• cancro
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• proliferazione

Il melanoma è una forma di tumore della pelle che negli ultimi hanni ha visto crescere in maniera sempre maggiore il numero di casi in Europa (Dimitriou et al., 2018). In Italia, in particolare, i numeri parlano di un incremento di oltre il 4% all’anno negli ultimi vent’anni, con una netta riduzione dell’età di insorgenza nella popolazione (AIOM & AIRTUM, 2019). A questo proposito, è ormai ben noto come la dieta mediterranea e, in particolare, la presenza di olio extra-vergine di oliva, sia correlata a una minor incidenza di tumori (Psaltopoulou et al., 2011). La caratteristica di questo alimento è l’elevato contenuto di polifenoli, tra cui, in ordine di abbondanza, spicca sicuramente l’oleaceina (Lozano-Castellón et al., 2019). Questa caratteristica è stata estesamente correlata con un minor rischio di patologie infiammatorie, metaboliche, cardiovascolari e di alcuni tipi di cancro (Castejón et al., 2020), grazie soprattutto alla capacità dei polifenoli di interagire con pathways del segnale intracellulare, modulando l’attività di fattori di trascrizione e, quindi, l’espressione genica (Karković Marković et al., 2019).
Obiettivo della tesi: valutare gli effetti del trattamento con oleaceina, estratta dall’olio extra-vergine di oliva, sulla proliferazione di cellule di melanoma cutaneo in coltura e, in particolare, sui livelli di espressione trascrizionale di fattori coinvolti nell’apoptosi (BAX, BCL2, MCL-1).
Procedura sperimentale: determinazione IC50 della sostanza – valutazione del ciclo cellulare e della frammentazione internucleosomica del DNA – estrazione dell’RNA totale da cellule di melanoma – retro-trascrizione dell’RNA e quantificazione di mRNA mediante Real-Time PCR quantitativa.
Risultati: il trattamento con oleaceina ha ridotto la vitalità, determinato il blocco del ciclo cellulare in fase G1/S, la frammentazione internucleosomica del DNA, modulato negativamente l’espressione degli mRNA di BCL2 e MCL-1 e positivamente l’espressione dell’mRNA di BAX.
Conclusioni: l’oleaceina risulta essere in grado di modulare l’avanzamento del ciclo cellulare e l’espressione genica di diversi fattori, esercitando un effetto anti-proliferativo e pro-apoptotico nel nostro modello cellulare di melanoma.