| Tesi etd-04012018-090007 | 
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    Tipo di tesi
  
  
    Tesi di laurea magistrale LM5
  
    Autore
  
  
    TROPIANO, IRENE  
  
    URN
  
  
    etd-04012018-090007
  
    Titolo
  
  
    Largo Degazia a Porta a Mare: recupero di una memoria storica.
  
    Dipartimento
  
  
    INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
  
    Corso di studi
  
  
    INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
  
    Relatori
  
  
    relatore Prof. Bevilacqua, Marco Giorgio
correlatore Prof. Bertoncini Sabatini, Paolo
correlatore Prof.ssa Beconcini, Maria Luisa
correlatore Arch. Guerrazzi, Marco
  
correlatore Prof. Bertoncini Sabatini, Paolo
correlatore Prof.ssa Beconcini, Maria Luisa
correlatore Arch. Guerrazzi, Marco
    Parole chiave
  
  - Canale dei Navicelli
- Mura di Pisa
- muratura
- Pisa
- Porta a Mare
- progetto di recupero
- prove in sito
- Sostegno
    Data inizio appello
  
  
    23/04/2018
  
    Consultabilità
  
  
    Non consultabile
  
    Data di rilascio
  
  
    23/04/2088
  
    Riassunto
  
  I fabbricati in oggetto a questa tesi sono ubicati in Largo Degazia, presso la Porta a Mare di Pisa. 
Questa particolare posizione, individuata al limite ovest della città, verso il mare, ha permesso nei secoli la concentrazione in un unico luogo di due delle più importanti opere: le mura urbane, che qui si chiudevano con la Porta Maris, e il Canale dei Navicelli, che qui entrava in Arno.
Per poter analizzare la storia e lo sviluppo di questo sistema di fabbricati strettamente interconnessi tra loro è necessario ricostruire quel legame che anticamente univa il Canale al tessuto urbano pisano. L’analisi dello stato di fatto è dunque stata eseguita alla luce delle fonti cartografiche, documenti archivistici e dei rilievi in sito che hanno permesso di ricostruire le trasformazioni dell’edificato al fine di elaborare un’appropriata proposta di recupero. L’indistricabile intreccio che sussiste tra la storia di questi tre limiti della città di Pisa esercita la sua massima spressione a Porta a Mare e come tale deve essere preservata. Non a caso negli ultimi 60 anni ogni amministrazione ha ribadito l'importanza storica delle strutture e ha tentato di ripristinarle, ma gli innumerevoli passaggi burocratici e la precarietà dell'economia pisana che doveva ancora risollevarsi dal dopoguerra non ne hanno permesso l'attuazione. Solo con il nuovo secolo il cambiamento si è potuto intravedere, con il recupero della seconda cateratta, l'abbattimento delle case addossate alle mura e il parziale ripristino della conca di navigazione.
A oggi, sulla scia delle sistemazioni eseguite per il recupero delle mura urbane, c'è la possibilità concreta di un ripristino di quelle radici che invano nelle ultime decadi era stato tentato di far rivivere e di terminare quel processo di ricostruzione che era iniziato nel 1946.
Questa particolare posizione, individuata al limite ovest della città, verso il mare, ha permesso nei secoli la concentrazione in un unico luogo di due delle più importanti opere: le mura urbane, che qui si chiudevano con la Porta Maris, e il Canale dei Navicelli, che qui entrava in Arno.
Per poter analizzare la storia e lo sviluppo di questo sistema di fabbricati strettamente interconnessi tra loro è necessario ricostruire quel legame che anticamente univa il Canale al tessuto urbano pisano. L’analisi dello stato di fatto è dunque stata eseguita alla luce delle fonti cartografiche, documenti archivistici e dei rilievi in sito che hanno permesso di ricostruire le trasformazioni dell’edificato al fine di elaborare un’appropriata proposta di recupero. L’indistricabile intreccio che sussiste tra la storia di questi tre limiti della città di Pisa esercita la sua massima spressione a Porta a Mare e come tale deve essere preservata. Non a caso negli ultimi 60 anni ogni amministrazione ha ribadito l'importanza storica delle strutture e ha tentato di ripristinarle, ma gli innumerevoli passaggi burocratici e la precarietà dell'economia pisana che doveva ancora risollevarsi dal dopoguerra non ne hanno permesso l'attuazione. Solo con il nuovo secolo il cambiamento si è potuto intravedere, con il recupero della seconda cateratta, l'abbattimento delle case addossate alle mura e il parziale ripristino della conca di navigazione.
A oggi, sulla scia delle sistemazioni eseguite per il recupero delle mura urbane, c'è la possibilità concreta di un ripristino di quelle radici che invano nelle ultime decadi era stato tentato di far rivivere e di terminare quel processo di ricostruzione che era iniziato nel 1946.
    File
  
  | Nome file | Dimensione | 
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| Tesi non consultabile. | |
 
		