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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04072017-102315


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (6 anni)
Autore
MELI, SONIA
URN
etd-04072017-102315
Titolo
Terapia chirurgica del carcinoma midollare della tiroide: vantaggi, svantaggi e necessità di eseguire la linfoadenectomia del comparto centrale.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
CHIRURGIA GENERALE
Relatori
relatore Prof. Materazzi, Gabriele
correlatore Prof.ssa Elisei, Rossella
Parole chiave
  • comparto centrale
  • carcinoma midollare tiroide
  • calcitonina
Data inizio appello
27/04/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/04/2087
Riassunto
Il carcinoma midollare della tiroide (MTC) è una patologia rara, con uguale prevalenza di genere, che può manifestarsi in una forma sporadica o ereditaria. In quest’ultimo caso si associa alla mutazione dell’oncogene RET e può far parte di una sindrome multiendocrina o presentarsi in una forma familiare isolata.
Marker biochimico di questo tumore è la calcitonina, un ormone prodotto dalle cellule C della tiroide, la cui concentrazione sierica si correla con la massa totale di cellule C.
I fattori che prevalentemente influenzano la sopravvivenza dei pazienti affetti da MTC sono: l’età, lo stadio della malattia e la qualità della chirurgia iniziale, che comprende la tiroidectomia totale e la linfoadenectomia del comparto centrale di routine, e la linfoadenectomia delle regioni laterocervicali del collo, se risultate coinvolte alle indagini pre-operatorie.
La linfoadectomia del comparto centrale nel trattamento del MTC è giustificata dalla precoce linfofilia di questo tumore, che si traduce in frequenti micrometastasi, e dalla relativamente alta morbidità chirurgica associata al reintervento nell’area centrale del collo, considerando che la terapia chirurgica è la sola in grado di dare risultati soddisfacenti per questa patologia.
I vantaggi della linfoadenectomia del comparto centrale eseguita di routine includono migliori risultati nella stadiazione di malattia, riduzione del rischio di recidiva, riduzione del rischio di complicanze associate a reintervento e, potenzialmente, un miglioramento del tasso di sopravvivenza.
Gli svantaggi di tale procedura sono rappresentati, rispetto alla sola tiroidectomia totale, dall’ aumentato rischio di danno permanente a carico del nervo laringeo ricorrente e di ipoparatiroidismo permanente, con relativo peggioramento della qualità della vita del paziente, aumento dei giorni di degenza e dunque della spesa sanitaria.
Mentre è noto che non si siano mai trovate metastasi linfonodali in pazienti gene carrier del gene RET con una calcitonina sierica basale < 30-40 pg/mL, non ci risulta che siano stati condotti studi riguardo tale argomento nel MTC sporadico nell’adulto.
In questo studio retrospettivo sono state prese in esame le caratteristiche clinico-patologiche e molecolari di 306 pazienti affetti da MTC operati presso l’U.O. Endocrinochirurgia dal gennaio 2005 al dicembre 2015. Tutti i pazienti sono seguiti presso l’U.O. Endocrinologia. Abbiamo ricercato una correlazione tra il valore pre-operatorio di calcitonina sierica e l’estensione del tumore al fine di identificare un valore di calcitonina che fosse predittivo dell’assenza di metastasi a carico del comparto centrale.
Nel 2013 è stato cambiato il test di laboratorio di misurazione della CT sierica. In base al test di laboratorio utilizzato, i pazienti sono stati divisi in due gruppi: il gruppo I (n=200), con valori di CT ottenuti mediante test immunometrico (ELSA-Hct; Cis Biointernationa, Gif sur Yvette, Francia, valore normale <10 pg/ml sia nei maschi che nelle femmine) ed il gruppo II (n:50), con valori di CT misurati mediante il test Immulite 2000, DPC, LA, USA, con valori normali < 11,5 pg/ml nelle femmine e <18,2 pg/ml nei maschi.
L’obiettivo del nostro studio era quello di selezionare i casi in cui la linfoadenectomia del comparto centrale possa essere evitata nell’ottica di ridurre le complicanze.
L’analisi dei dati ha mostrato che 37 pazienti del gruppo I e 13 pazienti del gruppo II presentavano metastasi linfonodali ed il valore di CT più elevato correlato all’assenza di metastasi è stato 14 pg/ml per il gruppo I e 12,6 pg/ml (per le femmine) e 18,6 pg/ml (per i maschi) nel gruppo II. In entrambi i gruppi i valori sono risultati molto vicini al limite superiore della norma.
Non avendo trovato un valore soglia di calcitonina correlabile con l’assenza di metastasi del comparto centrale, concludiamo che la linfoadenectomia del comparto centrale nel trattamento chirurgico del carcinoma midollare nell’adulto è una procedura che dovrebbe essere eseguita non a scopo profilattico, bensì di necessità.
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