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I fattori principali che influenzano la risposta di un gruppo di pali, soggetto a carichi trasversali, sono: la condizione di vincolo in testa al palo, la rigidezza relativa palo-terreno, l’interasse relativo, la dimensione del gruppo e la risposta non-lineare del terreno. Tuttavia, le difficoltà tecniche nell'esecuzione di prove in vera grandezza, rappresentano un ostacolo alla raccolta di dati sperimentali, da utilizzare nella definizione di metodi per lo studio della risposta dei gruppi di pali soggetti a carichi trasversali. Ancora oggi i metodi di analisi maggiormente impiegati sono quelli basati sulle curve p-y (approcci BNWF), che permettono di prevedere la risposta dei pali singoli. Tali metodi hanno come limite l’utilizzo di un modulo di reazione del sottosuolo, che non rappresenta le proprietà del terreno e schematizzano il terreno con una serie di molle indipendenti tra loro. Gli effetti di gruppo, in particolare l’effetto ombra, vengono rappresentati utilizzando dei coefficienti moltiplicativi, minori di 1, da applicare alle curve p-y dei pali singoli (Brown, 1998). In seguito all’introduzione dei moltiplicatori, sono stati pubblicati diversi lavori (McVay et al., 1998; Mokwa, 1999; Rollins et al., 2005) con l’obiettivo di determinare la variazione di tali coefficienti in funzione dell’interasse tra i pali e della fila di appartenenza nel gruppo. Nella maggior parte dei casi però non è stata considerata tale variazione in funzione del livello di spostamento (Rollins et al., 2005). Recentemente, la possibilità di eseguire analisi numeriche ha permesso di estendere e integrare i dati sperimentali, al fine di definire metodi di progettazione più rigorosi. Il presente lavoro ha come scopo quello di valutare numericamente l’influenza dell’interasse relativo (s/D), del livello di spostamento (y/D) e delle dimensioni del gruppo sull’efficienza di un gruppo, soggetto a carichi trasversali. Sono state eseguite delle analisi numeriche utilizzando due diversi codici di calcolo. Il codice PRaFULL - Piled Raft Foundation Under Lateral Load - (Stacul et al, 2020), basato sul metodo degli elementi al contorno (BEM) e il codice commerciale FLAC3D, basato sul metodo delle differenze finite (FDM). Il metodo degli elementi al contorno (BEM) consente di ridurre la dimensione del modello, quindi l’onere computazionale, rispetto al FEM o al FDM, in quanto richiede una discretizzazione solo sul contorno del dominio invece che su tutta la sua estensione. Inoltre, utilizza come dati di input i risultati ottenuti da indagini standard in sito. L'affidabilità di questo metodo è stata verificata confrontando i risultati dei dati provenienti da prove in vera grandezza e in centrifuga, su pali singoli e su gruppi di pali.