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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04042012-113339


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SANFILIPPO, MANFREDI
URN
etd-04042012-113339
Titolo
LA COMUNITÀ: MODELLO SOCIALE EVOLUTIVO E FORMA NONVIOLENTA DI CONTRASTO ALLA MAFIA
Dipartimento
INTERFACOLTA'
Corso di studi
SCIENZE PER LA PACE: COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E TRASFORMAZIONE DEI CONFLITTI
Relatori
relatore Dott. Altieri, Rocco
Parole chiave
  • sviluppo
  • nonviolenza
  • comunità
  • mafia
Data inizio appello
26/04/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/04/2052
Riassunto
L’intento della tesi è quello di indagare sul concetto di comunità cercando, dopo un preliminare studio dello stesso nel pensiero sociologico e filosofico, di costruirne una definizione alla luce delle riflessioni dei vari pensatori nonviolenti, cercando poi di esplorare le sue potenzialità come modello sociale di sviluppo e di risposta ad alcuni limiti del attuale modello sociale analizzato nelle sue dimensioni culturali ed etiche, politiche ed economiche. Nel nostro sistema sociale tali limiti si evidenziano tra l’altro - e in forma non marginale - nell’incapacità di contrasto dello Stato alla criminalità organizzata, laddove se nell’ultimo decennio si è abbassata l’emergenza di tipo militare (diminuzione di stragi e omicidi), poco o nulla si è riusciti a fare sul versante dell’inquinamento mafioso delle istituzioni con una sempre più agguerrita ingerenza delle mafie nei partiti politici e negli organismi dello Stato, sia locali che centrali.
Molti autori ritengono che tale deriva verso stati sempre più vulnerabili da parte delle mafie vada in parallelo con una crisi delle democrazie, sempre più dipendenti da centri di potere economico multinazionali e quindi svuotate del valore partecipativo e, a causa della crisi economica, anche del benessere che esse avevano promesso e, in certa misura, garantito all’occidente nel secolo scorso.
Nella prima parte mi occuperò quindi di costruire una definizione di comunità che farà da punto di riferimento e faro per l’indagine dei capitoli successivi. L’analisi partirà dall’ausilio di varie discipline (sociologia, psicologia, filosofia, etc.) attraverso lo studio dei principali pensatori che si sono interrogati sul concetto di comunità e che possono aiutare a completare un primo quadro teorico di riferimento. Successivamente verranno analizzati i pensatori nonviolenti, che direttamente o indirettamente, hanno trattato il tema comunitario, cercando così di arrivare a una definizione che prenda in considerazione i vari contributi esaminati. In tale sezione si cercherà di ragionare anche sul binomio sicurezza-libertà, cercando di individuare punti di forza del modello comunitario rispetto ai limiti del modello corrente.
Nella seconda parte verrà trattato il concetto di comunità nella cultura meridionale, insieme ad una riflessione sull' “identità meridionale”, cercando di tratteggiarne gli aspetti caratterizzanti.
Infine si cercherà, inserendo il problema mafia nelle categorie e modelli analitici tipici degli studi sulla pace e sul conflitto, di riflettere sulla dimensione di comunità come forma nonviolenta di sviluppo analizzando le potenzialità e i problemi che tale tipologia di evoluzione sociale, può incontrare all’interno di sistemi sociali fortemente caratterizzati dalle mafie. In tale analisi saranno prese in considerazione alcune forme organizzate di contrasto alla mafia della seconda metà del secolo scorso (come il movimento nazionale “Libera”, e l’esperienza “Cominità Libere” e il Consorzio di cooperative sociali Goel della Locride, ancora attive e operanti).
Alla luce delle analisi e delle riflessioni affrontate, si cercherà di verificare criticamente la rilevanza del concetto di comunità in alcuni dei principali filoni di pensiero politico-culturale di contrasto al fenomeno mafioso e di sviluppo del meridione.
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