Tesi etd-04032016-184307 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FERRARI, MATTEO
URN
etd-04032016-184307
Titolo
Studio geochimico di sand wedges tardo pleistocenici lungo la costa atlantica patagonica (Argentina)
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Zanchetta, Giovanni
correlatore Prof. Ribolini, Adriano
controrelatore Prof.ssa Pappalardo, Marta
correlatore Prof. Ribolini, Adriano
controrelatore Prof.ssa Pappalardo, Marta
Parole chiave
- Andean Volcanism
- Hudson
- Patagonia
- sand wedges
Data inizio appello
22/04/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questa tesi è focalizzata sullo studio di due sezioni patagoniche della costa atlantica argentina dove sono state rinvenute, in depositi continentali, strutture sedimentarie/pedogenetiche a cuneo note col nome di sand wedges: la prima (WP301) è collocata vicino al margine occidentale del villaggio di Puerto Deseado (Lat. 47°45'03''S, Long. 65°54'54''W), mentre l’altra (R3) è stata osservata lungo la Ruta Nacional 3 (Lat. 51°16'06''S; Long. 69°31'67''W).
Dopo una descrizione morfologica generale dei sand wedges, analisi chimiche come XRF, XRD e ICP-MS sono state utili alla comprensione e caratterizzazione del materiale in essi contenuto. In particolare, osservazioni al microscopio elettronico a scansione (SEM) su forma e microtessiture dei granuli di quarzo hanno indicato un ambiente deposizionale dominato dal trasporto eolico. Altre microstrutture riguardanti dissoluzione, alterazione pedogenetica e precipitazione di silice, sono invece indice di processi secondari di natura chimica avvenuti dopo la deposizione del sedimento.
Inoltre, frammenti di vetri vulcanici andini (glass shards) confermano il ruolo fondamentale della dinamica eolica nella formazione delle strutture a cuneo e ciò indica un trasporto molto lungo (più di 650 km) causato da forti venti occidentali. Le analisi a SEM-EDS dei frammenti vulcanici hanno suggerito che questi sono il prodotto di attività esplosiva principalmente dovuta al vulcano Hudson e, in misura minore, al vulcano Chaitén
Tali sand wedges sono stati interpretati come dovuti all’azione spinta del gelo che ha favorito la formazione di fratture termiche nel terreno le quali sono state riempite rapidamente da sedimenti di origine eolica. Le precedenti datazioni OSL del materiale di riempimento hanno indicato un’età di circa 14-15 ka BP in accordo con un evento freddo (Antarctic Cold Reversal, ACR, ca. 12.5-15 ka BP) che ha interrotto la degradazione del permafrost conseguente l’Ultimo Massimo Glaciale (25-27 ka BP). I frammenti vulcanici all’interno di tali strutture sostanzialmente confermano l’attribuzione cronologica ottenuta tramite OSL.
Dopo una descrizione morfologica generale dei sand wedges, analisi chimiche come XRF, XRD e ICP-MS sono state utili alla comprensione e caratterizzazione del materiale in essi contenuto. In particolare, osservazioni al microscopio elettronico a scansione (SEM) su forma e microtessiture dei granuli di quarzo hanno indicato un ambiente deposizionale dominato dal trasporto eolico. Altre microstrutture riguardanti dissoluzione, alterazione pedogenetica e precipitazione di silice, sono invece indice di processi secondari di natura chimica avvenuti dopo la deposizione del sedimento.
Inoltre, frammenti di vetri vulcanici andini (glass shards) confermano il ruolo fondamentale della dinamica eolica nella formazione delle strutture a cuneo e ciò indica un trasporto molto lungo (più di 650 km) causato da forti venti occidentali. Le analisi a SEM-EDS dei frammenti vulcanici hanno suggerito che questi sono il prodotto di attività esplosiva principalmente dovuta al vulcano Hudson e, in misura minore, al vulcano Chaitén
Tali sand wedges sono stati interpretati come dovuti all’azione spinta del gelo che ha favorito la formazione di fratture termiche nel terreno le quali sono state riempite rapidamente da sedimenti di origine eolica. Le precedenti datazioni OSL del materiale di riempimento hanno indicato un’età di circa 14-15 ka BP in accordo con un evento freddo (Antarctic Cold Reversal, ACR, ca. 12.5-15 ka BP) che ha interrotto la degradazione del permafrost conseguente l’Ultimo Massimo Glaciale (25-27 ka BP). I frammenti vulcanici all’interno di tali strutture sostanzialmente confermano l’attribuzione cronologica ottenuta tramite OSL.
File
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TESI_FINALE.pdf | 12.91 Mb |
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