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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04042018-095954


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ANCILOTTI, SILVIA
URN
etd-04042018-095954
Titolo
Dall'abbandono alla rinascita urbana: ipotesi di recupero per la ex Montecatini di Castelfiorentino
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Prof.ssa Santini, Luisa
correlatore Arch. Calvani, Caterina
Parole chiave
  • Urbanistica
  • Recupero
  • Archeologia Industriale
Data inizio appello
23/04/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Seguendo il filone di esempi realizzati soprattutto in altre aree d’Europa e del mondo di cui oggi si cominciano a vedere i primi frutti anche nel nostro Paese, il lavoro svolto costituisce un esempio di come un insieme di strutture fatiscenti, incarnanti oggi il degrado e l’abbandono e dal potenziale architettonico ed economico pressoché invisibile agli occhi del cittadino medio, possa invece rivelarsi, analizzando attentamente il contesto su cui ci si accinge ad intervenire e perseguendo un’ottica sostenibile in termini economici ed ecologici, un notevole punto di forza e sviluppo sia per quanto riguarda il recupero edilizio ed urbano sia il contesto sociale.
Gli stadi che hanno portato all’ideazione del progetto finale di questo lavoro di tesi sono stati numerosi, essenziali, ricchi di sviluppi meritevoli di approfondimento.
Il primo passo fatto è stato quello di inquadrare a livello territoriale l’area vasta del Comune sopra citato, sia geograficamente che giuridicamente: attraverso l’analisi dei documenti di piano è stata rilevata la situazione dal punto di vista normativo, con un occhio di riguardo soprattutto per le limitazioni dovute alla presenza di vincoli e per la constatazione dello stato di fatto; inoltre sono state anche studiate le previsioni per il paese che verrà, in modo da avere un quadro completo delle imminenti circostanze a cui i cittadini dovranno far fronte.
Successivamente è stata redatta un’indagine statistica per meglio comprendere le dinamiche sociali del centro urbano, concentrando l’attenzione sui dati demografici e riguardanti l’ambito lavorativo; a fronte delle riflessioni scaturite da questo processo è stato deciso di stilare un questionario da distribuire agli abitanti di Castelfiorentino e alle persone residenti nei vicini Comuni riguardante soprattutto i temi della carenza di servizispecifici e del rispetto per l’ambiente in modo da poter avere un confronto diretto col parere dei futuri fruitori del complesso una volta risanato e riqualificato.
Attraverso questa procedura è stato possibile non solo ottenere un giudizio autorevole in merito agli obiettivi da perseguire, ma anche notare quanto la tematica in oggetto sia attualmente sentita dalla popolazione locale e susciti alti gradi di interesse nonostante tutte le problematiche che essa oggi rappresenta.
è stata inoltre condotta un’analisi SWOT, sia a scala specifica che a livello territoriale, che ha permesso di individuare i punti di forza e le debolezze del vecchio stabilimento e del comprensorio come anche le opportunità da poter sfruttare e le minacce da dover evitare.
A livello conoscitivo sono state condotte delle indagini riguardanti vari ambiti: dall’archeologia industriale ad esempi di progetti di recupero, dall’ascesa del colosso industriale della Montecatini-Edison alla realtà della Valdelsa, operazioni che hanno permesso di allargare gli orizzonti della conoscenze verso nuovi ambiti della materia, come ad esempio il fenomeno riguardante la diffusione durante il XX secolo dei magazzini a copertura paraboloide in Italia, evento di rilevanza architettonica poco conosciuto e molto interessante, importante soprattutto in fase preliminare di analisi e progettazione.
Una volta completata l’analisi urbanistica, la ricerca si è indirizzata verso la componente compositiva e progettuale: per prima cosa è stato valutato lo stato attuale degli edifici presenti, considerando anche il rapporto del contesto circostante con il colosso in rovina; successivamente lo studio si è incentrato sull’ipotesi di riconversione degli immobili e delle aree a verde a seguito del calcolo degli adeguati spazi per gli standard urbanistici richiesti e della relativa zonizzazione funzionale.
Sono stati inoltre previsti degli spunti di riutilizzo per gli edifici immediatamente adiacenti che attualmente versano in condizioni di incuria e che potrebbero far parte della conseguente rinascita generale del quartiere.
A conclusione di molteplici considerazioni e valutazioni effettuate lungo il percorso che ha portato a questi risultati, il progetto architettonico ed urbanistico segue con coerenza le direttive raccolte dalla cittadinanza, elemento che crea aspettative ottimali di prossima fruizione ed allontana le insperabili conseguenze di un recupero inutilizzato, e resta sostanzialmente in linea con le volontà dell’amministrazione locale, realizzando quindi un buon compromesso tra le due parti.
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