Tesi etd-04032008-161435 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
RIGOSI, ELISA
URN
etd-04032008-161435
Titolo
Effetti della pressione sui capillari retinici ex vivo
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
NEUROBIOLOGIA
Relatori
Relatore Dott.ssa Galli-Resta, Lucia
Parole chiave
- glaucoma
- pressione intraoculare
- retina
- vasi
Data inizio appello
28/04/2008
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/04/2048
Riassunto
Il glaucoma - la più comune causa di cecità irreversibile - è caratterizzato da una perdita progressiva delle cellule ganglionari della retina. Il maggiore fattore di rischio per questa patologia è l’elevata pressione intraoculare, e al momento, la riduzione della pressione è l’unico strumento efficace per rallentare la progressione del glaucoma. Questa terapia è però solo preventiva e una volta che le cellule ganglionari sono compromesse, il danno visivo risulta permanente. Al fine di contrastare questa malattia, è pertanto necessario comprendere come l’aumento della pressione danneggi i neuroni retinici. Molteplici fattori sembrano coinvolti. Schematicamente, si pensa che un aumento pressorio prolungato danneggi meccanicamente gli assoni retinici all’uscita del nervo ottico e che a questo si affianchino gli effetti deleteri di una ridotta perfusione sanguigna indotta dall’aumento di pressione.
Diversi studi documentano un minor flusso sanguigno e un ridotto calibro dei vasi peripapillari in pazienti affetti da glaucoma e in modelli animali di glaucoma, ma questi studi sono solo correlativi. Inoltre, essi sono limitati ad arterie, vene ed arteriole poiché non esistono strumenti in grado di visualizzare i capillari dell’occhio in vivo. Questa limitazione è piuttosto severa dato che nel sistema nervoso centrale si stima che i capillari contribuiscano per il 90% all’apporto metabolico al tessuto.
Per contribuire a definire gli effetti della pressione sui capillari retinici, abbiamo condotto esperimenti di imaging cellulare su retine di ratto espiantate soggette ad insulti pressori controllati. In particolare abbiamo indagato se e come un insulto pressorio transiente alteri il calibro dei capillari e la loro risposta ad uno stimolo vasocostrittore.
I nostri risultati mostrano che transienti pressori elevati non inducono modificazioni significative del calibro dei capillari trattati rispetto alle retine di controllo. Tuttavia, dopo stimolazione pressoria, i capillari mostrano un’alterata reattività all’Endotelina-1 rispetto ai controlli.
Questi dati indicano che: 1. l’aumento della pressione induce alterazioni funzionali dei capillari retinici; 2. tali alterazioni si protraggono oltre la durata dell’elevazione di pressione. Questi risultati corroborano l’ipotesi di un coinvolgimento degli effetti della pressione sui vasi retinici nella progressione della patologia glaucomatosa.
Diversi studi documentano un minor flusso sanguigno e un ridotto calibro dei vasi peripapillari in pazienti affetti da glaucoma e in modelli animali di glaucoma, ma questi studi sono solo correlativi. Inoltre, essi sono limitati ad arterie, vene ed arteriole poiché non esistono strumenti in grado di visualizzare i capillari dell’occhio in vivo. Questa limitazione è piuttosto severa dato che nel sistema nervoso centrale si stima che i capillari contribuiscano per il 90% all’apporto metabolico al tessuto.
Per contribuire a definire gli effetti della pressione sui capillari retinici, abbiamo condotto esperimenti di imaging cellulare su retine di ratto espiantate soggette ad insulti pressori controllati. In particolare abbiamo indagato se e come un insulto pressorio transiente alteri il calibro dei capillari e la loro risposta ad uno stimolo vasocostrittore.
I nostri risultati mostrano che transienti pressori elevati non inducono modificazioni significative del calibro dei capillari trattati rispetto alle retine di controllo. Tuttavia, dopo stimolazione pressoria, i capillari mostrano un’alterata reattività all’Endotelina-1 rispetto ai controlli.
Questi dati indicano che: 1. l’aumento della pressione induce alterazioni funzionali dei capillari retinici; 2. tali alterazioni si protraggono oltre la durata dell’elevazione di pressione. Questi risultati corroborano l’ipotesi di un coinvolgimento degli effetti della pressione sui vasi retinici nella progressione della patologia glaucomatosa.
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