Tesi etd-03312018-094028 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GAMBA, SIMONE
URN
etd-03312018-094028
Titolo
High Frequency Trading: caratteristiche, rischi e un confronto con il pensiero economico di Keynes
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof. Bientinesi, Fabrizio
Parole chiave
- co-location
- flash crash
- General Theory
- socializzazione investimenti.
- strategie di trading
Data inizio appello
03/05/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'incontro tra il progresso tecnologico e il mondo della finanza, ha portato progressivamente alla nascita di una nuova tipologia di investimento, estremamente complessa ed eterogenea, che prende il nome di trading ad alta frequenza o meglio ancora High Frequency Trading. Non si tratta di una strategia a sé stante, bensì di una vera e propria modalità operativa che risulta incentrata sulla velocità di acquisizione ed elaborazione delle informazioni di mercato, attraverso cui tali operatori inviano, nell'arco di millisecondi, un grande quantitativo di ordinativi al verificarsi di prestabilite condizioni.
L'obiettivo del presente lavoro è quello di fornire una descrizione del fenomeno dell'High Frequency Trading focalizzando l'attenzione, in primis, sulle caratteristiche e sulle strategie utilizzate all'interno dei mercati finanziari. In secondo luogo, analizzando diversi contributi teorici ed empirici dalla letteratura accademica, si descriveranno gli impatti che essi generano sulle sedi di negoziazione, esponendo anche alcuni interventi normativi delle principali Autorità di vigilanza. Infine, addentrandoci all'interno del pensiero economico, si cercherà
di comprendere se questa finanziarizzazione e meccanizzazione degli investimenti non sia da annoverare oggi come causa destabilizzante degli investimenti. Il confronto verrà fatto con le riflessioni del famoso economista britannico John Maynard Keynes, il quale aveva già intuito ai suoi tempi l'andamento dei mercati finanziari, incentrati sempre più sulla riduzione dell'orizzonte temporale dell'investimento e volti ad accrescere l'instabilità strutturale del sistema.
Quello che si evince dal lavoro qui presente è che la complessità e la mancanza di chiarezza del fenomeno non conferiscono una visione lineare ed univoca del trading ad alta frequenza, con la conseguenza che sia la letteratura accademica che i principali regolatori si trovano in difficoltà a catalogare precisamente gli effetti e sviluppare interventi di policy idonei a mitigare eventuali impatti negativi. Molto dipende infatti dalle ipotesi preliminari e dalle assunzioni che vengono fatte.
Non si può, però, esimersi dal fatto di accettare che oggi gli algoritmi stanno completamente rimpiazzato l'esperienza umana, creando nuove concezioni del tempo e dell'investimento. Come Keynes aveva già pubblicato all'interno della sua Teoria Generale, oggi il predominio della speculazione ha fatto sì che i fondamentali economici o le caratteristiche del titolo preso in oggetto non hanno più importanza, mentre diviene prioritario analizzare le peculiarità del book di negoziazione per ricercare modelli predittivi psicologico-statistici volti a cercare di ricavare il massimo dei profitti nel minor tempo possibile.
Per frenare questa eccessiva finanziarizzazione dell'economia, per riordinare i mercati sempre più instabili, il miglior rimedio, come Keynes ha più volte ribaduto, è rappresentato forse dallo
Stato, in quanto è l'unico ente in grado di prendere decisioni di investimento in base a prospettive e rendimenti di lungo periodo per garantire stabilità e ridurre l'incertezza strutturale del sistema, sostenendo l'occupazione ed evitando che le crisi siano profonde e di ampiezza esagerata.
The meeting between the technological progress and the world of finance has progressively led to birth a new type of investment, extremely complex and heterogeneous, which is called High frequency trading. It is not a strategy in itself, but an operating mode that is focuses on the speed of acquisition and processing of market information, through which these operators send, within milliseconds, a large quantity of orders upon the occurrence of
pre-established conditions.
The objective of the present work is to provide a description of the High Frequency Trading phenomenon focusing attention, first of all, on the characteristics and strategies used in the financial markets. Secondly, by analyzing various theoretical and empirical contributions from the academic literature, will be described the impacts that this methods of intervention generate on the trading venues, also exposing some regulatory actions of the main Supervisory Authorities. Lastly, entering into the history economic thought, we will try to understand if this financialization and mechanization of investments is not to be considered today as a destabilizing cause of investments. The comparison will be made with the reflections of the famous British economist John Maynard Keynes, who had already guessed in his time the trend of the financial markets, concentrated on the reduction of the time horizon investment and aimed at increasing the structural instability of the system.
What emerges from the present work is that the complexity and lack of clarity of the phenomenon do not confer a linear and univocal vision of high frequency trading, with the consequence that both the academic literature and the main regulators find it difficult to categorize the effects precisely and develop appropriate policy interventions to mitigate any negative impacts. A lot depends on the preliminary hypotheses and the assumptions that are made.
One can not, however, exempt itself from accepting that today the algorithms are replacing the human experience, creating new conceptions of time and investment. As Keynes already had published within his General Theory, today the dominance of speculation has meant that the economic fundamentals or the characteristics of the asset in question are no longer important, while it becomes a priority to analyze the peculiarities of the order book to search for predictive psychological-statistical models aimed at trying to obtain the maximum profits in the shortest possible time.
To curb this excessive financialization of the economy, to reorganize the increasingly unstable markets, the best remedy, as Keynes has repeatedly reiterated, is perhaps represented by the State, as it is the only institution able to make investment decisions based on long-term prospects and returns to ensure stability and reduce the system's structural uncertainty, supporting employment and preventing crises from being deep and exaggerated.
L'obiettivo del presente lavoro è quello di fornire una descrizione del fenomeno dell'High Frequency Trading focalizzando l'attenzione, in primis, sulle caratteristiche e sulle strategie utilizzate all'interno dei mercati finanziari. In secondo luogo, analizzando diversi contributi teorici ed empirici dalla letteratura accademica, si descriveranno gli impatti che essi generano sulle sedi di negoziazione, esponendo anche alcuni interventi normativi delle principali Autorità di vigilanza. Infine, addentrandoci all'interno del pensiero economico, si cercherà
di comprendere se questa finanziarizzazione e meccanizzazione degli investimenti non sia da annoverare oggi come causa destabilizzante degli investimenti. Il confronto verrà fatto con le riflessioni del famoso economista britannico John Maynard Keynes, il quale aveva già intuito ai suoi tempi l'andamento dei mercati finanziari, incentrati sempre più sulla riduzione dell'orizzonte temporale dell'investimento e volti ad accrescere l'instabilità strutturale del sistema.
Quello che si evince dal lavoro qui presente è che la complessità e la mancanza di chiarezza del fenomeno non conferiscono una visione lineare ed univoca del trading ad alta frequenza, con la conseguenza che sia la letteratura accademica che i principali regolatori si trovano in difficoltà a catalogare precisamente gli effetti e sviluppare interventi di policy idonei a mitigare eventuali impatti negativi. Molto dipende infatti dalle ipotesi preliminari e dalle assunzioni che vengono fatte.
Non si può, però, esimersi dal fatto di accettare che oggi gli algoritmi stanno completamente rimpiazzato l'esperienza umana, creando nuove concezioni del tempo e dell'investimento. Come Keynes aveva già pubblicato all'interno della sua Teoria Generale, oggi il predominio della speculazione ha fatto sì che i fondamentali economici o le caratteristiche del titolo preso in oggetto non hanno più importanza, mentre diviene prioritario analizzare le peculiarità del book di negoziazione per ricercare modelli predittivi psicologico-statistici volti a cercare di ricavare il massimo dei profitti nel minor tempo possibile.
Per frenare questa eccessiva finanziarizzazione dell'economia, per riordinare i mercati sempre più instabili, il miglior rimedio, come Keynes ha più volte ribaduto, è rappresentato forse dallo
Stato, in quanto è l'unico ente in grado di prendere decisioni di investimento in base a prospettive e rendimenti di lungo periodo per garantire stabilità e ridurre l'incertezza strutturale del sistema, sostenendo l'occupazione ed evitando che le crisi siano profonde e di ampiezza esagerata.
The meeting between the technological progress and the world of finance has progressively led to birth a new type of investment, extremely complex and heterogeneous, which is called High frequency trading. It is not a strategy in itself, but an operating mode that is focuses on the speed of acquisition and processing of market information, through which these operators send, within milliseconds, a large quantity of orders upon the occurrence of
pre-established conditions.
The objective of the present work is to provide a description of the High Frequency Trading phenomenon focusing attention, first of all, on the characteristics and strategies used in the financial markets. Secondly, by analyzing various theoretical and empirical contributions from the academic literature, will be described the impacts that this methods of intervention generate on the trading venues, also exposing some regulatory actions of the main Supervisory Authorities. Lastly, entering into the history economic thought, we will try to understand if this financialization and mechanization of investments is not to be considered today as a destabilizing cause of investments. The comparison will be made with the reflections of the famous British economist John Maynard Keynes, who had already guessed in his time the trend of the financial markets, concentrated on the reduction of the time horizon investment and aimed at increasing the structural instability of the system.
What emerges from the present work is that the complexity and lack of clarity of the phenomenon do not confer a linear and univocal vision of high frequency trading, with the consequence that both the academic literature and the main regulators find it difficult to categorize the effects precisely and develop appropriate policy interventions to mitigate any negative impacts. A lot depends on the preliminary hypotheses and the assumptions that are made.
One can not, however, exempt itself from accepting that today the algorithms are replacing the human experience, creating new conceptions of time and investment. As Keynes already had published within his General Theory, today the dominance of speculation has meant that the economic fundamentals or the characteristics of the asset in question are no longer important, while it becomes a priority to analyze the peculiarities of the order book to search for predictive psychological-statistical models aimed at trying to obtain the maximum profits in the shortest possible time.
To curb this excessive financialization of the economy, to reorganize the increasingly unstable markets, the best remedy, as Keynes has repeatedly reiterated, is perhaps represented by the State, as it is the only institution able to make investment decisions based on long-term prospects and returns to ensure stability and reduce the system's structural uncertainty, supporting employment and preventing crises from being deep and exaggerated.
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