Tesi etd-04042019-192025 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SCARSELLI, SANDRA
URN
etd-04042019-192025
Titolo
LA CONDIVISIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO E GLI STRUMENTI DI CONCILIAZIONE
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Relatori
relatore Prof.ssa Stradella, Elettra
Parole chiave
- condivisione dei tempi vita-lavoro
- strumenti di conciliazione vita-lavoro
Data inizio appello
06/05/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il tema della conciliazione entra nel dibattito, sociale e politico, nazionale ed europeo, a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta per rispondere all’esigenza di un bilanciamento tra la vita familiare e quella lavorativa.
L’espressione utilizzata con una connotazione di genere chiarisce il difficile equilibrio tra il ruolo di mamma e moglie e quello di donna lavoratrice.
La necessità di assicurare la competitività del mercato del lavoro e incrementare l’occupazione femminile, spinge le istituzioni europee a sostenere politiche di conciliazione che favoriscano la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Dagli anni Novanta fino ad oggi un ruolo fondamentale nel cercare di raggiungere tale obiettivo è stato svolto dall’Unione Europea attraverso numerose direttive e raccomandazioni agli Stati affinché gli stessi adottino misure finalizzate all’integrazione delle donne nel mercato del lavoro e alla eliminazione delle disuguaglianze di genere.
Sulla scia della normativa europea, anche grazie all’intervento della giurisprudenza costituzionale, il principio della parità di lavoro tra uomini e donne, di cui all’art. 37 della Costituzione, è stato rinforzato da una legislazione non solo a tutela della maternità ma volta anche ad affermare i principi di parità di genere, con un approccio che prevede strumenti di condivisione in grado di riequilibrare i carichi familiari.
La disciplina più recente ha riguardato il congedo di paternità e lo smart working.
L’espressione utilizzata con una connotazione di genere chiarisce il difficile equilibrio tra il ruolo di mamma e moglie e quello di donna lavoratrice.
La necessità di assicurare la competitività del mercato del lavoro e incrementare l’occupazione femminile, spinge le istituzioni europee a sostenere politiche di conciliazione che favoriscano la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Dagli anni Novanta fino ad oggi un ruolo fondamentale nel cercare di raggiungere tale obiettivo è stato svolto dall’Unione Europea attraverso numerose direttive e raccomandazioni agli Stati affinché gli stessi adottino misure finalizzate all’integrazione delle donne nel mercato del lavoro e alla eliminazione delle disuguaglianze di genere.
Sulla scia della normativa europea, anche grazie all’intervento della giurisprudenza costituzionale, il principio della parità di lavoro tra uomini e donne, di cui all’art. 37 della Costituzione, è stato rinforzato da una legislazione non solo a tutela della maternità ma volta anche ad affermare i principi di parità di genere, con un approccio che prevede strumenti di condivisione in grado di riequilibrare i carichi familiari.
La disciplina più recente ha riguardato il congedo di paternità e lo smart working.
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