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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04022014-120514


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LAZZERINI, ANNA
URN
etd-04022014-120514
Titolo
Desiderio di riconoscimento e intersoggettivita in Rousseau: il ruolo dell'amour-propre
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Paoletti, Giovanni
Parole chiave
  • amor-proprio
  • amor di sé
  • stima
  • rispetto
  • pietà
  • Émile
  • alienazione
  • mito della trasparenza
  • esempio
  • self-love
  • self-liking
  • esteem
  • respect
  • pity
  • alienation
  • myth of transparency
  • example
Data inizio appello
23/04/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi sviluppa un’interpretazione del testo rousseuviano che si distacca da quella tradizionale in quanto tesa a rivelare il potenziale positivo dell’amour-propre. Si riscopre tale sentimento quale base indispensabile per lo sviluppo di tutte le capacità cognitive dell’uomo e dei beni irrinunciabili a cui può avere accesso grazie ad esso: la felicità, la libertà e l’amore. La plasticità dell’amour-propre, anche se pericolosa, può essere sfruttata per dare una direzione positiva alle aspirazioni dell’uomo. Un progetto pedagogico adeguato (come quello attuato dal precettore di Émile) e istituzioni fondate sulla volontà generale possono incanalare la volubilità del bisogno di riconoscimento, cuore primitivo dell’amour-propre, al fine di ottenere un ordine sociale capace di soddisfare gli interessi di tutti. Il tentativo filosofico di Rousseau conduce alla conquista del rispetto, ovvero alla comprensione che tutti gli esseri umani sono dotati di una cifra comune insita nella loro dignità morale. Una volta compreso questo, è possibile diventare membri virtuosi della società proprio facendo leva sul bisogno di riconoscimento, che può spingerci a un continuo miglioramento delle nostre attitudini, senza il rischio di perdere l’integrità del nostro io. La volontà generale andrà a modificare l’egoismo deformante dell’amor-proprio perché soltanto in una rete di intersoggettività è possibile per l’uomo dispiegare la piena autorità razionale. L’uomo diviene tale quando, riconoscendosi negli altri, si sceglie quale essere sociale.
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