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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04082015-121739


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
AMBROGIO, SIMONE
URN
etd-04082015-121739
Titolo
Definizione di un set di parametri per la valutazione oggettiva della qualità dell'immagine di un'ottica rigida in applicazioni endoscopiche
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'INFORMAZIONE
Corso di studi
INGEGNERIA BIOMEDICA
Relatori
relatore Prof. Sani, Lorenzo
Parole chiave
  • contratti di manutenzione
  • manutenzione di dispositivi biomedici
  • ottimizzazione
  • qualità oggettiva dell'immagine
  • rischio clinico in endoscopia
Data inizio appello
24/04/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/04/2085
Riassunto
Lo scopo di questa tesi è quello di individuare una serie di parametri che possano qualificare in modo oggettivo le principali funzionalità di un endoscopio rigido. Oltre allo scopo descritto, obiettivo secondario è l’approfondimento delle attività manutentive connesse con indicazione di alcuni pratici consigli al fine di supportare il personale sanitario nel corretto utilizzo dei dispositivi di endoscopia rigida.La qualità del prodotto ottica rigida è un dato oggettivo e misurabile con strumenti riferibili a grandezze fisiche, descritte dall’immagine e caratterizzabili mediante un insieme di attributi dell’immagine stessa; la qualità percepita, invece, è un parametro soggettivo, dipendente oltre che dalle caratteristiche dell’immagine (cioè dai suoi attributi descrittivi) anche da altri fattori, quali ad esempio la fisiologia e la cognizione della percezione visiva umana (la percezione della luminosità, la percezione del contrasto e i fenomeni di mascheramento del contrasto, la percezione di contorni e orientamenti, la percezione del colore, la percezione della profondità e la percezione spazio – temporale della visione). Fatta esclusione delle prove di sterilizzazione, la qualità di un endoscopio rigido è legata sostanzialmente alla sua capacità di trasmettere una “buona” immagine dalla finestra distale alla finestra oculare. Il sistema ottico di trasmissione di un’ottica rigida è formato da un numero di lenti variabile - a seconda della tipologia dell’endoscopio - poste in serie con una logica opportuna e intervallate da opportuni distanziatori. Lo scopo del nostro lavoro non sarà quello di analizzare le caratteristiche del singolo componente (es. raggio di curvatura della lente, indice di rifrazione della lente, lunghezza e diametro etc.), in quanto sono dati propri delle specifiche progettuali e appartengono alle Aziende che ne detengono i brevetti; sarà piuttosto un lavoro orientato sull’analisi del sistema ottico completo. Dal momento che il sistema ottico di un endoscopio rigido è formato da un sistema multiplo di lenti e da un obiettivo, risponderà alle leggi di fisica ottica, e sarà immediato individuare i parametri oggettivi che lo governano. E’ relativamente semplice misurare parametri come ad esempio la risoluzione, il contrasto, l’MTF, il vignetting, il coefficiente di trasmissione, l’assorbanza, la centratura del campo visivo, le aberrazioni cromatiche, la distorsione etc. Ma, poiché nessuno di questi parametri ci viene fornito dalle Case Produttrici, il criterio di scelta di acquisto e di utilizzo di queste ottiche rigide da parte del SSN è soprattutto di qualità percepita. Stesso principio per quanto concerne il criterio di certificazione di una riparazione: anch’esso è legato unicamente alla qualità percepita. Il nostro progetto ha, inizialmente, analizzato il “mondo” dell’endoscopia rigida da un punto di vista generale indagando lo stato dell’arte della tecnologia e i componenti che costituiscono un’ottica rigida e una colonna di endoscopia. Successivamente, sono stati approfonditi gli aspetti contrattuali inerenti le ottiche rigide, con particolare attenzione verso i contratti di manutenzione correttiva e di acquisto per la Pubblica Amministrazione. Sono stati valutati i rischi connessi all’endoscopia rigida, delineati i profili di responsabilità in seguito a danni riconducibili ad una manutenzione non idonea, e sono state fornite alcune linee guida di supporto per il personale sanitario. Infine, ci siamo proposti di individuare e di misurare una serie di parametri utili per qualificare in modo oggettivo la funzionalità di un endoscopio rigido.
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