Tesi etd-04082011-192017 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BERTOZZI, MARCO
URN
etd-04082011-192017
Titolo
PROGETTO PRELIMINARE E STUDIO ILLUMINOTECNICO DI UN POLO MUSEALE IN ZONA PORTA BELTRAME A PIETRASANTA (LU)
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE
Relatori
relatore Dott. Colli, Andrea
relatore Prof. Nardini, Gaetano
relatore Dott. Leccese, Francesco
relatore Prof. Nardini, Gaetano
relatore Dott. Leccese, Francesco
Parole chiave
- illuminazione museo
- museo
- progetto museo
Data inizio appello
10/05/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/05/2051
Riassunto
La presente Tesi di Laurea si pone come obiettivo il progetto preliminare e lo studio della illuminazione di un edificio destinato a polo museale ubicato in zona Porta Beltrame a Pietrasanta in provincia di Lucca.
In questa zona sorge la Torre medicea (sec. XIV) del Salto della Cervia. Questa torre fa parte di un ambito di interesse generale relativo alle testimonianze storico-architettoniche sul litorale toscano. Si tratta di una tipica torre di avvistamento con lo scopo di difendere una strategica linea di confine, quella tra la Lunigiana storica e la Toscana rinascimentale, successivamente il confine tra il Ducato di Massa e quello di Lucca e, più recentemente, quello tra il Ducato di Modena e il Granducato di Toscana con tanto di dogana in funzione. La Torre medicea, situata storicamente in una zona di sbarramento a causa della situazione orografica della collina alle sue spalle e della presenza del lago di Porta e i corsi d’acqua della piana di fronte, ha svolto il ruolo preminente di posto armato di confine fino a quando l’avanzamento della linea di riva ha reso necessario abbandonare la torre rimasta troppo arretrata rispetto al mare, sguarnirla e smantellarla per destinarla ad altri usi.
Al giorno d’oggi la Torre si presenta in stato ruderale, sono evidenti i segni del tempo, specialmente quelli dell’ultima guerra e dell’incuria dell’uomo, inoltre la sua collocazione risente della presenza delle ditte di lavorazione del marmo costruite intorno alla metà degli anni ’50 ed oggi per lo più abbandonate. Si rende necessario quindi oltre al recupero della Torre un miglioramento della condizione dell’intera area sulla quale essa sorge.
Dopo un iniziale studio di fattibilità, nel quale sono state prese in considerazione diverse ipotesi, è stato effettuato lo studio dell’intera area destinata all’intervento valutando in prima analisi i collegamenti necessari per le varie aree, in modo da creare una ben precisa armonia per tutta la proposta di intervento.
La progettazione architettonica segue le predisposizioni dell’edilizia sostenibile, in particolare quelle della certificazione LEED. Quest’ultima certificazione ha un impiego sempre più frequente in ambito internazionale, mentre in Italia, ad oggi, si registrano solo pochi esempi. Con i requisiti proposti dal LEED è possibile ottenere il soddisfacimento dei requisiti di sostenibilità nei casi di nuova progettazione e recupero dell'esistente.
Dopo il recupero architettonico e funzionale della Torre medicea e la contemporanea progettazione di un polo museale, una sala conferenze, una zona per esposizione esterna, un parcheggio ed un polo scolastico in associazione con l’accademia delle belle arti di Carrara, è stata posta una base per il recupero funzionale dell’area di snodo del Lago di Porta. L’idea nasce dalla richiesta del comune di Pietrasanta nella ricerca di un museo per l’esposizione delle numerose opere in marmo che gli artisti locali ed internazionali eseguono presso i laboratori pietrasantini e che per motivi di spazio restano negli stessi laboratori in attesa di collocazione.
È stato approfondito lo studio dei parametri illuminotecnici relativi alle sale museali, con particolare attenzione alla grande sala espositiva per le sculture in marmo, dove sono state valutate sia l'illuminazione naturale sia l'illuminazione artificiale.
L’illuminazione naturale dell’ambiente espositivo, è stata studiata con il metodo del fattore di luce diurna (ηm) e verificando l’uniformità dell'illuminamento (U) dell’ambiente interno, al fine di soddisfare i requisiti prestazionali della certificazione LEED.
Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale dell’ambiente interno, è stata posta maggiore attenzione sulle opere esposte che sono state modellate appositamente ed inserite nel software Relux 2011. In questo modo è stato possibile calcolare i valori di illuminamento su ogni opera. É stato valutato l’indice di modellato (M) che fornisce una precisa indicazione sull’interazione opera-ambiente e sulla percezione tridimensionale dell’opera. In questo caso, Relux, non fornisce un output diretto dei valori, è stato dunque necessario creare un apposito algoritmo di calcolo.
Gli aspetti illuminotecnici sono stati trattati operando in relazione alle norme UNI 10840 e UNI EN 12464 che specificano, in generale, i requisiti di illuminazione naturale e artificiale negli ambienti interni.
È stato inoltre valutato il fattore LENI (UNI EN 15193), ovvero l'indicatore prestazionale di efficienza energetica dei sistemi di illuminazione.
Tramite software, sono stati ricavati i valori di abbagliamento (UGR) interno per posizioni ritenute caratteristiche all'interno della sala.
Infine sono state create schede di integrazione alla certificazione LEED riferite ad alcuni parametri illuminotecnici studiati (uniformità dell'illuminamento in luce artificiale U, indice di abbagliamento UGR e indice di modellato M) di utilità nel progetto dell'illuminazione di ambienti museali.
In questa zona sorge la Torre medicea (sec. XIV) del Salto della Cervia. Questa torre fa parte di un ambito di interesse generale relativo alle testimonianze storico-architettoniche sul litorale toscano. Si tratta di una tipica torre di avvistamento con lo scopo di difendere una strategica linea di confine, quella tra la Lunigiana storica e la Toscana rinascimentale, successivamente il confine tra il Ducato di Massa e quello di Lucca e, più recentemente, quello tra il Ducato di Modena e il Granducato di Toscana con tanto di dogana in funzione. La Torre medicea, situata storicamente in una zona di sbarramento a causa della situazione orografica della collina alle sue spalle e della presenza del lago di Porta e i corsi d’acqua della piana di fronte, ha svolto il ruolo preminente di posto armato di confine fino a quando l’avanzamento della linea di riva ha reso necessario abbandonare la torre rimasta troppo arretrata rispetto al mare, sguarnirla e smantellarla per destinarla ad altri usi.
Al giorno d’oggi la Torre si presenta in stato ruderale, sono evidenti i segni del tempo, specialmente quelli dell’ultima guerra e dell’incuria dell’uomo, inoltre la sua collocazione risente della presenza delle ditte di lavorazione del marmo costruite intorno alla metà degli anni ’50 ed oggi per lo più abbandonate. Si rende necessario quindi oltre al recupero della Torre un miglioramento della condizione dell’intera area sulla quale essa sorge.
Dopo un iniziale studio di fattibilità, nel quale sono state prese in considerazione diverse ipotesi, è stato effettuato lo studio dell’intera area destinata all’intervento valutando in prima analisi i collegamenti necessari per le varie aree, in modo da creare una ben precisa armonia per tutta la proposta di intervento.
La progettazione architettonica segue le predisposizioni dell’edilizia sostenibile, in particolare quelle della certificazione LEED. Quest’ultima certificazione ha un impiego sempre più frequente in ambito internazionale, mentre in Italia, ad oggi, si registrano solo pochi esempi. Con i requisiti proposti dal LEED è possibile ottenere il soddisfacimento dei requisiti di sostenibilità nei casi di nuova progettazione e recupero dell'esistente.
Dopo il recupero architettonico e funzionale della Torre medicea e la contemporanea progettazione di un polo museale, una sala conferenze, una zona per esposizione esterna, un parcheggio ed un polo scolastico in associazione con l’accademia delle belle arti di Carrara, è stata posta una base per il recupero funzionale dell’area di snodo del Lago di Porta. L’idea nasce dalla richiesta del comune di Pietrasanta nella ricerca di un museo per l’esposizione delle numerose opere in marmo che gli artisti locali ed internazionali eseguono presso i laboratori pietrasantini e che per motivi di spazio restano negli stessi laboratori in attesa di collocazione.
È stato approfondito lo studio dei parametri illuminotecnici relativi alle sale museali, con particolare attenzione alla grande sala espositiva per le sculture in marmo, dove sono state valutate sia l'illuminazione naturale sia l'illuminazione artificiale.
L’illuminazione naturale dell’ambiente espositivo, è stata studiata con il metodo del fattore di luce diurna (ηm) e verificando l’uniformità dell'illuminamento (U) dell’ambiente interno, al fine di soddisfare i requisiti prestazionali della certificazione LEED.
Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale dell’ambiente interno, è stata posta maggiore attenzione sulle opere esposte che sono state modellate appositamente ed inserite nel software Relux 2011. In questo modo è stato possibile calcolare i valori di illuminamento su ogni opera. É stato valutato l’indice di modellato (M) che fornisce una precisa indicazione sull’interazione opera-ambiente e sulla percezione tridimensionale dell’opera. In questo caso, Relux, non fornisce un output diretto dei valori, è stato dunque necessario creare un apposito algoritmo di calcolo.
Gli aspetti illuminotecnici sono stati trattati operando in relazione alle norme UNI 10840 e UNI EN 12464 che specificano, in generale, i requisiti di illuminazione naturale e artificiale negli ambienti interni.
È stato inoltre valutato il fattore LENI (UNI EN 15193), ovvero l'indicatore prestazionale di efficienza energetica dei sistemi di illuminazione.
Tramite software, sono stati ricavati i valori di abbagliamento (UGR) interno per posizioni ritenute caratteristiche all'interno della sala.
Infine sono state create schede di integrazione alla certificazione LEED riferite ad alcuni parametri illuminotecnici studiati (uniformità dell'illuminamento in luce artificiale U, indice di abbagliamento UGR e indice di modellato M) di utilità nel progetto dell'illuminazione di ambienti museali.
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