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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04072022-150511


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SECCHI, GIORGIA
URN
etd-04072022-150511
Titolo
LO STILE DI VITA COME FATTORE DI RISCHIO E DI PREVENZIONE DEL CANCRO AL COLON-RETTO
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Dott.ssa Ferrari, Silvia Martina
Parole chiave
  • mediterranean diet
  • dieta mediterranea
  • prevention
  • prevenzione
  • risk
  • rischio
  • lifestyle
  • stile di vita
  • colorectal cancer
  • cancro al colon-retto
Data inizio appello
25/05/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/05/2062
Riassunto
L'elaborato si propone di esaminare diversi aspetti del cancro al colon-retto (CRC) quindi tratta inizialmente l’epidemiologia: l’incidenza, la mortalità e la prevalenza del CRC a livello globale. Sono stimati 1,93 milioni di nuovi casi di CRC nel 2020 in tutto il mondo, rappresentando il 10.7% dell'incidenza globale del cancro (18,09 milioni di nuovi casi): è il secondo tumore al mondo per incidenza. Il CRC è la terza causa di decessi per cancro in entrambi i sessi nel mondo, stimati a 935.173 decessi totali nel 2020 e oggi più di 5,25 milioni (prevalenza a 5 anni) di persone in tutto il mondo convivono con il CRC.
La relazione analizza successivamente come si sviluppa la patologia e quali sono i relativi fattori di rischio: genetici come la poliposi adenomatosa familiare (FAP) e il cancro colorettale ereditario non poliposico (HNPCC, anche detto sindrome di Lynch), ambientali come la sedentarietà, il sovrappeso e l’obesità, il fumo e l’alcol, l’alimentazione e altri fattori come le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) e la presenza di polipi adenomatosi. L'analisi si focalizza sulla carne rossa e lavorata: l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato la carne lavorata come cancerogena per l'uomo (Gruppo 1) e il consumo di carne rossa come probabilmente cancerogeno per l'uomo (Gruppo 2A).
La trattazione si concentra infine sulla prevenzione primaria della patologia incentrata sullo stile di vita che comprende una regolare attività fisica e un mantenimento del corretto peso corporeo, un’aderenza alla dieta mediterranea ricca di fibre, acidi grassi polinsaturi e micronutrienti come calcio e vitamina D. In particolare, secondo il World Cancer Research Fund (WCRF), il consumo di cereali integrali, di cibi contenenti fibre alimentari (frutta, verdura, legumi) quindi alimenti alla base della dieta mediterranea e di latticini quindi alimenti il cui consumo consigliato è giornaliero, riduce il rischio di cancro al colon-retto mentre il consumo di pesce e di cibi contenenti vitamina D potrebbe ridurre il rischio di cancro al colon-retto.
Gli obiettivi degli studi futuri sono la ricerca di nuove vie coinvolte nella carcinogenesi e di nuovi modi per aumentare l'efficacia della prevenzione e ridurre quindi al minimo la tossicità del tumore. L'esame per la ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF) per tutti gli individui tra i 50 e i 70 anni di età resta comunque uno dei metodi primari per la prevenzione del cancro al colon-retto: un programma di screening permette di tenere sotto controllo la salute del colon e del retto e aumenta in modo esponenziale le possibilità di arrivare a una diagnosi precoce del tumore, migliorando di conseguenza anche le possibilità di cura. L’adesione a questi programmi di screening, tuttavia, va sempre affiancata a uno stile di vita sano.
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