Thesis etd-04072010-131042 |
Link copiato negli appunti
Thesis type
Tesi di laurea specialistica
Author
BERTINI, ALESSIA
URN
etd-04072010-131042
Thesis title
Analisi delle proprieta' adesive di Candida parapsilosis, C. metapsilosis e C. orthopsilosis
Department
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Course of study
SCIENZE E TECNOLOGIE BIOMOLECOLARI
Supervisors
relatore Prof.ssa Senesi, Sonia
relatore Dott.ssa Tavanti, Arianna
relatore Dott.ssa Tavanti, Arianna
Keywords
- Alcian Blue
- Candida
- cellule epiteliali buccali umane
- ectofosfatasi
- metapsilosis
- orthopsilosis
- parapsilosis
- saggio adesione
Graduation session start date
26/04/2010
Availability
Partial
Release date
26/04/2050
Summary
L’epidemiologia delle infezioni provocate dalle specie di recente definizione Candida orthopsilosis e Candida metapsilosis non è ancora del tutto delucidata, anche se recenti studi indicano che queste specie sono responsabili di infezione nell’uomo in circa l’1-10% delle infezioni erroneamente attribuite a Candida parapsilosis. Poco è noto riguardo ai fattori di virulenza espressi da questi lieviti ed al loro contributo all’insorgenza e progressione dell’infezione, anche se delle tre specie, C. parapsilosis sembra quella più adattata all’ospite umano e caratterizzata da un maggior potenziale di virulenza.
In Candida, come in molti altri microrganismi, la colonizzazione e le prime fasi dell’infezione sono strettamente correlate alle capacità adesive del lievito, le quali a loro volta dipendono in gran parte dalla struttura e dalla composizione della parete fungina.
Al fine di meglio caratterizzare la virulenza del complesso “psilosis”, in questo studio sono state valutate le proprietà adesive di 30 isolati clinici, 10 per ciascuna delle tre specie e dei ceppi di riferimento ATCC 96143, ATCC 96143 e ATCC 22019 per C. orthopsilosis, C. metapsilosis e C. parapsilosis, rispettivamente. I ceppi selezionati per questo studio fanno parte dell’ampia collezione depositata presso il Dipartimento di Biologia, Sezione di Genetica, Unità di Microbiologia, dell’Università di Pisa.
L’indagine è stata condotta allestendo un saggio di adesione in vitro a cellule epiteliali buccali umane (HBECs), prelevate da una donatrice sana. Le capacità di aderire di ciascun ceppo di Candida in studio alle cellulle buccali sono state valutate incubando 200 μl di una sospensione di lievito a concentrazione pari a 1x10^8 blastoconidi/ml in presenza di 200 μl di HBEC (1x10^5 cell/ml)per 1 ora a 37°C, in costante agitazione. La miscela è stata poi filtrata ed i filtri in policarbonato (porosità di 12 μm) utilizzati sono stati posizionati su un vetrino portaoggetti e sottoposti a colorazione di Gram. L’indice di adesività è stato calcolato attraverso il conteggio al microscopio ottico del numero di lieviti adesi a 100 HBEC.
Poiché per C. parapsilosis è stata descritta in letteratura un’attività ectofosfatasica, positivamente correlata alle capacità adesive di questo patogeno opportunista, parallelamente ai saggi di adesione, è stata quantificata spettrofotometricamente tale attività nei ceppi in studio. L’analisi è stata condotta aggiungendo il substrato p-nitrofenilfosfato (10 mM) ad una sospensione di 5x10^7 cellule di lievito, mantenuta a 37°C in agitazione. L’attività della fosfatasi di superficie si traduceva nella conversione del substrato in paranitrofenolo, un composto colorato la cui concentrazione è stata valutata a 405 nm, dopo 30 minuti e dopo 1 ora di incubazione, utilizzando una curva standard come riferimento.
I risultati ottenuti hanno indicato che, nonostante una significativa variabilità intraspecifica, delle tre specie, C. metapsilosis è quella caratterizzata dalla minore capacità adesiva, in accordo con quanto osservato in un modello di tessuto epiteliale umano ricostituito, documentato recentemente in letteratura. Inoltre, l’analisi statistica dei dati ottenuti dai saggi sull’attività ectofosfatasica non ha evidenziato una significativa correlazione tra proprietà adesive e tale attività.
In Candida, come in molti altri microrganismi, la colonizzazione e le prime fasi dell’infezione sono strettamente correlate alle capacità adesive del lievito, le quali a loro volta dipendono in gran parte dalla struttura e dalla composizione della parete fungina.
Al fine di meglio caratterizzare la virulenza del complesso “psilosis”, in questo studio sono state valutate le proprietà adesive di 30 isolati clinici, 10 per ciascuna delle tre specie e dei ceppi di riferimento ATCC 96143, ATCC 96143 e ATCC 22019 per C. orthopsilosis, C. metapsilosis e C. parapsilosis, rispettivamente. I ceppi selezionati per questo studio fanno parte dell’ampia collezione depositata presso il Dipartimento di Biologia, Sezione di Genetica, Unità di Microbiologia, dell’Università di Pisa.
L’indagine è stata condotta allestendo un saggio di adesione in vitro a cellule epiteliali buccali umane (HBECs), prelevate da una donatrice sana. Le capacità di aderire di ciascun ceppo di Candida in studio alle cellulle buccali sono state valutate incubando 200 μl di una sospensione di lievito a concentrazione pari a 1x10^8 blastoconidi/ml in presenza di 200 μl di HBEC (1x10^5 cell/ml)per 1 ora a 37°C, in costante agitazione. La miscela è stata poi filtrata ed i filtri in policarbonato (porosità di 12 μm) utilizzati sono stati posizionati su un vetrino portaoggetti e sottoposti a colorazione di Gram. L’indice di adesività è stato calcolato attraverso il conteggio al microscopio ottico del numero di lieviti adesi a 100 HBEC.
Poiché per C. parapsilosis è stata descritta in letteratura un’attività ectofosfatasica, positivamente correlata alle capacità adesive di questo patogeno opportunista, parallelamente ai saggi di adesione, è stata quantificata spettrofotometricamente tale attività nei ceppi in studio. L’analisi è stata condotta aggiungendo il substrato p-nitrofenilfosfato (10 mM) ad una sospensione di 5x10^7 cellule di lievito, mantenuta a 37°C in agitazione. L’attività della fosfatasi di superficie si traduceva nella conversione del substrato in paranitrofenolo, un composto colorato la cui concentrazione è stata valutata a 405 nm, dopo 30 minuti e dopo 1 ora di incubazione, utilizzando una curva standard come riferimento.
I risultati ottenuti hanno indicato che, nonostante una significativa variabilità intraspecifica, delle tre specie, C. metapsilosis è quella caratterizzata dalla minore capacità adesiva, in accordo con quanto osservato in un modello di tessuto epiteliale umano ricostituito, documentato recentemente in letteratura. Inoltre, l’analisi statistica dei dati ottenuti dai saggi sull’attività ectofosfatasica non ha evidenziato una significativa correlazione tra proprietà adesive e tale attività.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Indice.pdf | 58.53 Kb |
Riassunto.pdf | 59.83 Kb |
6 file non consultabili su richiesta dell’autore. |