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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04012014-113124


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
DI FRANCESCO, EMANUELA
URN
etd-04012014-113124
Titolo
La presentazione della realtà nella narrativa di Pasolini dal "Sogno di una cosa" a " Una vita violenta".
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof.ssa Benedetti, Carla
Parole chiave
  • marxismo
  • Gramsci
  • romanzo
Data inizio appello
23/04/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nella complessa e letteraria produzione di Pasolini ho scelto di studiare la presentazione della realtà nei tre romanzi Il sogno di una cosa, Ragazzi di vita e Una vita violenta. I tre romanzi aprono e chiudono un ciclo con Il sogno di una cosa, scritto prima degli altri due e pubblicato dopo nel 1962. Nella rappresentazione della realtà Pasolini risulta scrupoloso e scientifico, specialmente nella stagione romana con l'utilizzo dell'indiretto libero, e la regressione mimetica al livello dei parlanti. L'oggettività della narrazione, tuttavia, non esclude uno sguardo intimo e lirico alla realtà rappresentata soprattutto nelle descrizioni del cielo e del paesaggio. Nel Sogno di una cosa il tono è elegiaco e il romanzo ci rappresenta la lotta dei contadini friulani per l’attuazione del Lodo De Gasperi che assegnava ai mezzadri contributi come risarcimento ai danni di guerra per il potenziamento dell’agricoltura e l’assunzione di manodopera disoccupata. Non compare il discorso indiretto libero ed è molto limitato l’uso del dialetto. La realtà è infatti filtrata attraverso l’ottica soggettiva dell’autore. In Ragazzi di vita e in Una vita violenta lo scenario cambia: si passa infatti alla rappresentazione delle degradate borgate del sottoproletariato romano. Vi è l’uso della regressione e del dialetto, il discorso indiretto libero qui diventa il cardine stilistico di una poetica che permette lo straniarsi dell’autore e l’esperienza di alterità atta a far parlare cose e personaggi con la loro lingua. In ragazzi di vita c’è un impianto picaresco a struttura aperta, i personaggi non sono delineati nell’interiorità mentre in Una vita violenta abbiamo il percorso di formazione di un unico personaggio. Il romanzo è a struttura chiusa, infatti si conclude con la morte del protagonista.
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