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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04042015-023115


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
PESARESI, DAVIDE
URN
etd-04042015-023115
Titolo
La fondazione della necessità degli oggetti ideali in Husserl
Settore scientifico disciplinare
M-FIL/01
Corso di studi
DISCIPLINE UMANISTICHE
Relatori
tutor Prof. Bellotti, Luca
Parole chiave
  • astrazione ideante
  • astrazione empiristica
  • intuizione eidetica
  • evidenza
  • immanenza e trascendenza
  • Husserl
  • psicologismo
  • necessità ideale
  • fenomenologia
Data inizio appello
12/04/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il lavoro intende saggiare la portata teorica degli argomenti alla base della fondazione husserliana della necessità degli oggetti ideali, quali specie materiali e formali e leggi logiche.
Una prima parte considera la critica (pars destruens) husserliana all’empirismo psicologistico contenuta nelle Ricerche logiche, segnatamente la critica allo psicologismo logico (Prolegomeni) e quella all’astrazione empiristica (Seconda ricerca), giungendo ad individuarne quale assunto teorico nucleare l’attestazione di una manifestazione evidente dell’ideale nel reale.
Una seconda parte (pars construens I) analizza gli elementi contenuti in tale assunto, rispettivamente le nozioni husserliane a) di manifestazione in rapporto al nesso immanenza-trascendenza e al processo di costituzione intenzionale degli oggetti, e b) di evidenza in una sua progressiva articolazione interna. L’analisi giunge complessivamente a relativizzare e problematizzare la supposta solidità della fondazione teorica di detti elementi, e conseguentemente a qualificare in senso stretto come insufficiente alla fondazione della necessità ideale l’apporto dell’argomentazione antipsicologistica, che su essi si regge.
Viene quindi presa in esame l’astrazione ideante quale metodo fondativo ‘esterno’ al precedente (pars construens II), tramite scomposizione analitica nei suoi elementi. In particolare, di quelli caratterizzanti la costituzione dell’universale puro (libera variazione e ‘demondizzazione’) viene rinvenuta una finale fondazione teorica in un’interrelazione tra la teorizzazione husserliana del tempo e quella di alcune altre nozioni (somiglianza, associazione, identità oggettuale). Detta scomposizione pone progressivamente in luce diversi aspetti di problematicità teorica, che minano complessivamente la sicura fondatezza del metodo inducendo nuovamente a concludere per una finale attestazione di plausibile insufficienza allo scopo proposto.
Tale esito problematico complessivo, nel manifestare la difficoltà di conciliare purezza dell’ideale, quale sinonimo della sua necessità, e sua fondazione a posteriori, riaccosta in tale preciso senso Husserl alle difficoltà empiristiche così come da lui stesso criticate.
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