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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04052020-171706


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PIPPARELLI, VALENTINA
URN
etd-04052020-171706
Titolo
Analisi della teoria del programma negli interventi di co-sviluppo promossi dalla Regione Toscana
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Tomei, Gabriele
Parole chiave
  • Co-sviluppo
  • Regione Toscana
  • Teoria del programma
Data inizio appello
04/05/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il presente lavoro di tesi verte sull’analisi della teoria del programma, come strumento di valutazione, negli interventi di cosviluppo promossi dalla Regione Toscana.
Il cosviluppo è stato identificato, in sintesi come il nesso che lega la migrazione allo sviluppo ovvero una pratica in cui vi è la partecipazione, nei progetti di sviluppo, del migrante come attore e protagonista dello sviluppo del proprio Paese di origine, mediatore tra i contesti locali del Paese di origine e quello d’immigrazione.
Nel primo capitolo l’attenzione è stata posta, inizialmente, sulla relazione che intercorre tra migrazione e sviluppo analizzando la nascita del discorso ufficiale su migrazione e sviluppo in EU e in ambito UN, con particolare riferimento all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dove, per la prima volta, la migrazione è stata inserita nella programmazione strategica delle politiche di sviluppo globale ed è stata riconosciuta come contributo allo sviluppo sostenibile, se adeguatamente gestita.
In seguito, si è proceduto ad analizzare i concetti che sono stati ritenuti maggiormente significativi a favorire la comprensione del tema della migrazione e sviluppo e di conseguenza del cosviluppo, ovvero quelli di Cooperazione Internazionale allo sviluppo, Cooperazione Decentrata, transnazionalismo, agency dei migranti e ruolo delle diaspore.
La migrazione, che è stata una costante nella storia del genere umano, è uno dei grandi temi del nostro tempo che ha effetti demografici, antropologici, sociali, economici e politici significativi
sia sui paesi di partenza che su quelli d’arrivo del migrante.
Negli ultimi sessant’anni il fenomeno della mobilità umana è notevolmente aumentato, anche in connessione ai processi di globalizzazione e transnazionalizzazione.
Nell’era della globalizzazione le migrazioni hanno assunto nuove caratteristiche, in primis sono divenute globali poiché implicano quasi tutti i paesi del mondo e devono pertanto essere analizzate come un fenomeno sociale globale, inerente tutti gli ambiti della vita sociale e individuale che coinvolge tanto gli emigrati, le società di partenza quanto quelle di arrivo.
Da qui il concetto di migrazione circolare.
La Commissione Europea, dagli anni 2000, ha iniziato a produrre una serie di documenti in cui sono stati messi in relazione fra loro i concetti di migrazione temporanea e circolare, migrazione e sviluppo nonché di controllo delle migrazioni irregolari nel territorio dell’Unione.
Con il documento COM (2007) 248, è stata elaborata una definizione di migrazione circolare: “una forma di migrazione gestita in modo tale da consentire un certo grado di mobilità legale di andata e di ritorno tra due paesi”, ponendo quindi l’accento sulla caratteristica della circolarità, cioè del ritorno nel paese di origine del migrante.
Grazie a periodi di permanenza all’estero, e di successivo rientro nel contesto di origine, il migrante avrebbe la possibilità di interagire con due diverse tipologie di contesti, quello di origine e quello ospitante.
Nel Paese di destinazione ha la possibilità di contribuire allo sviluppo dell’economia mettendo a disposizione conoscenza, manodopera e capacità. In quello di origine, una volta tornato e re-inseritosi, può mettere in campo e spendere le esperienze e le abilità implementate o acquisite ex novo. Studio e lavoro possono implementare l’acquisizione di capacità che, in un futuro prossimo, possono avere ripercussioni positive nella sfera economica, e in quella socio-politica, del Paese di partenza.
Il cosviluppo è stato poi analizzato, inizialmente, con riferimento al livello internazionale, europeo e nazionale e infine regionale toscano.
Per ciò che concerne il cosviluppo nel contesto internazionale si è fatto riferimento al Progetto Messicano Tres Por Uno Inciativa Ciudadana, mentre in quello europeo sono state passate in rassegna alcune esperienze comparate di cosviluppo in Francia, in Catalogna e in Belgio.
Rispetto al cosviluppo nel contesto nazionale, l’attenzione è stata focalizzata al Sistema italiano della Cooperazione allo Sviluppo, alla Legge n.125 del 2014 con la quale i flussi migratori sono stati individuati come i processi che possono sostenere e facilitare lo sviluppo e le relazioni con i paesi d'origine, all’OIM (Organizzazione Internazionale per le migrazioni) di cui l’Italia è uno dei paesi fondatori.
Il lavoro dell’OIM si basa sull’idea che tutte le migrazioni organizzate in condizioni umane, siano un beneficio sia per i migranti sia per la società di partenza che di arrivo, pertanto le migrazioni sono state ricomprese nel quadro dello sviluppo economico e sociale di un Paese.
L’analisi del cosviluppo in Toscana si è sviluppata, dapprima, attraverso la descrizione del contesto normativo di riferimento in particolare della Legge n. 26 del 22 maggio 2009 “Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione Toscana” e della Legge n. 29 del 9 giugno 2009 “Norme per l’accoglienza, l’integrazione partecipe e la tutela dei cittadini stranieri nella Regione Toscana”, in seguito attraverso la descrizione di alcuni bandi regionali per proposte progettuali di cosviluppo tra cui il “Bando per micro progetti per il cosviluppo e il progetto “Senza Frontiere. Associazioni di migranti protagoniste di una nuova dimensione della cooperazione internazionale Toscana”.
Prima di giungere all’analisi della teoria del programma negli interventi di cosviluppo promossi dalla Regione Toscana, nello specifico sui cinque progetti vincitori del suddetto bando, nel quarto capitolo tale teoria è stata analizzata negli interventi di cosviluppo in Francia (il GRDR: Groupe de recherche et de realisations pour le dèveloppement rural- Francia / Regione del bacino del fiume Senegal), in Catalogna (il Fons català de Cooperaciò al Desenvolupament- Cataluna/ Spagna) e in Belgio (il CIRE’asbl: Coordination et Initiatives pour et avec les Rè fugiès et Etrangers- Belgio).
Tale scelta è derivata dalla volontà di far emergere convergenze e divergenze nei progetti/programmi di cosviluppo nei differenti paesi.
La teoria del programma, di cui la teoria del cambiamento ne costituisce uno sviluppo (ToC), costituisce uno strumento sia di programmazione/progettazione che di valutazione dei programmi/progetti, è un insieme di approcci teorici che si caratterizzano, come ha affermato Weiss (1997), “per innescare una riflessione circa il perché dell’esistenza di alcune catene causali che permettono ai beneficiari di un programma o una politica di trasformare, o di non trasformare, le risorse che una politica mette loro a disposizione in vista della produzione di un cambiamento”.
Esistono molteplici definizioni della teoria del programma ma tutte convergono nell’identificarla come un insieme di assunzioni relative ai risultati che un determinato programma prevede di produrre e alle strategie, tattiche adottate dal programma stesso per raggiungere i suoi obiettivi.
La Toc consiste, quindi, in una serie di assunti volti a spiegare come, e attraverso quali meccanismi, un programma può avere successo in determinate condizioni ovvero si esplicitano i requisiti necessari per ottenere i risultati attesi ovvero il meccanismo che collega input a output.
Il cambiamento è prodotto dalla risposta che la sequenza di input genera nei beneficiari e nell’ambiente ( meccanismi).
L’ultimo capitolo del presente elaborato è stato dedicato interamente all’analisi della ToC negli interventi di cosviluppo promossi dalla Regione Toscana e nello specifico nei cinque progetti vincitori del progetto “Senza Frontiere. Associazioni di migranti protagoniste di una nuova dimensione della cooperazione internazionale Toscana”: “JOKKO: Migranti, reti territoriali, cosviluppo. Un ponte con il Senegal”, “Italia–Bangladesh, un ponte per l'ambiente, la sostenibilità e la salute”, “Diasporaid: Azione peril coinvolgimento della diaspora Tunisina in Toscana per il sostegno dell'imprenditoria femminile a Sidi Bouzid”, “Un filo conduttore. Relazioni tessili e catene di valore tra Toscana e Perù” e “L'esperienza dei migranti al servizio delle comunità locali di origine”.
Il progetto “Senza Frontiere. Associazioni di migranti protagoniste di una nuova dimensione della cooperazione internazionale Toscana”, è stato promosso nell’ambito delle iniziative finanziate dalla Regione Toscana e realizzato da ARCI Toscana, in collaborazione con Anci Toscana, CESVOT, COSPE, Euroafrican Partnership e Funzionari Senza Frontiere.
Il progetto si propone di rafforzare le associazioni di migranti, valorizzare le loro competenze e conoscenze in materia di cooperazione internazionale e sostenere la creazione di reti di partenariato tra queste e gli attori della cooperazione toscana, gli attori istituzionali e della società civile.
Come riportato dal Rapporto sulla Cooperazione Internazionale della Regione Toscana 2016-2019,
la Cooperazione Internazionale della Regione Toscana si basa sul sostegno alla micro-progettualità che ha permesso, alle Associazioni interessate, di accedere a Bandi rivolti a finanziare progetti di cosviluppo e quindi ha garantito l’attivismo del locale e dei migranti.
Il cosviluppo, come evidenziato nel corso nel presente elaborato, ha comportato e comporta un approccio innovativo al governo dei fenomeni migratori la dove si riconosce la migrazione come un motore di crescita per la società di accoglienza e per lo sviluppo della società di origine.
Il tema del cosviluppo è un fattore fondamentale dell’associazionismo straniero in Toscana in quanto la maggioranza delle realtà associative ha una forte relazione con le varie comunità all’interno del paese di accoglienza, come anche con i paesi e le comunità di origine.
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