• beni culturali
• vincoli di destinazione d'uso

La tesi si concentra sull’analisi dei beni culturali, partendo dallo studio della normativa di riferimento con particolare attenzione alla legge 1089 del 1939, la c.d. legge Bottai, la quale rappresenta un vero e proprio punto di svolta in tema di normativa per la tutela e la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese. L’elaborato prosegue con l’analisi dei successivi provvedimenti e testi normativi adottati in questa materia per arrivare allo studio del Codice dei beni culturali e del paesaggio, il quale venne emanato a seguito dell’avvertita esigenza di aggiornare la normativa in materia di tutela del patrimonio culturale e paesaggistico.
L’evoluzione della nozione di bene culturale viene ripercorsa con particolare attenzione al contributo offerto dallo scritto del giurista Massimo Severo Giannini, risalente al 1976 ma che ancora oggi costituisce un testo imprescindibile per comprendere a pieno questa materia, sino a giungere ai successivi dibattiti in dottrina circa la concezione materiale ed immateriale dei beni culturali. In seguito vengono analizzati i diversi procedimenti attraverso i quali un bene viene riconosciuto di interesse culturale e che cosa comporti quindi la sottoposizione alla tutela codicistica e l’applicazione del vincolo culturale, analizzando alcune delle più importanti disposizioni del Codice dei beni culturali sul tema. Infine, poste le fondamenta circa la concezione dei beni culturali sia dal punto di vista dottrinario che giurisprudenziale, attraverso lo studio di alcuni casi concreti che rappresentano l'evoluzione dell'interpretazione della giurisprudenza amministrativa in materia, la tesi si concentra sull’analisi dei vincoli di destinazione d’uso, che se da un lato sono finalizzati a garantire la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, preservandone la loro integrità storica e artistica, dall'altro fanno inevitabilmente sorgere questioni contrastanti e dibattute, reiteratamente rimesse alle valutazioni degli organi giudicanti, circa i limiti imposti ai diritti costituzionalmente garantiti quali il diritto di proprietà e la libera iniziativa economica.