalto i limiti degli scrittori che non riescono a raccontare un tema così centrale nella società contemporanea con quell'accuratezza di analisi che meriterebbe.
Nella prima parte della tesi, vengono analizzati quattro memoirs scritti da donne che hanno vissuto personalmente la malattia e che, dopo un percorso di elaborazione del trauma, si sono decise a raccontare la loro esperienza.
Il primo capitolo si concentra sulla posizione delle autrici di memoirs e sulla loro relazione con i lettori. Il primo paragrafo è interamente dedicato al ritorno dell'autore e della realtà, elementi essenziali e costitutivi di questi testi, oltre che centrali nella conquista dei lettori. Il secondo paragrafo mette il rilievo il rapporto tra la nuova forza delle autrici e la testimonianza di vittime di cui si fanno portavoce, e quello tra scrittura, terapia e ricerca dell’identità. Nel terzo paragrafo l’analisi si sofferma sullo stile adottato in questi libri, indagando il tentativo di conquista del lettore implicito mediante l’esibizione dell’incertezza e l'uso di uno stile enfatico che possa intensificare il racconto traumatico. Il tentativo è quello di mettere in luce l’insufficienza di queste opere nel raccontare un tema così importante, per quanto sia difficile attaccare le posizioni delle autrici, tutelate dal loro vissuto e dalla retorica vittimaria su cui fanno leva.
Il secondo capitolo è dedicato ai personaggi e alle storie che raccontano. Il primo paragrafo si apre con un necessario excursus sui significati dell'anoressia e sul rapporto con il corpo e con l'Altro invadente, che condiziona in modo determinante l'identità personale. Successivamente, il secondo paragrafo si concentra sul racconto della malattia da parte delle narratrici protagoniste e sull'approccio letterario nel trattamento della stessa, in particolare indagando le metafore e i miti narrativi ricorrenti. Nel terzo paragrafo, ad essere messo in luce è il rapporto che sussiste tra l'anoressia e le dinamiche opprimenti della società attuale. Per finire, il quarto paragrafo si concentra sull'opposizione nei confronti dei luoghi comuni e del sapere medico, osservando come le posizioni delle singole autrici siano ancora molto incerte, a metà tra il vittimismo e la ribellione.
La seconda parte abbandona il genere dei memoirs per affrontare quello dei romanzi, attraverso l'analisi di cinque testi, tre dei quali scritti da uomini.
Come nella prima parte, il terzo capitolo si concentra sulla posizione degli autori. In particolare, nel primo paragrafo viene analizzato il loro rapporto con il mercato e con la ricerca di successo e vendite; mentre nel secondo paragrafo viene approfondita la relazione che sussiste tra i romanzieri e i lettori impliciti, che non possono essere conquistati attraverso la testimonianza diretta, ma solo mediante l'appeal narrativo del tema scelto.
Il quarto capitolo è dedicato agli elementi strutturali e alle forme narrative di questi romanzi contemporanei, cui possono essere applicate le categorie valide universalmente per la produzione media - masscult o midcult - di questo periodo storico. Di conseguenza, l'analisi affronta nel primo paragrafo la struttura e la trama (intrecci piatti, mancanza di introspezione, legame con il mondo mediatico ed effetti di realtà); il narratore (il controllo sugli eventi e il possesso di un linguaggio standardizzato); i personaggi (l'assenza di conflitti interiori, l'adeguamento agli stereotipi, l'assenza di cambiamenti interiori e la dipendenza); il tema fondante dell'incompetenza dei medici già incontrato nei memoirs e, nel secondo paragrafo, le forme dei romanzi, con particolare attenzione a quelle espressive e argomentative. Anche in questo caso, esattamente come nel genere memoir, vengono messi in risalto i limiti degli scrittori che non riescono a raccontare un tema così centrale nella società contemporanea con quell'accuratezza di analisi che meriterebbe.
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