Thesis etd-04032013-174046 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione
Author
CHIAVISTELLI, SILVIA
URN
etd-04032013-174046
Thesis title
Monitoraggio intraoperatorio del paratormone in un'ampia casistica di pazienti affetti da iperparatiroidismo primario
Department
MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL RICAMBIO AD INDIRIZZO ENDOCRINOLOGIA
Supervisors
relatore Prof. Marcocci, Claudio
Keywords
- metabolismo fosfo-calcico
- paratiroidi
- paratormone
Graduation session start date
19/04/2013
Availability
Full
Summary
Da quando il dosaggio automatizzato della calcemia si è reso facilmente disponibile negli ultimi decenni, si è osservato un aumento dei casi di iperparatiroidismo primitivo (IPP) e conseguentemente il quadro clinico di presentazione della malattia è cambiato. Infatti, attualmente, nell’80% dei casi la malattia è del tutto asintomatica, senza le classiche manifestazioni che nel passato caratterizzavano l’IPP come la nefrolitiasi, l’osteite fibroso-cistica e sintomatologia gastrica e neuromuscolare.
Tuttavia, il trattamento elettivo dell’IPP rimane comunque l’intervento chirurgico di paratiroidectomia. L’approccio chirurgico tradizionale, in passato, era l’esplorazione cervicale bilaterale con rimozione della ghiandola patologica e biopsia della paratiroide adiacente ed apparentemente normale, per escludere la malattia multighiandolare. Negli ultimi anni, la localizzazione preoperatoria dell’adenoma paratiroideo è divenuta progressivamente più accurata ed attendibile, in modo da favorire un approccio chirurgico meno invasivo, unilaterale e video-assistito. Tale approccio ha comportato una riduzione della durata dell’intervento chirurgico, una minore incidenza di complicanze, quali l’ipocalcemia post-chirurgica e la paralisi ricorrenziale, oltre ad offrire una migliore condizione estetica della cicatrice. La principale limitazione delle procedure mini-invasive è la possibilità di non riconoscere una malattia multighiandolare, presente in circa il 15-20% dei casi di IPP sporadico, condizione che spesso non può essere diagnosticata prima dell’intervento.
Il dosaggio rapido intraoperatorio del paratormone (quick intraoperative PTH assay, QiPTH) è uno strumento di fondamentale ausilio negli interventi chirurgici di paratiroidectomia mini-invasiva video-assistita. E’ stato introdotto da Nussbaum nel 1988, ma solo nel 1996 è stato per la prima volta commercializzato il kit di dosaggio. Nonostante ci siano numerose pubblicazioni in letteratura che ne attestino l’utilità e l’attendibilità, ancora oggi il suo utilizzo routinario durante gli interventi chirurgici di paratiroidectomia rimane controverso.
Lo scopo di questa tesi è stato quello di confermare l’utilità del QiPTH in un’ampia casistica di pazienti affetti da IPP sporadico, nonché di valutarne l’evoluzione nel corso del tempo e le varie problematiche e controversie che tutt’ora ne limitano l’impiego nella pratica clinico-chirurgica.
In questa tesi è riportata la nostra esperienza utilizzando il QiPTH in circa 700 pazienti affetti da IPP sporadico.
La calcemia è stata misurata in tutti i pazienti 24 ore dopo l’intervento chirurgico, dopo 4 settimane e poi ogni 6-12 mesi
Il follow-up era compreso tra 6 mesi e 16 anni.
Utilizzando i criteri proposti da Irvine et al.(riduzione dei livelli di PTH maggiore del 50% rispetto al valore basale) abbiamo dimostrato che:
• In circa il 97% dei nostri pazienti la caduta del valore del paratormone si realizzava subito dopo l’exeresi del sospetto adenoma paratiroideo;
• nel rimanente 3%, invece, il valore del PTH rimaneva sostanzialmente invariato o si riduceva meno del 50%. L’intervento chirurgico continuava e veniva identificata un’altra sospetta paratiroide malata che veniva asportata. La concentrazione del PTH si riduceva comunque più del 50% anche in questi i casi;
• La sensibilità, l’efficienza e il valore predittivo del QiPTH erano del 99,1%, del 97% e 97,9% rispettivamente.
Possiamo pertanto concludere che il QiPTH rappresenta uno strumento di utile ausilio per il chirurgo durante gli interventi di paratiroidectomia.
I principali vantaggi sono:
- la dimostrazione, direttamente al tavolo operatorio, che tutto il tessuto paratiroideo iperfunzionante è stato rimosso;
- la possibilità di effettuare procedure chirurgiche unilaterali senza riduzione del tasso di guarigione;
- evitare esplorazione cervicale bilaterale con esame istologico estemporaneo al congelatore della paratiroide anormale e biopsia di una seconda ghiandola, apparentemente normale, adiacente a quella patologica;
- l’impiego sicuro di procedure chirurgiche minimamente invasive video-assistite.
Tuttavia, il trattamento elettivo dell’IPP rimane comunque l’intervento chirurgico di paratiroidectomia. L’approccio chirurgico tradizionale, in passato, era l’esplorazione cervicale bilaterale con rimozione della ghiandola patologica e biopsia della paratiroide adiacente ed apparentemente normale, per escludere la malattia multighiandolare. Negli ultimi anni, la localizzazione preoperatoria dell’adenoma paratiroideo è divenuta progressivamente più accurata ed attendibile, in modo da favorire un approccio chirurgico meno invasivo, unilaterale e video-assistito. Tale approccio ha comportato una riduzione della durata dell’intervento chirurgico, una minore incidenza di complicanze, quali l’ipocalcemia post-chirurgica e la paralisi ricorrenziale, oltre ad offrire una migliore condizione estetica della cicatrice. La principale limitazione delle procedure mini-invasive è la possibilità di non riconoscere una malattia multighiandolare, presente in circa il 15-20% dei casi di IPP sporadico, condizione che spesso non può essere diagnosticata prima dell’intervento.
Il dosaggio rapido intraoperatorio del paratormone (quick intraoperative PTH assay, QiPTH) è uno strumento di fondamentale ausilio negli interventi chirurgici di paratiroidectomia mini-invasiva video-assistita. E’ stato introdotto da Nussbaum nel 1988, ma solo nel 1996 è stato per la prima volta commercializzato il kit di dosaggio. Nonostante ci siano numerose pubblicazioni in letteratura che ne attestino l’utilità e l’attendibilità, ancora oggi il suo utilizzo routinario durante gli interventi chirurgici di paratiroidectomia rimane controverso.
Lo scopo di questa tesi è stato quello di confermare l’utilità del QiPTH in un’ampia casistica di pazienti affetti da IPP sporadico, nonché di valutarne l’evoluzione nel corso del tempo e le varie problematiche e controversie che tutt’ora ne limitano l’impiego nella pratica clinico-chirurgica.
In questa tesi è riportata la nostra esperienza utilizzando il QiPTH in circa 700 pazienti affetti da IPP sporadico.
La calcemia è stata misurata in tutti i pazienti 24 ore dopo l’intervento chirurgico, dopo 4 settimane e poi ogni 6-12 mesi
Il follow-up era compreso tra 6 mesi e 16 anni.
Utilizzando i criteri proposti da Irvine et al.(riduzione dei livelli di PTH maggiore del 50% rispetto al valore basale) abbiamo dimostrato che:
• In circa il 97% dei nostri pazienti la caduta del valore del paratormone si realizzava subito dopo l’exeresi del sospetto adenoma paratiroideo;
• nel rimanente 3%, invece, il valore del PTH rimaneva sostanzialmente invariato o si riduceva meno del 50%. L’intervento chirurgico continuava e veniva identificata un’altra sospetta paratiroide malata che veniva asportata. La concentrazione del PTH si riduceva comunque più del 50% anche in questi i casi;
• La sensibilità, l’efficienza e il valore predittivo del QiPTH erano del 99,1%, del 97% e 97,9% rispettivamente.
Possiamo pertanto concludere che il QiPTH rappresenta uno strumento di utile ausilio per il chirurgo durante gli interventi di paratiroidectomia.
I principali vantaggi sono:
- la dimostrazione, direttamente al tavolo operatorio, che tutto il tessuto paratiroideo iperfunzionante è stato rimosso;
- la possibilità di effettuare procedure chirurgiche unilaterali senza riduzione del tasso di guarigione;
- evitare esplorazione cervicale bilaterale con esame istologico estemporaneo al congelatore della paratiroide anormale e biopsia di una seconda ghiandola, apparentemente normale, adiacente a quella patologica;
- l’impiego sicuro di procedure chirurgiche minimamente invasive video-assistite.
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