Tesi etd-03312023-182305 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
CALATOLA, ROBERTA
URN
etd-03312023-182305
Titolo
The institutionalization of the accrual accounting in the decision-making process: an empirical study in the Italian Regions
Settore scientifico disciplinare
SECS-P/07
Corso di studi
ECONOMIA AZIENDALE E MANAGEMENT
Relatori
tutor Prof.ssa Lazzini, Simone
supervisore Prof.ssa Giovanelli, Lucia
supervisore Prof.ssa Jorge, Susana
supervisore Prof.ssa Giovanelli, Lucia
supervisore Prof.ssa Jorge, Susana
Parole chiave
- accounting information use
- accrual accounting
- Italian Regions
- Public accounting
- public decision-making process
Data inizio appello
04/04/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/04/2063
Riassunto
La tesi riporta il titolo “The institutionalization of the accrual accounting in the decision-making process: an empirical study in the Italian Regions”. Obiettivo della ricerca è comprendere se e quanto le informazioni della contabilità economico-patrimoniale - introdotte all’interno degli enti territoriali italiani per volere del D.lgs 118/2011 a partire dal 2015 - vengano effettivamente utilizzate nel momento della presa delle decisioni di carattere finanziario. Nel dettaglio, oggetto d’analisi sono le venti Regioni italiane, sia per la posizione ed il ruolo e le funzioni da esse ricoperti nella gerarchia delle amministrazioni pubbliche italiane, sia per il gap di ricerche empiriche focalizzate sulla (caratteristica) realtà regionale italiana. Destinatari dello studio sono i managers regionali di area finanziaria, dal momento che essi rappresentano i soggetti più direttamente coinvolti dal cambiamento contabile analizzato; cambiamento che ha peraltro assunto un peso assai rilevante nel contesto indagato, caratterizzato tradizionalmente da una cultura contabile (esclusivamente) finanziaria.
Al fine di raggiungere l’obiettivo della ricerca sopra esposto, viene utilizzato il concetto di “istituzionalizzazione” di una pratica organizzativa presente in letteratura, il quale si riferisce al processo attraverso il quale una nuova pratica organizzativa si trasforma in una routine, una regola utilizzata abitualmente e, pertanto, incorporata nella cultura dell’organizzazione e nei modi di pensare e agire dei soggetti in essa operanti. Trasponendo questo concetto agli obiettivi di ricerca, lo studio parte dall’assunzione che l’effettivo ed efficace utilizzo della contabilità economico-patrimoniale dipenda dalla sua istituzionalizzazione: se le informazioni desumibili dalla contabilità accrual non sono considerate e utilizzate alla pari degli altri strumenti contabili già prima quotidianamente utilizzati all’interno del processo decisionale è perché esse non risultano istituzionalizzate all’interno del contesto studiato. In altre parole, l’utilizzo della contabilità economico-patrimoniale all’interno del processo decisionale di area finanziaria viene legato alla sua effettiva e completa istituzionalizzazione. Da qui la formulazione degli scopi della ricerca, che definiscono la rilevanza dello studio e danno luogo alla definizione di due domande di ricerca: 1) comprendere se le Regioni italiane hanno istituzionalizzato le informazioni della contabilità economico-patrimoniale all’interno del processo decisionale di area finanziaria, e a che punto del processo di istituzionalizzazione esse si trovino; 2) indagare i fattori che sono stati – e che sono tuttora - in grado di influenzare l’istituzionalizzazione e, pertanto, l’utilizzo di tali informazioni, favorendo o ostacolando il processo.
Al fine di rispondere alle domande di ricerca, si è fatto uso di una metodologia di ricerca mista, quantitativa e qualitativa: la somministrazione dei questionari alle venti Regioni italiane permette la generalizzazione dei risultati all’intero contesto regionale italiano; l’attuazione di interviste presso casi specifici consente di arricchire i risultati ottenuti nella parte quantitativa mettendo in luce dettagli che uno studio unicamente deduttivo non permette di far emergere. In questo senso, la parte qualitativa di attuazione delle interviste permette di rispondere in maniera pienamente esaustiva ed adeguata alle domande di ricerca, mettendo in luce nuovi dettagli non ancora esplorati, indagati e scoperti dalla letteratura già esistente. La scelta di una metodologia mista deriva pertanto dalla volontà di garantire ed accrescere la rilevanza della ricerca.
Al fine di raggiungere l’obiettivo della ricerca sopra esposto, viene utilizzato il concetto di “istituzionalizzazione” di una pratica organizzativa presente in letteratura, il quale si riferisce al processo attraverso il quale una nuova pratica organizzativa si trasforma in una routine, una regola utilizzata abitualmente e, pertanto, incorporata nella cultura dell’organizzazione e nei modi di pensare e agire dei soggetti in essa operanti. Trasponendo questo concetto agli obiettivi di ricerca, lo studio parte dall’assunzione che l’effettivo ed efficace utilizzo della contabilità economico-patrimoniale dipenda dalla sua istituzionalizzazione: se le informazioni desumibili dalla contabilità accrual non sono considerate e utilizzate alla pari degli altri strumenti contabili già prima quotidianamente utilizzati all’interno del processo decisionale è perché esse non risultano istituzionalizzate all’interno del contesto studiato. In altre parole, l’utilizzo della contabilità economico-patrimoniale all’interno del processo decisionale di area finanziaria viene legato alla sua effettiva e completa istituzionalizzazione. Da qui la formulazione degli scopi della ricerca, che definiscono la rilevanza dello studio e danno luogo alla definizione di due domande di ricerca: 1) comprendere se le Regioni italiane hanno istituzionalizzato le informazioni della contabilità economico-patrimoniale all’interno del processo decisionale di area finanziaria, e a che punto del processo di istituzionalizzazione esse si trovino; 2) indagare i fattori che sono stati – e che sono tuttora - in grado di influenzare l’istituzionalizzazione e, pertanto, l’utilizzo di tali informazioni, favorendo o ostacolando il processo.
Al fine di rispondere alle domande di ricerca, si è fatto uso di una metodologia di ricerca mista, quantitativa e qualitativa: la somministrazione dei questionari alle venti Regioni italiane permette la generalizzazione dei risultati all’intero contesto regionale italiano; l’attuazione di interviste presso casi specifici consente di arricchire i risultati ottenuti nella parte quantitativa mettendo in luce dettagli che uno studio unicamente deduttivo non permette di far emergere. In questo senso, la parte qualitativa di attuazione delle interviste permette di rispondere in maniera pienamente esaustiva ed adeguata alle domande di ricerca, mettendo in luce nuovi dettagli non ancora esplorati, indagati e scoperti dalla letteratura già esistente. La scelta di una metodologia mista deriva pertanto dalla volontà di garantire ed accrescere la rilevanza della ricerca.
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