• Ahhotep
• Dra-abu-el-naga
• nuovo regno
• new kingdom
• secondo periodo intermedio
• second intermediate period

Il problema dell’attribuzione degli oggetti facenti parte del tesoro di Ahhotep, rinvenuti nel settore settentrionale della necropoli di Dra Abu el-Naga, a una determinata dinastia e, dunque, a una precisa fase della storia egiziana è stato fulcro di interesse da parte di molti studiosi fin dal momento dalla misteriosa scoperta della sepoltura della regina avvenuta il 5 febbraio del 1859 a opera dell’archeologo A.Mariette. Una preliminare analisi degli oggetti del corredo portò all’errata convinzione che esso dovesse risalire al Medio Regno, più esattamente alla XI dinastia, sia per l’estrema raffinatezza nella fattura di alcuni artefatti che per i materiali utilizzati e le tecniche di elaborazione. Tuttavia la presenza su parte dei reperti dei nomi di alcuni sovrani riconducibili trailSecondoPeriodoIntermedioeilNuovoRegnodimostròbenprestol’infondatezzadi tale affermazione. Dovendo escludere le fonti scritte come un suggerimento di datazione in quanto imprecise e congiuntamente a esse i materiali e le tecniche di creazione dei manufatti poiché impiegati con continuità per un ampio arco temporale è stato possibile determinare l’origine del corredo grazie all’osservazione e al confronto con altri oggetti di sepolture a Dra Abu el-Naga riconducibili con certezza tra la XVII e la XVIII dinastia; un’ulteriore indicazione è stata fornita dallo studio dell’iconografia di alcuni motivi decorativi dichiara ispirazione minoica che effettivamente compaiono in maniera piuttosto frequente su materiali/monumenti da Creta e dalle isole limitrofe databili al Tardo MinoicoIA/IB un periodo corrispondente, in sostanza, alla fase presa in esame. Il risultato che ne consegue è una chiarificazione riguardo al fatto che il tesoro della sovrana appaia in questo panorama di transizione come un anello di congiunzione tra due stadi e un archetipo di quegli elementi che avranno una particolare diffusione a partire dal Nuovo Regno, oltre ad essere una prova tangibile dei rapporti dell’Egitto con la cultura egea dimostrabili attraverso le pitture delle sepolture tebane della XVIII dinastia.