Tesi etd-04032010-185520 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
TRANFAGLIA, SILVIA
URN
etd-04032010-185520
Titolo
Le sirene dell'intelletto: l'esperienza "petrosa" di Dante fra stile cortese e dramma cristiano
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Ciccuto, Marcello
Parole chiave
- donna
- petra
- tempo
Data inizio appello
26/04/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/04/2050
Riassunto
Oggetto del presente studio sono le rime 'petrose', come momento fondamentale della ricerca poetica dantesca.
Le quattro canzoni, nella loro preziosissima elaborazione formale, offrono al lettore interessanti spunti di riflessione sull'incontro, in Dante, di prassi e teoria artistica. Ma soprattutto presentano una nuova e inedita prospettiva sul dibattito intorno alla dottrina d'Amore, che è nucleo focale della poesia in volgare.
In questo percorso interpretativo si è voluto segnalare l’eccezionalità di una prova poetica, che in un audace esercizio di stile traduce la tensione, sempre viva in Dante, a rinnovare gli orizzonti gnoseologici (ontologici) della propria riflessione poetica e esistenziale.
L’estrema complicazione della forma, che in questo canzoniere quadripartito in nome di Petra è riscoperta come “convenzionalità sistematica”, “deliberata e esplicita”, è cifra peculiarissima di un’esperienza poetica che lega un problema cruciale della lirica delle Origini, quello della significatività della forma, a una ricerca che è essenzialmente “una nuova maniera di esplorazione conoscitiva”.
Lo scavo nelle potenzialità espressive della parola poetica e nei meccanismi (nel jeu des constantes et des variables) che regolano la costruzione del metron restituiscono allora la chiave d’accesso a una novitas che è essenzialmente “novità di visione delle cose”.
Le quattro canzoni, nella loro preziosissima elaborazione formale, offrono al lettore interessanti spunti di riflessione sull'incontro, in Dante, di prassi e teoria artistica. Ma soprattutto presentano una nuova e inedita prospettiva sul dibattito intorno alla dottrina d'Amore, che è nucleo focale della poesia in volgare.
In questo percorso interpretativo si è voluto segnalare l’eccezionalità di una prova poetica, che in un audace esercizio di stile traduce la tensione, sempre viva in Dante, a rinnovare gli orizzonti gnoseologici (ontologici) della propria riflessione poetica e esistenziale.
L’estrema complicazione della forma, che in questo canzoniere quadripartito in nome di Petra è riscoperta come “convenzionalità sistematica”, “deliberata e esplicita”, è cifra peculiarissima di un’esperienza poetica che lega un problema cruciale della lirica delle Origini, quello della significatività della forma, a una ricerca che è essenzialmente “una nuova maniera di esplorazione conoscitiva”.
Lo scavo nelle potenzialità espressive della parola poetica e nei meccanismi (nel jeu des constantes et des variables) che regolano la costruzione del metron restituiscono allora la chiave d’accesso a una novitas che è essenzialmente “novità di visione delle cose”.
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